
Se ho fame, mangio. Se ho sonno dormo.
Questo ricordo di una favola zen. Favole che ho letto e riletto in questo periodo di incidente al polso destro.
Flash della degenza ospedaliera che finirà stamattina.
Scosse elettriche alle dita mentre entrava l’ago della anestesia
L’infermiera che alle tre di notte mi chiede : – Come va cara? Riesce a muovere le dita?
Il chirurgo che dice: Spara! All’addetta lastre mentre mi mette il filo nell’osso
La voglia continua di un caffè e la cena con the fette biscottate e marmellata e la colazione idem dopo 24 ore di digiuno
La difficoltà a gestire l’ingombro del gesso
Il braccio fantasma morto legato al letto perché ingovernabile poteva picchiarmi ( cosa che mi fa sempre ridere e che non sapevo)

Tutto il personale veramente cortese gentile e sorridente tranne una donna nervosetta
L’animazione da vespaio delle infermiere in sala operatoria per un figo irraggiungibile
Le carezze date dal mio gatto la sera prima di entrare in ospedale : con la zampina continuava ad accarezzare il mio viso. Le così dette bestie sanno essere più umani degli umani.
Tra un‘oretta mi dimettono e torno a casa.
A casa!
Sono a casa ringrazio di cuore ancora tutti voi per la presenza calda e affettuosa
Per un mese avrò il gesso al braccio destro e quindi faticherò un po’ scrivere
Presto tornerò a trovarvi nelle vostre case virtuali e a commentare con più calma perché scrivo con la sinistra e fatico
Non ho ancora capito il senso di questo accidente incidente tranne che sono stata supercontrollata e i parametri sono risultati tutti nella norma e non sono positiva al Covid
Erano decenni che non facevo analisi… Quindi tutto sommato bene: il dolore è transitorio e passerà come le nuvole nel cielo

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