
Ci sono persone che dicono: – Sono fatto così. Prendere o lasciare.
È un atteggiamento corretto?
Si può cambiare?
Il cambiamento si produce in due modi: per forza o per scelta.
Le persone che cambiano per forza, non hanno sentito e ascoltato i segnali che dà la vita.
Arriva una importante malattia, stanno malissimo e d’un tratto, volenti o nolenti, devono riprendere in mano alcuni aspetti del proprio vivere per ri-creare una scala valoriale.
A che è servito aver accumulato, a che è servito non accorgermi degli altri?
A che è servito correre e fare tutto velocemente senza gustare ogni attimo?
Il cambiamento forzato avviene quando viviamo senza presenza. Trascuriamo i segnali che ci avvertono che qualcosa non va e avanziamo per forza di volontà finché le strutture consolidate non si sgretolano.
Vittime di comportamenti che procedono per schemi, siamo in realtà ingabbiati, imprigionati finché non prendiamo coscienza di quanto sta accadendo e ci assumiamo la responsabilità di operare dei cambiamenti.
Il cambiamento è trasformazione.
Fintanto che i comportamenti dettati dagli schemi abituali rimangono intatti continuano a riprodurre il disagio e i problemi già vissuti.
Il cambiamento è possibile solo quando prestiamo attenzione. Prestare attenzione in consapevolezza.
Ho agito ancora così. Ho ripetuto mille e mille volte il medesimo schema. Continuo a comportarmi male e continuo a fare male a me e alle persone a me vicine.
Per operare la trasformazione dobbiamo essere disposti a morire alla vita che conosciamo.
Il lavoro di trasformazione interiore comporta lo smantellamento degli schemi abituali che spingono a ignorare ciò che accade dentro e intorno a noi.
( Il corsivo è tratto da: Risvegliati alla vita di Ken McLeod )
Quello che accade è molto importante. Non prestiamo attenzione a un vicino in sofferenza?
Siamo consapevoli del nostro comportamento?
Riusciamo a uscire dallo schema: Non mi importa quello che capita fuori di me, ma solo dei miei bisogni.
Ci accorgiamo di fare soffrire chi ci sta attorno?
Andiamo alla cieca guidati dai nostri istinti, pensando: Io sono così ed è impossibile cambiarmi?
Sono pienamente convinta che, con grande lavoro e fatica, è possibile cambiare.
Sono pienamente convinta che è possibile cambiare solo se siamo consapevoli.
Sono pienamente convinta che le persone inconsapevoli non facciano che ripetere all’infinito i propri errori provocando i medesimi problemi e risultati.
Vivono il loro inferno già qui. Stanno male e non si accorgono neppure di agire male, seminare male, produrre male.
Stare nell’attenzione non significa fare grandi cose. Cominciamo dalle piccole:
– Presto attenzione al sapore di ogni cibo di cui mi nutro? O ingurgito velocemente.
Cominciamo a gustare ogni boccone. Prestiamo attenzione al sapore. Facciamo esperienza del colore odore sapore. Con lentezza.
Ero una di quelle persone che mangiava velocemente. Oggi sono l’ultima a finire a tavola. Ho fatto fatica a cambiare. Ma sono riuscita.
Questo esempio può essere trasferito a qualsiasi esperienza:
Come camminiamo?
Parliamo?
Lavoriamo?
Come facciamo sesso?
Il tema è ampio.
Riusciamo a introdurre un pizzico di attenzione in più in ogni nostra azione quotidiana?
Riusciamo a essere consapevoli di ogni raggio di sole o goccia di pioggia?
Siamo consapevoli di ogni parola che diciamo o carezza che diamo?
Risvegliamoci alla vita, dunque.
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