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Disegno

Le funzioni S e D – imparare a disegnare

Ecco quali sono le diverse funzioni degli emisferi cerebrali di cui abbiamo parlato nella prima lezione.

https://inchiostroneroweb.com/2022/11/27/le-due-lettere/

Ricordiamoci sempre che l’emisfero destro guida la mano sinistra e, viceversa, l’emisfero sinistro guida la mano destra.


Le funzioni dell’emisfero Sinistro sono:

Verbali = uso delle parole per definire 🅱️🅾️🅰️

Analitiche = soluzione dei problemi affrontando un aspetto per volta, per gradi

Simboliche = utilizzare simboli per rappresentare sinteticamente un oggetto come ❤️ per amore, 🎼 musica…

Astratte = estrapolare un dato parziale per rappresentare l’intero come una nuvola ☁️per il cielo 🌲un albero per un bosco 🏖️ per  mare

Temporali = attraverso la scansione del tempo stabilisco un prima e un dopo, una successione o contemporaneità alle azioni e agli oggetti e persone ⏳⌚🕧🕒🕤

Razionali formulazione di conclusioni in base alle premesse date e ai fatti (se A = B e B = C allora A=C)

Computistiche uso dei numeri e del calcolo 0️⃣1️⃣2️⃣3️⃣4️⃣5️⃣6️⃣7️⃣8️⃣9️⃣🔟

Logiche uso di ragionamenti logici e coerenti corretti 🚮

Lineari pensiero basato su idee collegate in modo che un pensiero segue logicamente un altro e così via portando a una coerente conclusione 📄📃📜


Ora vediamo quali sono le funzioni dell’emisfero DESTRO

NON-VERBALI consapevolezza dell’esistente senza uso del linguaggio verbale 🙊

Sintetiche unione degli elementi di una situazione complessa a formare un tutto globale 👩‍❤️‍💋‍👨

Concrete coscienza delle cose così come sono nel momento presente 🦉

Analogiche percezione delle somiglianze tra oggetti, utilizzo della metafora 🌞🍊il sole arancia che tramonta

Atemporali percezione di uno stato fuori dal tempo senza un prima e un dopo ( chi ha provato a fare un lavoro creativo come disegnare o dipingere ha sentito di essere nel flusso dove non c’è più tempo)

Non razionali capacità di sospendere il giudizio, non pensare alle premesse e conseguenze ☯️

Spaziali capacità di osservare gli oggetti in relazione agli altri oggetti nello spazio, adiacenza, contorno, vicinanza, distanza…

Intuitive capacità di improvvisa illuminazione, intuizione, improvvisa comprensione delle cose impressioni sensazioni… 🎇

Globali capacità di vedere globalmente contemporaneamente tutti gli aspetti di un fatto oggetto, percezione di schemi e strutture al completo… ♻️


Questa è la parte iniziale da cui partire e da tener presente in tutto il percorso. Per imparare a disegnare sarà bene far tacere le funzioni dell’emisfero Sinistro e sviluppare le funzioni dell’emisfero Destro. Lo slittamento da un emisfero all’altro avviene anche attraverso esercizi.

E quindi, per chi fosse interessato a iniziare questo percorso, ecco un primo esercizio.

Prendete un foglio bianco e due penne di due colori diversi per esempio blu e rossa ( o due matite pennarelli… quello che preferite). Meglio fissare il foglio ai 4 angoli con dello scotch.

Mettete il timer dello smartphone su un minuto.

Impugnate la penna blu con la mano destra e la penna rossa con la mano sinistra.

Avviate il timer. 1 minuto.

Ora lasciate che gli strumenti che avete scelto danzino sul foglio tracciando linee senza mai staccare la matita fino al suono finale del timer. Non preoccupatevi se siete destrorsi e fate più fatica con la sinistra o viceversa. Non dovete pensare a nulla: solo tracciare linee continue sul foglio come danzando.

Al termine se volete scrivete le vostre sensazioni.

Ho usato rosso per D e nero per S. Sono una destrimane per cui ho avuto più destrezza con la destra.

Alla prossima: gli incontri virtuali di questo corso ci saranno sempre di martedì.

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Giorni

Creatività

Oggi si celebra la Giornata della Creatività.

Qualcuno confonde la creatività con la fantasia. Non è corretto.

Essere creativi non significa essere fantasiosi. Per creare occorre prima immagazzinare una immensa quantità di dati conoscenze ed esperienze. Solo allora, su questo substrato ricco, può nascere la scintilla creativa.

Tale scintilla nasce d’improvviso : mentre non si sta pensando a nulla o ad altro, nel sonno e nel sogno… Ecco che arriva l’idea creativa. L’idea nuova che crea qualcosa di impensato e risolutivo.

Tutti i pezzi del sapere accumulato e dell’esperito allora, come per incanto, si riuniscono assieme per la nuova creazione.

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Gioco

Non sono solo giochi

Ringrazio i partecipanti al Giocolinguisticodellunedí. Se cercate giochi linguistici in rete trovate un mare di link relativi alla didattica e, quindi, alla scuola. Sicuramente un ottimo sistema per far amare, lavorare e giocare con la nostra bella lingua nella scuola primaria e nella secondaria.

Ma rimane il fatto che Umberto Eco e altri nomi illustri del panorama letterario italiano hanno saputo giocare con le parole. Ho in mente un simpatico libretto di Arbasino. Ho in mente, spostandoci all’estero, gli Esercizi di stile di Queneau. E, naturalmente, il mio amato Joyce.

Tanto per citarne alcuni. Quello che voglio dire è che serve e fa bene a chi scrive – perché blogger o scrittore – esercitarsi continuamente con i giochi linguistici compreso fare anagrammi zeppe parole crociate ecc.

