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Bellezza

Eleganza

Chissà perché poco fa nel sogno ero intenta a fotografare l’eleganza di una giovane donna giapponese. Danzava girando su se stessa con un abito nero stretto che scendeva a campana sul suo magro corpo.

Ricordo che mi piaceva molto l’immagine – direi grafica – del suo abito a campana: così geometrico e lineare. Semplice, eppure di grande effetto.

Sono sempre stata attirata dalle belle immagini. Dalla bellezza. Fin da piccola ritagliavo dalle riviste fotografie, perlopiù di donne, e le incollavo in spesse agende. Di fianco c’era un brano di vita o una poesia.

Questo amore per la bellezza mi è sempre rimasto. Che sia di un fiore, di una farfalla o di una persona. L’eleganza che è armonia.

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Bellezza

Bella

Essere bella può essere una maledizione. Una mia vicina, che ho avuto il piacere di conoscere meglio questa estate, mi ha confessato che quando passavo da casa sua lei diceva al marito: è passata la bella signora.

Mi fa sempre sorridere il pensare a cosa ha provocato la mia così detta: bellezza di ventenne… Camminavo lungo il ciglio di una strada trafficata e un uomo al volante, per meglio guardarmi, ha frenato provocando un interminabile tamponamento. Tum tum tum…

Ma, come ho scritto, essere bella non è sempre un vantaggio: significa anche controllare il proprio aspetto per essere all’altezza della propria bellezza. È dipendenza continua dai giudizi. È non sentirsi libera di essere come ci pare. In questo senso può essere una maledizione.

Mi ha colpito la campagna di Vanessa Incontrada. Che, tra l’altro, trovo bella. Bella della sua personale bellezza, efelidi e curve comprese.

https://youtu.be/53bdiQpOYl4

Ecco: guardarsi allo specchio e piacersi, perché la perfezione non esiste. E ciascuno è diverso e unico.

Sono una taglia 42: l’ultimo uomo che ho avuto diceva che ero “grassoccia”. Il suo modello di donna, evidentemente, era una anoressica.

Il disegno che ho postato in apertura è il segno della mia ricerca ossessiva di perfezione e bellezza. Ai tempi dell’Accademia disegnavo continuamente donne belle. Ora, che di tempo ne è passato, sorrido della mia stupida ricerca continua di perfezione. Ora mi accetto per quello che sono e non desidero cambiare il mio corpo e la mia faccia.

Ho lasciato nel cassetto i rossetti. Ho lasciato nella scarpiera le scarpe col tacco. Mi sento femmina comunque.

Ora preferisco disegnare dipingere e fotografare le meravigliose e variegate forme del paesaggio che mi circonda: con le nuvole e tutta l’infinita gamma cromatica, mai uguale a se stessa. Mutevole e perciò bella. Unica e perciò bella.

Nelle persone, come nel paesaggio, la bellezza è questione di anima.

( Disegno di Eletta )

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Bellezza

Bella

Rami di pino

Oggi mi sento bella. E forse, per questo, sono bella.

Dimentichiamo spesso che siamo corpi energetici. Vibriamo e cediamo, scambiamo energia.

Quando sto bene come oggi il buon umore mi rende bella. Quando sono in pace con me e con l’esterno splendo.

Quanti anni hai – mi è stato chiesto stamattina. E io ho risposto.

Ieri è venuta mia figlia e hanno notato la somiglianza: siete uguali. La bellezza non dipende dall’età anagrafica, ma dal nostro corpo energetico. Il corpo riflette la nostra anima. C’è un detto: dopo i quarant’anni ciascuno è responsabile della faccia che ha. Non sono certo gli interventi chirurgici che ci rendono belli: possiamo anche avere la pelle spianata e sembrare bambole senza vita. Non emaniamo.

Anche noi quando siamo belli è perché siamo conformi a noi stessi, mentre siamo brutti allorché trapassiamo in un’altra natura”.

Basta che l’anima incappi nella Bruttezza e subito si ritrae da sé, dice no, gira la testa dall’altra parte, sentendosi non in armonia e ostile”.

Plotino – Enneadi

Ecco: io mi sento bella quando sono in armonia con le persone e l’ambiente.

La mia anima ormai rifugge la Bruttezza.

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Bellezza

La bella forma

Dal web

L’avvenenza, la bella forma è necessaria in ogni unione affinché sia ordinata e leggiadra, e non caotica e disordinata”. I Ching

Stavo guardando la mostra virtuale della Galleria degli Uffizi. Mi stavo soffermando sulla bella forma presente in molte opere artistiche.

Stamattina mi sono arrivate le fotografie dello stesso giorno di un anno fa da Google. Ho avuto nostalgia delle belle forme che avevo raggiunto con una lunga camminata. Ora stanno senza sguardi.

Rimangono però nel pensiero nostalgico e chissà che tra un periodo più o meno lungo io vi possa tornare. Intanto mi godo la bella forma dei crocus che sono nati a mille nei prati vicino a casa.

Per chi sa godere e vedere anche il vicino può avere una bellezza spesso inutilmente cercata con bramosia nel lontano.

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Bellezza

C’è una bellezza

Immagine fotografica di Eletta

C’è una bellezza nelle cose morte, nel rattrappirsi delle vesti di velina, nell’ultima linfa che evapora goccia a goccia, nel chiudersi e proteggersi dal gelo. Dal gelo. Dalla morsa che toglie anima e respiro. C’è una bellezza di chi va e resta la nostalgia. Di un gesto rubato nell’esaltazione dei colori saturi e del vento teso al sole.

