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Attimi

In mancanza

In mancanza di passeggiate – tra l’altro nevica – non mi rimane che lo schermo per leggere ( in questo momento senza destra leggo persino ebook, tanto non posso sottolineare e scrivere note ai margini del foglio…)

E schermo anche per i disegni grafici perché la pencil aiuta anche con la sinistra…

Rivaluto il mondo digitale dopo aver molto scritto in modo avverso, avvertendo in altri tempi delle nefaste conseguenze della iperconnessione digitale. Ho divulgato da buona seguace gli insegnamenti di Kabat Zinn.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Jon_Kabat-Zinn

Per riacquistare la connessione con la realtà. Mai pensavo ai tempi che lo smart working avrebbe salvato molte aziende in tempi di epidemia, perché neanche mi sfiorava l’idea della catastrofe in cui siamo.

Intanto muoiono bambini emulando giochi e sfide su Tik Tok. Non vorrei essere madre in questo periodo assurdo. Madre sono, ma mia figlia è grande e in grado di capire.

Come sempre è questione di misura… Di equilibrio e di senno. Giacché gli strumenti attrezzi e apparecchi ci servono e non è il caso di tornare indietro. Ma sono al nostro servizio e non noi al servizio loro.

Quindi uso gli strumenti che mi permettono di superare in questo momento di handicap, le mie difficoltà. Ma sono anche capace di spegnere alle nove tutti gli schermi per prendere in mano un libro di carta. Ma sono capace di trarre ancora benessere da una passeggiata lasciando a casa lo smartphone. Senza selfie e messaggini.

Una mia amica diversi anni fa perdendo di vista 5 minuti il suo cellulare aveva esclamato:

– Caspita! Per fortuna non l’ho perso, perché c’è tutto il mio mondo dentro.

Ecco: mi auguro ancora che tutto il nostro mondo non sia racchiuso in un cellulare che, nel frattempo, si è trasformato nel nostro smartphone tutto fare.

tranellidiseta: Nuovi Totem
https://tranellidiseta.blogspot.com/2014/06/nuovi-totem.html?m=1

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Parole Web,

Per chi vuol ripassare

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Internet

Tutti i dati della nostra vita

Non sono una giornalista per cui ve la racconto così come l’ho sentita alla radio: avete presente quelle macchinette tecnologiche, tipo Alexa, che ormai sembra impossibile non avere in casa per sapere se prendere o no l’ombrello?

Ecco. Queste magnifiche macchinette registrano anche i vostri amplessi. Pare che un team umano in Amazon ascolti tutti i vostri comandi e comunicazioni comprese le vostre voci, in situazioni molto private, come i vostri gridolini durante un amplesso.

Mi è venuto in mente perché sto leggendo su Repubblica l’articolo: “Lotto perché Internet torni di nuovo libero” di Roberto Saviano.

L’inizio è davvero sconcertante:

Immaginate di aprire il vostro computer e di trovare sul desk un documento non redatto da voi che raccolga in ordine tutti i dati della vostra vita”.

E qui seguono gli esempi: foto porno, filmati imbarazzanti, cose e momenti intimi, registrazioni, tutto quello che avete cercato on line e avete detto in WhatsApp, selfie nudi, commenti pesanti e sessisti fatti al telefono…
Veramente imbarazzante. Chi di noi non sarebbe imbarazzato a sapere che questo materiale può essere pubblicato, reso noto, usato contro di noi?

Tutti, indifferentemente tutti, avremmo qualcosa di cui vergognarci. Qualcosa del passato di cui neppure pensavamo fosse rimasta traccia.

Da quando siamo nell’era digitale noi lasciamo tracce ovunque. Non possiamo neanche copulare senza pensare di non essere uditi o visti. Occhi artificiali ci seguono ovunque. Orecchie ci ascoltano. Tutti i nostri spostamenti sospiri tradimenti vengono registrati analizzati catalogati…

Ogni tanto qualcuno qui, in questo sito, mi chiede dove vivo, qual è il monte che protegge le mie giornate. Non do dati personali. Proteggo, per quanto mi è umanamente possibile, la mia libertà.

Non prenderò mai Alexa e simili.

Per il resto, si sa, tutti loro hanno memoria di ogni mia mossa.

Sicuramente più memoria di me.