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Natura,

Primi raccolti

Nell’orto occorre stare e occorre curvarsi. Non sono ammessi alteri. Bisogna abbassare la schienina per togliere le erbacce, per controllare la salute delle piantine e per avere belle sorprese: i frutti.

I fagiolini nani mi sorprendono sempre: hai visto i fiori pochi giorni prima e, proprio perché non ti sei abbassata troppo al loro livello, loro nascondevano già in grembo i frutti.

Non potevo crederci quando ho scostato le foglie: erano nati! Ed erano già belli cresciuti.

Quest’anno ho preso i fagiolini di due tipi: gialli e quelli “normali” verdi.

Quanti ce n’erano e quanti ce ne saranno visto la fioritura continua.

Le zucchine sono ancora piccole ma ne ho prese due perché saranno belle sode e croccanti. Voglio provare a fare una nuova ricetta che non ho mai fatto: zucchine alla scapece.

È davvero soddisfacente raccogliere la propria verdura e gustarla fresca.

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Natura,

Alla fine

Alla fine il mio semplice orto comincia a ricambiare il lavoro: la tenera rucola e le erbette con i fiori di zucca sono stati raccolti e lavati.

La rucola mi serve per un gustoso pesto mentre le erbette stanno cuocendo con altre verdure per un rinfrescante minestrone.

Raccogliere le verdure mi inebria di profumo. La pianta, unica, di pomodori ciliegia è finalmente fiorita e si è innalzata a tal punto che ho dovuto aggiungere un altro tutore. Anche il fagiolino nano è in fiore, come le zucchine che sono ancora piccole ma belle.

Nell’orto occorre stare tutti i giorni – ripete la mia vicina. Ed è vero. Tanta fatica e schiena curva a pulire e curare. Ma la cura dà, alla fine, i suoi frutti.

Senza fatica non si ottengono risultati, come in ogni cosa della nostra vita.

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Giardino, Natura

Salve salvia

La salvia è una pianta che uso molto. Mi piace molto con burro fuso per condire asparagi o la pasta.

Purtroppo questa pianta che ha sopportato la neve si è destata con un fungo che la deturpava: oidio o mal bianco. Non uso prodotti chimici. Sono contrarissima.

Quindi con pazienza l’ho trattata con una soluzione di acqua e bicarbonato. Togliendo e cimando tutte le parti infette.

Questo lavoro ha dato i suoi frutti: ora è sana e rigogliosa. Morale: talvolta occorre tagliare senza remore i rami secchi e poco sani per avere una nuova crescita. Salve sana salvia!

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Natura,

Non solo bella

Immagine fotografica di Eletta

È resistita al gelo e alla neve. Ed è rifiorita. Sto parlando dell’erba cipollina. L’ho piantata l’anno scorso nella zona delle erbe aromatiche. Quest’anno mi ha regalato dei bellissimi fiori.

Ultimamente ho scoperto un altro suo utilizzo: il pesto. Quindi sono andata in questo angolo profumato, per via della menta piperita: un’altra sopravvissuta, e ho raccolto filo per filo l’erba cipollina. Poi l’ho frullata con pinoli olio evo e un pizzico di sale.

Meraviglioso pesto. Oggi ne ho condito la pasta.

Ho scoperto le virtù di questa semplice erba: regala sali minerali, vitamine, ha proprietà cardiotoniche depurative e diuretiche.

L’orto regala non solo ortaggi ed erbe: regala profumi colori e sapori che definirei paradisiaci.

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Natura

Lavorare stanca

Immagine fotografica di Eletta

Lavorare la terra stanca fisicamente. Ho le gambe doloranti e tutta la stanchezza nel corpo. Su e giù a piantare fiori e verdura. Tutto il pomeriggio nella terra. Profumo di erba che è alta e prepotente e invade tutto. Quasi quasi mi spiace toglierla dove non deve esserci perché la trovo bella con i suoi nastri lucenti e mille fiori.

Lavorare la terra stanca fisicamente ma libera mentalmente. Non ci sono pensieri, la testa è leggera, la scimmia tace. Si sta bene. Sotto il sole improvvisamente forte come se fosse estate.

Ho trovato il profumato basilico, il sedano, le zucchine, i porri e non ricordo più cosa. Avevo preparato uno schema per scrivere cosa piantavo e dove. Invece. Avendo trovato a spizzichi un po’ qua un po’ là: niente schema. Quel che verrà verrà liberamente. Mi accorgerò dai frutti.

È bello piantare un ortaggio e vederlo crescere. Seguirne lo sviluppo. Appaga e ricambia tutto il lavoro e la fatica. Come ogni altra cosa della nostra vita.

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Natura,

Il mio orto

Quest’anno che ho lavorato duramente per togliere le erbacce, dissodare e concimare e il mio orto è pronto ad accogliere le piantine di verdura: non si trovano!

Niente cavolo nero, sedano, basilico, prezzemolo, fagiolini… avevo fatto la lista, avevo ordinato in tempo. Ma non avevo fatto il conto con il corona virus che ha fermato il lavoro delle serre. I vivaisti hanno poco.

Per ora ho piantato un pomodorino, una zucca, dei fagiolini nani, dei cetrioli, un po’ di insalata e la bietola e le coste. Vedrò con la luna crescente di seminare quello che non ho trovato già germinato.

Magari arriverà ancora qualcosa. Intanto prendo fiori. Quelli allietano la vita. Sempre.