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Luoghi

Ortensie

Immagine fotografica di Eletta

Qui ci sono borghi dove la pietra è padrona assoluta: dai tetti agli scalini delle stradine. Capita di andarci e non incontrare neppure un gatto. Un anno fa l’ombra di un capriolo venuto a brucare in un giardino.

Mi piace la pace di questi paeselli abitati d’estate e già dormienti in settembre. Hanno la bellezza delle cose dimenticate. La struggente nostalgia di ciò che furono.

Come queste ortensie così palpitanti di un rivolo di inchiostro che le fa sopravvivere, eppure più belle delle sorelle in trionfo blu. Mi ricordano gli abiti stinti delle nonne quando lavavano chine. I pizzi e merletti. La sera all’ultima luce.

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Riflessioni

Rose stinte

Questa fotografia l’ho scattata in autunno, quando la magnificenza della fioritura era in perenne declino.
C’è bellezza anche in questo. I petali pare abbiano attuato una metamorfosi cartacea. I colori sembrano stinti come certi tessuti batik.

Come già scritto e commentato con Massimo Legnani e altri: c’è bellezza nella polvere, nelle crepe, nelle rughe. In vecchie case assalite da edere e glicini. In incolti giardini. In consumati visi.

In questa epoca di apparenza plasticata e finta, in questo tripudio di colori saturi e linee apparentemente perfette senza sbavature… c’è da ritrovare bellezza nel consumato vecchio stinto usurato segnato.

Per questo in Pinterest ho dedicato uno scaffale alla : Materia. Vecchi portoni e porte, ferro rugginoso e legno tarlato e rugato, colori consumati dal vento e dal tempo.

Mi ha fatto piacere vedere l’altra sera la pubblicità di un brand famoso: Spuma di Sciampagna che, rifacendo la storia del prodotto, riprende un vecchio stile grafico.

https://youtu.be/Jrf0N2kftOY

Per la stessa ragione etica ed estetica ho dedicato ai visi segnati e alle coppie anziane la preferenza in alcuni altri scaffali di Pinterest: Portrait, Coppia, Ballo la vita.
Credo che si debba, anche in piccoli gesti quotidiani, lavorare per una estetica contro corrente per una rivoluzione culturale in cui la Bellezza non sia solo Perfezione, magari artefatta, ma Segno di Vita e del suo trascorrere.
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Attimi

Stamattina

Stamattina la sorpresa della silenziosa notte che ha sparso zucchero sulle cime. Il miracolo di ore libere nel cammino. La luce infinita nel fluente rilucere dei fili d’erba con le perle: quando si scioglie la prima brina.

Dell’inconscio scenario della mia notte c’è un nero fantasma che cancella la bellezza. Non ha la cortesia del silenzio. Un piccolo insetto che macchia il tessuto lindo.

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Storie

Finire un amore

Quando camminavano insieme li prendevano per sorella e fratello, tanto era la somiglianza. Un giorno in città una passante vedendoli aveva esclamato: – Quanto siete belli!

E belli erano. Belli di giovinezza e vita. Belli dell’energia bianca e accecante del loro tenero amore sbocciato. Belli di sogni e futuro.

Per uno strano scherzo del destino avevano perfino il medesimo cognome, se non per una I al posto di una E.

Lui aveva un fascino da leader. Lei era misteriosa e bella. Erano gli inseparabili.

Si erano conosciuti quando lei aveva diciassette anni. Lui arrivava con maglioni neri stretti che mettevano in risalto gli occhi da persiano con sopracciglia nerissime. Lei portava collane con un fluente rilucere di perle e sole.

Si erano fidanzati in casa. Le famiglie avevano solidarizzato a tal punto che facevano perfino le vacanze estive insieme.

L’unica cosa che non funzionava tra loro era la sessualità. Non si creava l’alchimia e il gioco. Tutto nel letto era greve rugginoso pesante. Una nera tenebra che si riverberava nel giorno.

Per questo risvolto notturno si lasciarono. La bellezza della loro coppia non bastava a reggere un rapporto: la mancata alchimia sessuale macchiettava la facciata con macerie grigie.

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Attimi

Bella

Come sei bella con la fascia e gli orecchini. Ti fa bene stare qui, in mezzo ai monti.

Così stamattina all’aperitivo la ragazza del bar davanti alla pineta dove talvolta scendono i cervi. Sole più estivo che primaverile oggi. Tempo lento di rosolatura al sole mentre si pascola lungo il sentiero.

Mi sento più bella infatti, perché lentamente evapora la patina grigia della cittadina dove ho abitato fino a novembre. Un filo dopo l’altro si è sciolto e ho tolto l’ancora per questo nuovo porto che ora è casa mia.

Giorni di lavorazione del giardino. Un po’ di piantine d’erica, un rosmarino, due violette e quattro farfalle. Delle beole per fare il sentiero. Programmare i tempi dell’aratura della terra, della semina dell’erba prima che piova.

Pare incredibile che settimana prossima possa ancora nevicare tra questa erba fluente e verde saturo così feconda e forte, tra i crocus bianchi.

Mi sento più bella perché ho una nuova energia e una serenità docile d’aria così pura. Perché la bellezza è più dentro che fuori, il riverbero dell’interna finestra.