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Disegno

En plein air

Questa primavera che non decolla, un’aria gelida soffiata da un continuo vento, non mi ha ancora permesso di portarmi il blocco per i miei schizzi en plein air.

Ho fatto gli ultimi lavori con la neve perché, paradossalmente, faceva più caldo d’inverno con la poca neve che è scesa.

Sarà ora di tornare a osservare e vedere le forme del paesaggio. Le curve e ramificazioni di un ramo o di un profilo montuoso. Sarà ora di perdersi nei segni del di-segno.

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Attimi

Che strano gennaio

Che strano gennaio con un sole primaverile tanto da stare seduti senza giacca tra la poca neve, che si va sciogliendo, e il rumore secco del ghiaccio che cade dalle rocce…

Ha nevicato due giorni da dicembre. Poi sole e ora caldo. L’anno scorso di questi tempi eravamo sommersi dalla neve. E non potevo sciare per il braccio col gesso. Adesso che potrei non c’è neve neppure per una pista da fondo.

Sciano in alto nel cono d’ombra sulla poca neve sparata. Li vedevo i puntini scendere stamattina mentre cercavo di vedere le linee del monte. Le sue zone di roccia e d’ombra.

Ho disegnato il crinale senza guardare il foglio, seguendo l’andamento della linea con gli occhi. Si chiama disegno di puro contorno e si può fare anche con la propria mano.

Non si deve pensare al risultato. Occorre solo guardare la linea di contorno della propria mano appoggiata sul tavolo e con l’altra tracciare. Come un sismografo. Ogni curva, salita, discesa.

Nel mio blocco ci sono disegni riusciti meglio e altri riusciti meno bene. Non mi importa il risultato. Mi importa stare nel flusso creativo. Perdere la cognizione del tempo. Disegnare è anche questo. Se poi si disegna en plein air è un regalo impagabile.

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Arte

Studi

Studio di Eletta Senso

In Accademia c’erano ore e ore di studi. Ma non della mente. Studio degli occhi, della capacità di osservazione, dell’abilità del saper vedere. Ombre luci linee forme volumi profondità textures.

È esattamente quello che fa un qualsiasi musicista per imparare a suonare uno strumento, o un ballerino per imparare a danzare, o un attore per imparare a recitare. Ore e ore e ore di lavoro serio, apparentemente noioso e inutile.

Ma a che serve copiare solidi tutti i giorni con un carboncino in mano e un foglio bianco? Tre ore con davanti un cubo e una piramide. A che serve? Questo mi chiedevo il primo anno. Poi ho scoperto che serviva a imparare a vedere.

E solo dopo si poteva vedere e disegnare anche il corpo di una modella. E saperla disegnare.

Apprezzo molto qualsiasi artista contemporaneo che sappia disegnare. Anche Picasso sapeva disegnare prima di rompere i canoni.

Non sopporto chi butta colori linee forme come potrebbe tranquillamente fare uno scimpanzé, credendosi “artista”. Anche buttare colori linee e forme abbisogna di senso estetico e della capacità di saper vedere. Come qui:

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Attimi

Relax

Non c’è nulla di più distensivo, naturalmente per me, che stare in un angolo in piena natura a disegnare o dipingere en plein air.

L’odore dell’erba e delle piante. Fissare lo sguardo sulla forma degli alberi e le masse cromatiche. Osservare vedere notare. Senza pensare minimamente al risultato. È l’immersione nel flusso creativo che conta. Un attimo sospeso di non tempo e non mente.

Stamattina ho voluto giocare liberamente e gestualmente con le masse delle chiome.

Il mio taccuino ora ha un attimo in più di vita.

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Arte

Pieno di nulla

“L’ambiguità può essere pensata come un velo d’ignoto che circonda determinati eventi. I giapponesi la chiamano ma, parola che non può essere tradotta. Questo termine è prezioso perché assegna una collocazione esplicita agli aspetti non conoscibili delle cose.

Noi possiamo riferirci a uno spazio vuoto tra una sedia e un tavolo. I giapponesi affermano che quello spazio non è vuoto, ma pieno di nulla”.

Da Richard Tanner Pascale – Zen and the Art of Management

Avevo scritto tempo fa, commentando un articolo, che avrei scritto del vuoto.

Il vuoto è importante quanto il pieno.

Ho scritto che saper disegnare è innanzitutto saper vedere. Quando disegno un albero posso disegnare i suoi rami semplicemente guardando lo spazio vuoto tra un ramo e l’altro.

Un esercizio che ho proposto nei miei corsi di arte e disegno è stato proprio questo: mettere una sedia contro un muro e osservare gli spazi vuoti, d’aria e dello sfondo e disegnarli senza pensare minimamente alla sedia. Disegnando le linee dello spazio negativo salta fuori il positivo: il vuoto crea il pieno.

Vedere il vuoto, lo spazio negativo non serve solo per imparare a disegnare… serve in tutti i momenti creativi.

È come lo splendido esempio tratto da Sherlock Holmes, quando Holmes chiede: Hai notato niente riguardo al cane che abbaiava stanotte?

E Watson risponde: Non ho udito il cane abbaiare.

Appunto – dice Holmes – è proprio il fatto che il cane non abbaiava a essere significativo.

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Vedere

Imparare a vedere

Schizzo su carta

Ogni volta che faccio quel percorso riconosco il mio albero. È diventato mio dal giorno in cui mi sono seduta a disegnare le sue forme. Da allora io l’ho veramente visto.

Imparare a disegnare è in realtà imparare a vedere, a vedere nel modo giusto, che è molto più che guardare semplicemente con gli occhi.

Kimon Nicolaides _ The Natural Way to Draw

Il pittore non disegna con le mani, ma con gli occhi. Qualsiasi cosa veda, se la vede chiara può metterla su carta. Il metterla su carta gli richiede forse più attenzione e più lavoro, ma non più agilità muscolare che per scrivere il proprio nome. Vedere chiaro è la cosa più importante.

Maurice Grosser _ The Painter’s Eye

È per vedere più chiaramente, per vedere ancor più in profondo, ancor più intensamente, ed essere quindi pienamente consapevole e vivo, che disegno ciò che i cinesi chiamano “Le diecimila cose” che ci circondano.

Il disegno è la disciplina per mezzo della quale riscopro costantemente il mondo.

Ho imparato che le cose che non ho disegnato non le ho mai viste veramente, e che, quando mi metto a disegnare una cosa qualsiasi, essa mi si rivela straordinaria, un puro miracolo.

Frederick Franck _ The Zen of Seeing

Acquerello di una poltrona