È come nel disegno: un pittore ha bisogno di fare molti schizzi e scarabocchi, ha bisogno di giocare con i segni e i colori per poi passare all’opera compiuta sulla tela.

Non sono attività perditempo o stupide: sono attività essenziali per esercitare la mano, la mente e la creatività.

Grazie a tutti quelli che partecipano comprendendo l’importanza e l’utilità dello scarabocchio linguistico, oltre che il divertimento.

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Attimi

Casa di bambola

Ho già scritto di mio padre e delle sue casette per gli uccellini.

Ecco un suo lavoro artigianale: ieri l’ho pulito con cura dalla polvere del tempo.

Questa casetta è stata fatta da mio padre – nei suoi ultimi anni – per mia figlia, allora piccola.

Pulendo e togliendo tutti i piccoli mobili sono stata assalita da emozione: ogni piccola sedia ricoperta di velluto rosso, ogni armadio e tavolino… emana la cura e l’amore di mio padre.

Il gancio apre l’interno con quattro stanze: soggiorno, sala da pranzo, studio e camera da letto. Alle finestre tendine in pizzo e sotto i tavoli, tappeti ( suppongo l’aiuto di mia madre)…

Alle pareti piccoli quadretti con fotografie di mia figlia e una mia.

Quanta cura dei dettagli. Quanto tempo e pazienza nel creare con legno, colla, colori questo piccolo scrigno domestico.

Quanto amore. Lo stesso amore che metteva mia madre nel cucinare deliziosi piatti, mentre mio padre – fischiettando – con le sue grandi mani riusciva a creare un piccolo mondo di bambole nel suo laboratorio dove c’era odore di ferro e legno.

Mio padre quando è andato in pensione, dopo una vita di lavoro, non ha mai smesso di lavorare creando oggetti, aggiustando cose rotte, dedicandosi alla coltivazione di verdura e frutta nel suo grande orto. Mio padre dipingeva ad olio.

Sarebbe andato d’accordo con il mio vicino di casa che è sempre nel suo scantinato a creare e lavorare… Recupera vecchie e antiche radio rendendole funzionanti. Non dimostra l’età che ha perché è sempre attivo e sorridente.

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Attimi

Osavo

Con lui osavo essere bambina e giocare inventare creare.

Mi è venuto in mente qui in spiaggia accanto al mormorio delle acque del rivo. Ho visto la struttura della tenda e subito ho ricordato.

Andavamo spesso nello stesso luogo a fare un pic nic. C’era un tavolo di legno su cui lui aveva inciso le nostre iniziali. Lì pranzavamo dopo aver letto e disegnato. Il problema era il dopo pranzo: io ho bisogno di riposare un po’. La panca non era proprio un sofà. Per questo mi sono man mano organizzata. Lenzuola vecchie e scolorite, mollette da bucato, corda, forbici.

Il primo giorno che ho messo in atto il mio piano, prima di pranzo ho cercato dei lunghi rami o piccoli e snelli tronchi nel bosco e li ho accatastati vicino al tavolo. Lui non capiva, ma mi lasciava fare. – Vedrai – dicevo.

Poi ho preso dal baule della sua verde macchina il resto. Ho legato con lo spago i tronchi e rami fino a creare lo scheletro, la struttura, su cui poi ho posto le lenzuola fissando con mollette le giunture. Ho lasciato un varco per entrare nella tenda. Sotto, un materassino morbido.

Da quel giorno dopo pranzo entravamo nella tenda a dormire o fare l’amore. Le lenzuola verdi rosse e blu colpite dal sole creavano una luce soffusa da favola.

P.s. A casa dovrei avere un’immagine fotografica della nostra piccola tenda d’amore. La metterò.

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Psiche

Dalla noia scaturisce la creatività

Le migliori immagini che ho creato sono frutto di lavoro, tempo, studio, energia, applicazione, ideazione. Come ho già scritto c’è un’idea distorta di creatività spesso confusa con fantasia. Termini ultimamente abusati e di moda. Ieri leggevo un interessante articolo sull’otium culla della creatività. Le migliori scintille creative nascono dal tempo vuoto. Nella nostra società occorre essere sempre impegnati: si fa in modo che il tempo libero sia subito ” densamente impegnato” da attività. Settembre pullula di proposte e corsi a cui conviene correre per iscriversi. Dai bambini agli adulti conviene avere cose da fare per riempire quelle poche ore giornaliere che restano dopo lo studio e il lavoro. Danza nuoto palestra pianoforte teatro lingue straniere ecc. ecc.

Pare che stare semplicemente fermi senza far nulla sia da evitare accuratamente. Si può rischiare di pensare. La macchina umana deve sempre stare in movimento altrimenti rischia una pericolosa stasi. In realtà le idee creative, anche le illuminazioni più strabilianti e importanti a tutti i livelli, sono nate e nascono dal vuoto. Dallo stare fermi. Senza far niente.

Prima c’era l’otium dei latini, l’accidia medievale, la melancholia rinascimentale, lo spleen: la noia, come la concepiamo oggi, è un concetto recente introdotto dalla modernità per una società tecnologizzata che privilegia il lavoro e bandisce l’attesa. Ma per restituire spazio alla fantasia occorre sottrarsi alla dittatura che prevede di occupare tutto il tempo libero. Perché è questa la condizione, diceva Hegel, in cui si ricerca l’ignoto; e aggiungeva Leopardi, è qui che si coltiva l’infelicità da cui scaturisce la poesia”.

Carlo Bordoni su La lettura.