

L’altro giorno è stata la Giornata Mondiale dell’abbraccio. La citazione è presa da un articolo che ho letto.
Mi chiedo come fanno certe persone a farne a meno, non oggi che è proibito a meno di avere un diaframma di cellophane tra i corpi.
Non mi piace lo spot con la nonna e la nipote. Non comunica quello che deve in modo efficace.
Ci sono persone fredde e asciutte che non baciano abbracciano stringono. Passano tra i corpi solo per solleticare zone genitali. Uno o due pezzi per il tutto.
Hanno braccia inerti che non avvinghiano stringono danno e prendono calore. Persone che non conoscono la bellezza di un abbraccio caldo. Di un bacio lento.
Io di baci mi sono nutrita – nella conca dell’abbraccio – per molto tempo. Tornavo un po’ bimba nella culla delle sue braccia. Ci sono stati baci con un cappotto blu e occhi celesti. Ci sono stati baci nel rotolare dei corpi sul tappeto. Ci sono stati baci rubati nei portoni di Milano e baci appoggiati alle barche la notte sulla rena. Mi sono sempre nutrita di lunghi baci. Mi sono sempre sciolta nel bacio languido.
Mi sono sempre chiesta come fanno certe persone a perdersi l’estasi dell’abbraccio. Chiusi nella loro fredda esistenza senza scambiarsi calore. Non penso che per siffatte persone servano corsi o lezioni. Forse bambini poco amati che non hanno imparato l’alfabeto del corpo e l’intero suo lessico. Mi spiace per loro. Per tutto il benessere che si sono persi lungo la vita.
Ora la mattina arriva l’abbraccio del mio gatto: il nostro accarezzarci lento. Quando non c’è un partner coccoloso rimane la pet therapy.
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