Immagine fotografica di Eletta
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Giardino,

Garden-therapy

https://www.repubblica.it/dossier/salute/rep-salute/2020/04/21/news/garden-therapy_ecco_perche_fa_bene_coltivare_la_salute-254306376/

Stamattina su Repubblica on-line ho letto questo interessante articolo.

Immagine fotografica di Eletta

Coltivare fa bene alla salute, soprattutto ora. È due giorni che piove e mi manca la cura del giardino e del mio orto. Per curare le piante, i fiori e gli ortaggi occorre chinarsi fino a terra. Già questo è un gesto fisico e metaforico importante. Ci insegna a essere flessibili come un giunco che, nella tempesta di vento, si piega ma non si spezza.

La rigidità del corpo e della mente produce strutture apparentemente forti, ma in realtà molto fragili. Chi fa yoga sa quanto è difficile portare il corpo in certe posizioni. Ma, lavorando con calma e costanza, si può ottenere quello che pensavamo impossibile.

Come riportato nell’articolo lavorando con i fiori, le piante, il terreno vengono investiti tutti i nostri sensi con una produzione degli ormoni del benessere. Profumi colori forme… la percezione tattile di sostanze diverse ci arrivano e ci stimolano.

Sono cresciuta giocando in un grande giardino che aveva una sezione di orto curato da mio padre. Ho imparato a conoscere e distinguere le diverse piante e a gustare l’intenso profumo degli ortaggi. Un profumo denso, forte, tipico che non ho più ritrovato nella verdura del supermercato. Quei profumi e quei sapori li ho riscoperti l’anno scorso: primo anno di vita del mio orto di montagna.

Qui il momento della semina e piantumazione avviene più tardi che giù in valle, per via delle diverse temperature. Si apriranno le danze dai primi di maggio: tempo permettendo.

Coltivare un orto, piccolo o grande che sia, ci insegna la pazienza. Ogni cosa a suo tempo: c’è un tempo per seminare e un tempo per raccogliere. Un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.

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Giardino,

La fatica della terra

Giorni dedicati alla creazione dell’orto.

Il pezzo di terra, opportunamente arato da un vicino che ha le macchine, ora andava recintato. Paletti e rete.

Poi andava rastrellata la terra vergine: mai coltivata prima. Era piena di pietre. Così ieri ho passato ore a chinarmi a raccoglierle e metterle nel confine.

Non ricordavo com’è il corpo della terra: morbido e friabile. Quando ero piccola sono cresciuta, giocando, nell’orto di mio padre. Ho così imparato a sentire l’odore dei frutti e degli ortaggi appena colti. Un odore e un sapore che non ho più trovato nella verdura e frutta acquistata.

Oggi dopo il lavoro di sezionatura delle diverse celle sarà l’ora di prendere le piantine e di metterle a dimora.

Sono davvero felice come una bimba di avere finalmente un mio orto da curare.

L’anziana vicina venuta ieri a guardare mi ha detto: È proprio vero che l’orto – come diceva mia madre – ha bisogno di una cura quotidiana. Non deve essere trascurato nemmeno un giorno.

È quello che farò, per avere un ottimo raccolto.

Non ricordavo la fatica della terra. Dopo una giornata di lavoro si dorme come sassi.

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Natura

Orto 

In tema con le manifestazioni di ieri: contro il degrado l’uso e l’abuso del nostro ambiente, ho iniziato un bel libro che mi è stato regalato: La virtù dell’orto di Pia Pera. Nomen omen.

Anche fare un orto o un giardino può essere in tema e in forma ecologica. È quello che ho deciso di fare a maggio ( qui in montagna il clima non permette la semina e piantumazione prima, visto che fino all’altra sera nevicava ).

Fare un orto, zappare, concimare, preparare il terreno, mettere e scegliere gli ortaggi, potare, curare, diserbare ( senza pesticidi ), legare, creare una protezione, per poi raccogliere è un fare che trovo estremamente rilassante e dilettevole.

L’altra settimana la mia amica mi ha consigliato dei pomodori in un supermercato. Li ho presi e trovati assolutamente insapori. Sono certa che i pomodori coltivati da me avranno il sapore dei pomodori della mia infanzia, essendo io cresciuta in un orto ( quello che mio padre amorevolmente accudiva ogni giorno, dopo il lavoro, e allo stesso modo mio nonno ).

Sono cresciuta in mezzo a filari di vite, salendo sugli alberi da frutta, cogliendo il profumo degli ortaggi, sgranando piselli e fagioli, gustando fragole ribes lamponi. Inebriandomi del profumo della verdura e della terra.

Come dice all’inizio del libro l’autrice: se hai la luna storta o delle noie basta entrare in un orto e sistemare le piante, togliere le erbacce, legare la pianta dei pomodori, tagliare i rami secchi per cambiare umore. Meglio di una sessione di yoga per rilassarti immediatamente. Perché un orto ti regala un panorama sensoriale che ti assale con i suoi colori e odori e colori. Ti scordi tutte le magagne lavorando. Ti prendi cura delle piante e loro si prendono cura di te. Addenti un frutto e gusti il sapore pieno. La fragola sa di fragola, il pomodoro sa di pomodoro, le erbe aromatiche esalano aromi.

Non vedo l’ora che venga il tempo di mettermi al lavoro: di avere questa isola di gusto e piacere.