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Corpo

Perdersi nel corpo dell’altro


In questo lungo periodo pandemico anche la sessualità ha vissuto una crisi. Per molte persone c’è stata una caduta della libido. Per questo ripropongo queste riflessioni sul tema sessuale.


Il corpo, come la mente o l’anima di un Altro, è un luogo nuovo da scoprire.

Non sa ” vedere ” il corpo di un altro chi lo usa in modo per-verso solo per il suo piacere.
Non sa incontrare il corpo di un altro chi lo seziona e ne considera solo una piccola parziale parte.
Le puttane non baciano, sanno che del loro corpo interessa solo la parte genitale, l’affettività è fuori.

Chi desidera l’altro svela, ritrova, conosce e percepisce il corpo dell’altro con rinnovato piacere.


Nel desiderio dell’altro è infatti segretamente custodita la possibilità per il mio corpo di trascendersi.
Allora il corpo si fa carne, ma non con la freddezza di chi si sta appropriando della carne dell’altro, ma con l’esitazione di chi sente la sua identità in pericolo.

Entrando nella stanza di Eros chi ama perde se stesso nelle braccia dell’altro e perde il controllo della vita nel piacere orgasmatico.

Se trascendersi è valicare la propria solitudine, non mi è dato sapere ciò che sarò nella carne dell’altro, ma certamente non sarò più ciò che sono. La mia identità in pericolo rende il mio corpo esitante, maldestro, insicuro, non per imperizia ma per la vertigine che accompagna la scoperta di quegli aspetti di me che solo l’altro può svelarmi.


Nella mia esitazione c’è il dramma di ogni trascendenza, che consiste nel sapere qualcosa di sè per dono dell’altro.

– Ma tu perché non ami il bacio?
– Non lo so.
– Ma nelle esperienze passate ti piaceva baciare?
– Non ricordo.

La barriera comunicativa è difesa strenua del proprio Io. Non voglio dirti, non voglio comunicare condividere ricordare capire. Non voglio svelarmi. Mi accosto a te senza vertigine. Mantengo saldo il mio essere, la mia identità. Tu per me sei una senza nome.

Chi non vuole correre il rischio di sapere qualcosa di sè per dono dell’altro, conosce l’amore non come nuovo modo di essere, ma come un antico modo di avere.


Deciso a non trascendersi e a non giocare la propria identità nell’incontro con l’altro il corpo non conosce quella passione che è patire l’altro perché il suo modo di esprimersi è quello dell’azione che desidera solo appropriarsi della carne dell’altro.

La passione è patire l’altro. Entrare e perdersi nella carne dell’altro, perdere i propri confini.


Chi non prova passione, utilizza solo il corpo altrui come strumento per ottenere il proprio piacere. Così come si utilizza uno spazzolino per lavarsi i denti, un’automobile per spostarsi, un aspirapolvere per pulire i pavimenti.

– Che differenza c’è tra la masturbazione e questo toccarci?
– La differenza è che sento il tuo piacere e si amplifica il mio.

Nell’azione senza passione la carne dell’altro appare in tutta la sua o-scenità perché è distrutta la scena dell’amore.


Carne-fice è chi distrugge la scena, chi scioglie il corpo dell’altro dalla situazione che voleva esprimere fino a ridurlo all’inerzia passiva della carne.


Invece di sentirsi trasceso dall’incontro con l’altro, il carnefice incontra l’altro per affermare la propria intrascendibilità; gli fa gustare la sua carne per obbligarlo a sentirsi solo carne; riproduce incessantemente lo schema vuoto del desiderio che nella carne trascesa del partner assapora la propria solitudine.


Il carnefice affoga il corpo altrui nel mondo del suo privato desiderio.

C’è gioia, serenità, pace, appagamento dopo un incontro sessuale con un carne-fice?
L’unione si cementa o si annienta? Cresce o si fossilizza?
Il desiderio cresce? L’incontro è incontro?

Il desiderio quando è voluto per se stesso, porta con sè la sua sconfitta.
Allontanando la passione per l’altro, per divenire solo azione sulla carne dell’altro, il desiderio che desidera solo se stesso non riesce mai a trovarsi a contatto con un corpo, ma sempre e solo di fronte a una carne.


È un piacere indiviso perché non condiviso. È un compimento che non lascia sulla pelle, sulle labbra il sapore dell’altro, ma porta con sè solo il sapore della fine.


Un gioco di morte invece che un gioco d’amore; un gioco di solitudine dove lo spazio per la con-versione all’altro è stato derubato dalla propria perversione.

Perverso è ogni amore che si vive senza reciprocità.

Le parti in corsivo sono liberamente tratte, sintetizzare da : Il corpo – Umberto Galimberti


Uno di quei libri la cui lettura consiglio caldamente a tutti. Anche a chi non ama la filosofia.

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Attimi in quarantena Televisione

Sesso assente #ottoemezzo

Stasera a Otto e mezzo: Paolo Giordano dice che il sesso è il grande assente in questo periodo pandemico.

