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Attimi

Straccetti


Sì, sto traslocando. Attività nei primi posti tra quelle più stressanti. Infatti.

Comunque un lato positivo del trasloco c’è: consiste nel buttare. 

Buttare cestinare rompere spaccare stracciare sminuzzare eliminare. 

Inutili soprammobili tende cuscini lettere fotografie taccuini libri piatti vestiti scarpe…

Tutto dei miei centoquaranta metri di appartamento passa sotto i miei occhi laser. Quando sono stanca, molto stanca – perché occorre anche spostare inscatolare trascinare – mi siedo per dedicarmi ai fogli. In questo periodo ho trovato tracce dei primissimi amori e dei postumi. Calligrafie diverse penne nere e blu inchiostro di stilografica e di bic. Quando prendo in mano il reperto non capisco subito: allora leggo e capisco. Ricordo il momento la persona il perché della traccia epistolare. Chi ero e lui chi era. Come eravamo. Cosa facevamo. In quale fase ero.

Poi straccio. La lettera è ridotta uno straccetto che si accumula su altri straccetti fino a fare un mucchio. Avrei potuto tenerli tutti questi straccetti e sedermicisi sopra: per una performance alla Marina Abramovic.

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Frammenti Poesia

Meglio evitare

Meglio evitare ulteriori sbandate, notti disperate

meglio evitare penose legnate, porte sbattute

meglio eliminare attese inutilizzate

creazioni non donate, profferte rifiutate.

Meglio restare sola a vivere ore desolate

da me sola decise gestite e organizzate

meglio non dipendere e fallire le giornate

che elemosinare frammenti di telefonate.

Far tesoro degli errori accumulati, già agiti

far tesoro dei tagli non ancora rimarginati

ricordarsi delle ferite degli ok non rilanciati

delle ipotesi non verificate, dei progetti stecchiti.

Già prese tremila testate, già avuto le mani fasciate

già perso battaglie infinite in campagne desolate

è tempo di abbandonare ed evitare sciabolate

difendo il mio corpo, la mia anima così prosciugata.

Vi lascio uomini bambini che scambiate falò per dei cerini

vi abbandono uomini poeta che nutrite con cibi sopraffini

non so che farmene degli attestati d’amore

se poi son sempre sola allo scoccare delle ore.

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Scrivere

Scrivo 

In questi tempi devo fare vuoto e togliere stracciare fogli e fogli zeppi di scrittura. Ogni tanto rileggo e ripasso la mia vita. Come ero. Come stavo. Cosa chiedevo. Come soffrivo ridevo cadevo esultavo.

Chi chiamavo “amore” per chi palpitavo.

Tornano a galla ricordi sepolti. Quanto inutile darsi da fare per dire. Ho scritto sempre. A tutti. Di tutto. Per lo più ho scritto per me. Non potrei vivere senza scrivere.

Questo, di cui vedete un frammento nell’immagine, è un foglietto lungo e stretto. Prima di stracciarlo lo deposito qui.

Scrivo

perché altro non so fare

scrivo

perché solo così io vivo

lasciando tracce nere

piccole formiche

sulla carta

bianca e deserta.

Scrivo

perché così mi esprimo

così dilato il mio essere

e la mia solitudine.

Scrivo

perché bagnandomi nel mare della scrittura

mi purifico

anche maledicendo

sempre non tralasciando

le scie rosse di sangue

la spuma di fiele

i fiotti di veleno

le linee fosche di rancore

le domande continue

perché

perché

segno il mio salire

graffio le discese

amplifico spazi di assenza

rifiuti che mi congelano

ombre che mi relegano – in angoli bui –

colori che mi esaltano

attimi che mi interrogano.