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Foglio bianco

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Attimi

Tutto passa

Lago bauxite

Tutto passa e si trascolora, tranne le immagini che pietrificano un istante.

A differenza dello specchio che segna l’immagine in presenza del soggetto, la fotografia porta impressa la presenza dell’oggetto anche in assenza del soggetto.

Per questo l’immagine fotografica rimanda a un tempo che fu. Per questo reca un alone di nostalgia, di distanza fisica e temporale. Segna l’impermanenza.

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Immagini

Archivio foto

Acquerello di Eletta

L’arrivo di un nuovo apparecchio digitale comporta una infinita serie di operazioni di inizializzazione e messa a punto della funzionalità.

Ieri, per una di queste operazioni, ho voluto pulire l’archivio fotografico.

È vero, come si è detto giorni fa, che le istantanee di un tempo su carta ci permettevano un contatto materico, ora inesistente.

Ma le immagini digitali ci permettono una rapidissima visualizzazione prima non possibile.

In un colpo d’occhio ecco apparire le icone di centinaia e centinaia di immagini…e di ricordi.

E così tra gli occhi, più che tra le mani, passa il tempo…

Quando abbiamo visto le case per un acquisto, quando il lago era color Tiffany, quando sono andata all’allenamento a vedere Edo, quando sono arrivate le mie amiche, quando…

Un accumularsi di istanti che creano il nostro personale tempo.

Siamo alle soglie di un nuovo anno: chissà quali saranno le nuove immagini da archiviare…

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Attimi

Istantanee

Tratta da Still Life

In questo tempo di selfie e digitale prendere tra le mani vecchie fotografie rimbalza subito in un tempo lontano.

Mia madre, in questo mese, fa villeggiatura in un appartamento vicino a me in montagna.

Una madre conosce ogni fase vita della figlia e ne sa ridere. Quando il tempo colora le distanze emotive di eventi anche dolorosi si può finalmente ridere. Il comico si salda strettamente con la tragedia.

Ieri le ho portato delle vecchie fotografie di una mostra personale che ho tenuto nella città dove sono nata. Il titolo della mostra era: “Apparenza”. I quadri erano acquarelli per lo più con il tema della maschera nuda.

Abbiamo rivisto insieme le persone fotografate in sala mentre guardavano le opere al vernissage. Persone che non vedo e sento più. Perse nel tempo e nello spazio.

C’era anche Babu. Lui è passato definitivamente in un altro spazio e tempo.

Babu è stato uno dei miei “storici” fidanzati. È morto a Mosca. L’ultima volta che mia madre lo ha visto è stato in televisione: era vicino a Putin in un evento russo.

Di Babu ho già scritto per via della sua segreta fidanzata nascosta dietro la tenda.

Di Babu racconterò perché c’è davvero molta materia narrativa straordinaria e comica.

Fossi una regista ne farei un film. Babu che cade nel ruscello, Babu che mi tradisce, Babu che rincorre la mia auto nella neve con il colbacco in testa. Babu che prende tra le braccia mia madre e la fa volteggiare. Babu e le sue case castello.

Babu non c’è più. Di lui rimangono ricordi che fanno venire le lacrime agli occhi: per le risate. Impossibile pensare a lui, essere istrionico e bugiardo come Fellini, senza provare un moto di incredibile simpatia.

Quando l’ho lasciato stava partendo per Mosca: mi aveva detto che sarei andata con lui, mi avrebbe sposata. Come nella storiella di chi grida: – Al lupo! Al lupo! così tante volte che, alla fine, non viene più creduto… quando mi ha detto che si era sposato e aveva una figlia piccola come la mia, che tenevo in braccio, non gli avevo creduto.

Ho saputo solo anni dopo, da amici comuni, che era morto lasciando la moglie russa con una bimba piccola.

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Buongiorno

I ricami dei fiori

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Stagioni,

Icona

Fine d’estate – Immagine fotografica di Eletta

Ci sono immagini che segnano la fine o il trascorrere di un momento, di una stagione, di un evento. Questa immagine è per me l’icona della fine estate. Così come le sdraio davanti al lago sono state l’immagine dell’estate piena.

L’altro ieri c’era un lago di nebbia. Bellissima espressione che ho imparato dai vicini montanari, insieme a soffio della valanga e rabbia di vento.

Qui le condizioni meteorologiche e gli eventi legati alla montagna dettano il vivere. Quando c’è un lago di nebbia basta avere l’ardire di salire a tremila metri per vedere il sole. Sotto, ai nostri piedi, il lago bianco e soffice dove è possibile navigare con la mente.

Mi piacciono molto queste parole legate a catenaccio al tempo e agli eventi della montagna. Mi piacciono le novità legate alla stagione, come l’apertura della caccia. I cacciatori sono passati davanti al rifugio stamattina. Uno sembrava uscito da Vogue: ton sur ton marrone militare e bande arancioni, come il bracco che lo accompagnava con la pettorina identica, nel cromatismo, al padrone.

Qui si vedono i pescatori con gli stivaloni verdi e i cacciatori con i fucili in spalla, si vedono uomini sui tetti a sistemarli prima della neve e gli addetti alla diga. Mestieri e personaggi ormai scomparsi dall’habitat cittadino. Tipici del luogo esattamente come certe espressioni verbali.