
Oggi era una giornata di cielo blu dopo una nevicata. Mi sono accorta dello spettacolo aprendo la porta.
Avevo proprio desiderio di camminare a lungo nel bianco. Così ho preso le muffole e mi sono coperta bene perché c’erano meno 8 gradi. Come prima cosa bisogna togliere la neve dalla macchina.

Poi arrivati al maneggio si comincia a camminare nel bosco.

Silenzio e pace. Gli alberi coperti di neve come scialli di trine. E tutto quel bianco che acceca anche se ancora non è arrivato il sole.

Nonostante la bassa temperatura se si cammina non si sente il freddo. Il bosco respira e ogni tanto qualche ramo si sfarina.

Dopo quaranta minuti arrivo al lago. Mesi che non lo vedo. C’è poco ghiaccio, speravo di sentire i lamenti del ghiaccio. Ma tutto è come ricordavo.
Ci sono luoghi che sono casa. Solo oggi dopo essere risalita mi sono resa conto di quanto mi era mancato il lago. Perché qui dipingo cammino faccio colazione e arrivo.
Ho fatto un’altra strada per salire al lago. L’altra, quella che ho fatto fino all’ultima estate, non penso di rifarla ancora. Perché io non torno mai sul luogo perso: se è accaduto qualcosa che mi fa male. Così è per le persone.
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