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Attimi

Amanti multipli

Ho avuto anch’io il mio periodo di amanti multipli, giacché il tre è un numero che stimola… Questione di maschio alfa, di competizione e predominio.

Ma nulla ho fatto rispetto a certe mie antecedenti amiche… di cui non farò nomi come sempre, ma che di certo non si chiamavano Santa Maria Goretti.

Alle terme una di queste “sante donne” aveva l’amante fisso che ritrovava in loco ogni estate, prima di essere raggiunta dall’ultimo uomo compagno che nulla sapeva del terzo che la attendeva in montagna. Questa mia ex amica – con i suoi tre diademi – si è persino permessa di farmi una scenata di gelosia. Io in quel periodo non avevo nessuno. Ero sola e libera e non avevo amanti da incontrare alle terme per “fare i fanghi”…

La seconda ex amica ha sempre costituito un enorme punto di domanda in me. Perché? Perché tradiva?

Sposata con un uomo bello adorante intelligente che foraggiava le sue continue inutili spese – la povera era affetta da shopping compulsivo: ho contato nel suo armadio 58 pantaloni neri tutti uguali – non contenta e paga del marito prestante e belloccio, aveva un amante maturo cioè più grande di lei quindi maturo dal punto di vista anagrafico, e poi contemporaneamente non contenta e mai paga, si è presa un ragazzotto di dubbia correttezza civica… Mi hanno raccontato che ultimamente è finito nelle cronache cittadine non certo per i suoi gesti di beneficenza. Ricordo un’estate in cui il marito ha scoperto gli altri che facevano compagnia alla moglie: dopo varie scenate non l’ha mai lasciata perché mi ha personalmente detto: Io amo mia moglie.

Voglio precisare che sono dell’idea che ciascuno fa quello che vuole della propria vita. Porto questi esempi per dire che il gioco di avere più uomini e dall’altro lato di avere più donne, è un dato più diffuso di quanto si voglia far credere con tutta questa melassa sulla coppia e sulla fedeltà. D’altra parte la coppia annoia e non dà sufficiente materiale per canzoni e romanzi. Anche nell’ultimo romanzo che ho letto di Sciascia tutto si basa sul doppio rapporto di una moglie: il marito muore assassinato e chi lo fa uccidere è l’amante. A ciascuno il suo.

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Storie

So che mi stai

Sto che mi stai pensando.

Elena era a un corso sulla comunicazione. Tutti i colleghi e il capo vi partecipavano. Il relatore era un omino simpatico e un po’ triste. Spiegava bene.

Elena era in uno dei suoi periodi bui. Il capo l’aveva già presa nella rete delle parole. Le aveva scritto una lettera che emanava. Fascino e pericolo.

Quel giorno nel lavoro di gruppo ciascuno doveva scegliere un colore e riempire un foglio appeso alle pareti coprendolo con il colore scelto. I pennelli e i barattoli stavano nel centro della stanza. Elena aveva scelto il verde. Poi aveva scritto la parola sul foglietto che teneva in mano.

La parola era: Destabilizzata.

A turno, poi, ciascun componente del gruppo doveva leggere ciò che aveva scritto.

La frase del suo capo era rimbombata:

So che mi stai pensando.

A chi si riferiva? E, se si riferiva a lei, come si permetteva il capo di buttare nel gruppo una sensazione così intima? Un sentimento contrastante la aveva invasa. Odio e amore.

“La destabilizzata riposa fra le ceneri”. Non voleva aggiungere tizzoni ardenti alla sua precaria situazione di destabilizzazione.

La destabilizzata
riposa
tra le coltri.

La testa
analizzata
rimira
le sue corti.

La casta
frastornata
rin-viene

coi suoi morti.

La fine
già annunciata
aspetta le sue sorti
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Amore Eros, Graffio,

Perché è bene avere un amante

Questo articolo è nuovo, appena sfornato, anzi impastato sulla tastiera ora. Vorrei spiegare brevemente perché è bene avere un amante.

Perché diventeremmo meno noiose, esigenti, appiccicose e respingenti, intransigenti.

Perché diventeremmo più sorridenti splendenti giocose e divertenti.

Perché quando lui – il nostro uomo ci ignora – troveremmo il modo di civettare ammaliare sedurre e amare.

Perché non è possibile dire e ridire, a un certo punto conviene agire.

( Immagine fotografica dell’autrice )