Ultimamente ho ordinato tre libri. Erano recensiti su Robinson o sulla Lettura, non ricordo. Fatto sta che, per una volta, mi sono fidata e, a quanto sembra, ho fatto bene.
Il primo romanzo : “La panne” è stato godibilissimo. Il secondo che sto leggendo: “Jakob von Gunten di Robert Walser” è altrettanto vorace: in quanto mi mangia.
Spesso ridacchio per l’acuta ironia contenuta nel libro: ironia che, a quanto pare, ultimamente è scomparsa nel mondo attorno a me.
Ero alla ricerca di buoni romanzi per alleggerire tutta la saggistica che riempie i miei tavolini. Ero alla ricerca di buone storie, ben scritte capaci di trasportarmi altrove.
Non conoscevo nessuno dei tre scrittori e, per quanto riguarda i primi due libri, è stata una bella scoperta. Da approfondire.
Scrive Calasso al termine del libro:
L’ironia ininterrotta di Walser – ultima discendenza dai grandi romantici – presuppone la certezza della superfluità della parola. Da ciò il predominio della chiacchiera.
Walser scrive nel segno della chiacchiera labirintica, una difesa di mormorii e arabeschi dalla minaccia del Minotauro, una fattura gettata sul lettore per rendere possibile la scomparsa dell’autore”.
( A gentile richiesta )
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