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Attimi

Dolce luna

Dolce luna tuorlo di biacca che mi guardi con i tuoi occhi cavi mentre mi monta la marea mentale e ululo per i fili che mi s’impigliano ai cervelli

Dolce luna tuorlo di biacca che te ne stai appesa al filo ad asciugare le attese di soli e fiori di stagioni e nevi trascinando Re e pastori alla tua corte… dolce regina della notte buia

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Attimi

Non mi può mancare

Non mi può mancare,

chi ancora non sa parlare.


Chi non ha voce in capitolo,

chi non srotola il gomitolo.


Chi non ho ancora visto.

Neppure so se è triste o vispo.


Chi ha un aspetto bidimensionale.

Se ha male al capo non posso stimare.


Chi ha una voce che corre nel filo.

Chi non mi spettina con un sospiro.


Chi non ho mai visto camminare…

Come posso sapere se poi, sa amare?


Chi non ha odore e profumo.

Un solo nome spruzzato nel fumo.


Chi non ho apprezzato nei gesti eleganti.

Chi non sa mangiare: ne ho visti così tanti…


Chi non vedo indossare un maglione.

Chi ancora continua a storpiare il mio nome.


Gli uomini oggi son tutti veloci:

ti vogliono con pigli piuttosto feroci.


Ti prendono e lasciano come una borsa.

Son cento e cento i voli in corsa.


Sei bella e preziosa se stai bene in fila.

Se metti dei no rivolti la pila.


Se poni ostacoli al suo fiero galoppo, sei fuori dal gioco:

– Tu vuoi proprio troppo!

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Attimi

Ti conto

Immagine grafica di Eletta Senso

Ti conto le monetine il resto e l’avanzo

ti conto tutte le assenze e le tue inutili presenze

ti conto il dare e avere perché – come sai – non so tacere

ti conto le cantilene verbali e le rose carnali

ti conto quanto mi devi e ti ho dato per ogni giorno che è passato

ti conto i doni i regali i fiocchi e gli anelli

ti conto il disturbo e il consumo per gli occhi tuoi belli…

Ti conto e non ti canto

né m’incanto

ti conto e non t’incontro perché amo lo scontro e sempre esigo lo sconto

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Attimi

Spegnete i giorni

Immagine grafica di Eletta

Spegnete i giorni dei fuochi

spegnete le guerre i dissidi le rovine

spegnete le armi i forni crematori

le parole assassine…

Spegnete le ciminiere i camini

e le macchinine

spegnete le sterpaglie i rifiuti

e le rapine

i roghi delle streghe

e le inutili beghe…

Spegnete le fiamme

dei cuori piangenti

spegnete la fame

di guadagni e tangenti.

Spegnete la corsa del tempo:

le lance e lancette…

mettete in pace la mente (e il cuore)

per ore perfette.

Rispettate la pace distesa

su un’amáca rilassata…

Rispettate il silenzio

della notte stellata.

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Graffio,

Fila filastrocca 

Occorre: star attenti, stare svegli, stare pronti…

essere informati preparati e soprattutto non esser tonti

Bisogna: leggere, conoscere, valutare

Dialogare, mediare – mai lasciarsi andare

Non deprimersi, non comprimersi, fluttuare

Non disperare…

È bene: zigzagare, non prendere posizioni,

Senza particolare affiliazioni, esagerazioni…

con molta moderazione

Ascoltare i dibattiti televisivi,

farsi inondare dai bla bla ossessivi…

Chinar la testa ed esser un po’ cretini.

Rinnovarsi per stare al passo con i tempi

Correre e riposare per esser sempre clementi:

Avere un sorriso smagliante la mattina

Non aver troppa stanchezza se la vita poi declina…

Prendersi qualche breve pausa di riflessione

Non arrabbiarsi con l’ennesimo coglione

Essere un esempio vivente di salute e progressione

Vedere allontanarsi il paletto della pensione…

Sentirsi colpevoli per le isole di plastica nel mare

Anche se chi governa continua a far quel che gli pare…

Sapere di cosa buona, quasi appena sfornata

Tutto questo coprendo un’aria insana e disperata.

Stare al passo con i tempi e farsi un botulino

Anche se poi di mummia mostriamo il visino.

Prendere il pacco natalizio e fare un inchino

Credere che c’è un senso in tutto questo amaro destino.

Non darla vinta alla voglia bastarda

Di mandare tutto, ma proprio tutto, a gambe all’aria.

Osservare un minuto di silenzio

Battere le mani nel muto consenso

Credere che chi che governa lo fa per noi

Anche se gli affari – alla fine – son sempre i suoi…

Avere una pazienza infinita…

Nell’ansa scolorita

Di una vita indefinita

Da un’antica e pesante

– Interminabile fatica –