La stessa cosa che avevo notato io. Si parla di lavoro, logicamente di sanità e salute, di isolamento e distanziamento sociale, di anziani bambini e giovani, di cucina e giardinaggio… e di mille altri temi. Mai sentito parlare di sesso. Di cosa è cambiato in questo periodo di forte stress.

Vediamo cosa si dice in questa trasmissione che rimane, a mio parere, la più seria.

Presente: Alessandra Moretti del PD. Ricade sulle donne la chiusura delle scuole.

Paolo Giordano: la parola congiunti è stata un po’ goffa. La visione del mondo un po’ normativa. La fase 2 sarà basata sulla responsabilità individuale. Lo stato non deve imporre gerarchie implicite sullo stato degli affetti.

Maria Giovanna Luini: c’è stato il tentativo necessario che si chiamino congiunti che era un modo di dire state attenti…

Alla fine vedremo forse più divorzi. La paura riguarda tantissimi. Il mio osservatorio è un po’ problematico sulle relazioni.

Scanzi: il mio rapporto sta andando molto bene. La mia compagna è stata a casa mia, abbiamo cominciato a convivere ed è andata molto bene.

Moretti: la chiusura ha portato una convivenza forzata non sempre facile perché non siamo più abituati a stare molto tempo insieme. Tema della violenza domestica: c’è una recrudescenza durante la pandemia.

Luini: la mia attività è in gran parte in ambito oncologico. Rilascio certificati perché ritengo che le relazioni siano molto importanti e sono parte importante della nostra salute quando siamo in terapia. Può essere una buona idea far vedere persone che hanno un ruolo nella nostra vita. Le donne si trovano in situazioni di violenza psicologica e fisica e si trovano a lavorare in casa.

Giordano: dividiamo il lavoro in coppia in modo equo. Credo di essere distante dalla parità assoluta. Me ne ha parlato la mia compagna. Ho molto pensato. Le donne pagano un prezzo più grande anche in termini di regressione.

Gruber: prima di parlare di sesso che è importante quanto mettere le cose nella lavatrice o passare l’aspirapolvere…

Giordano: tutti gli aspetti psicologici sono stati relegati al fondo… in realtà ci sono molti aspetti sociali che contano: le ansie per il presente e per il futuro entrano nei letti delle persone. Cerchiamo di parlare anche di questo.

Luini: tra le lenzuola finisce un po’ tutto. Non esiste il nostro spazio segreto l’erotismo ha una flessione. C’è la convivenza forzata diminuisce il desiderio.

Moretti: se uno ama ama anche con la chiusura. La mia paura è la ricaduta sulla stabilità affettiva e psicologica di questo periodo.

Scanzi: la chiusura totale non aiuta niente, nemmeno il sesso. Il sesso ha bisogno di grande serenità e gioia interiore. Le coppie che si vedevano meno ora trovano destabilizzante. Il sesso funziona se nella coppia funziona tutto.

Giordano: questo virus sta facendo una scansione anche della nostra vita familiare. L’aspetto della divisione dei pesi tra uomini e donne è un tema. Piano piano usciremo dopo tanto tempo congiunti speriamo che non abbia un effetto distruttivo.

Luini: Nella vita abbiamo sempre solo due scelte: o mi occupo solo di me o mi occupo anche degli altri. Mi chiudo o mi apro. Come psicoterapeuta mi accorgo che sta meglio chi si apre e si occupa anche degli altri.

Moretti: mi auguro un futuro di emancipazione per le donne.

Scanzi: ho imparato a rallentare. Questo è l’unico aspetto positivo. Spero di aver capito l’importanza di godere di ogni istante della vita. Anche dormire con la mia compagna.

Ecco. Scritto in diretta come facevo in altri tempi su un altro mio blog.

Per chi vuol riflettere c’è materia.

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Riflessioni

Sessualità

Immagine fotografica di Eletta

Sessualità non è idraulica. Questo straordinario termine è stato usato nella conferenza di Umberto Galimberti che ho richiamato ieri. Mi sembra un termine proprio, perché ci sono persone per cui fare sesso significa solo “svuotare i tubi”.

Sessualità è altro. È incontro con il corpo dell’altro. È scambio di energia. Sessualità non è solo genitalità. Va oltre. Abbracciare un corpo, baciare e accarezzare un corpo diverso dal proprio è sessualità. Scoprire la geografia di un corpo – altro dal proprio – è sessualità.

Usare il corpo di un partner non è fare sesso. Se si paga è mercificazione. Se non si paga è ancor peggio. Se si usa il corpo del partner non c’è incontro, c’è uso così come si usa un martello per fissare un quadro o una forchetta per mangiare.

Tanto vale allora passare al “fai da te”. Non comprendo la differenza.

Questa mia riflessione parte da una posizione etica. L’etica non è una nuvola sospesa sopra la nostra testa. L’etica si incarna in ogni gesto e scelta che facciamo in ogni momento della nostra vita: dai momenti più importanti a quelli più piccoli. Quindi anche nel modo che scegliamo per “usare” o “incontrare” il corpo del partner nel momento sessuale.

È una vita che scrivo sul tema.

https://tranellidiseta.blogspot.com/2017/07/l-del-contatto-nella-coppia.html?m=1