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Attimi

Tv autunno inverno

Nei commenti scrivevamo quanto è difficile a volte apprezzare i programmi televisivi… In genere è così anche per me.

Ma quando arrivano i primi freddi, e le prime lunghe ombre autunnali, mi piace ritrovare alcune trasmissioni che ritengo ben fatte e gradevoli.

Una di queste è Geo. Sarà che ormai ho sposato una vita alpina e montana, un po’ severa e antica nei ritmi respiri e ambienti, che collimano con la filosofia base di questa bella pacata trasmissione.

A Otranto è passata parte della troupe del programma. Camminavano adagio chiacchierando così come nelle puntate. Senza fretta. Come in un pomeriggio in famiglia cucinando sferruzzando o lavorando con le mani paglia maglia lana fieno… Legno. Un sapore antico e perciò moderno.

Ieri mia figlia mi ha mandato l’immagine del cotone colorato a tinte naturali per fare il macramé. Mia figlia è giovane eppure è in linea con queste attività antiche che ormai sono tornate moderne e salva vita dopo il lockdown e lo stress da corona virus.

Recuperare i tempi lenti del fare a mano. Io sto decorando tondini di legno con pittura per il gruppo locale in vista del Natale.

Geo ha questo sapore e gusto che si fa assaporare con lentezza che mi piace. Non sopporto più le trasmissioni in cui c’è velocità sopraffazione voce troppo alta e poca educazione.

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Attimi

Detesto

Detesto le celebrity i vip e tutta la compagnia. Non mi piacciono i programmi televisivi in cui si disturbano i fatti privati, si suonano campanelli per sapere, chiedere, indagare. Mi sembra da sciacalli.

Occorrerebbe mettere stendere un velo bianco di silenzio su certe tragedie lutti catastrofi. Invece.

Ore e ore a parlare sempre dei fatti e fattacci di cronaca nera. Santo cielo!

Sarà che dopo questo periodo siamo tutti molto stanchi e abbiamo bisogno di aria. Di cose leggere.

Per esempio di un Menage a trois.

https://youtu.be/e6xGmd7w5Ys

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Televisione

Tiriamoci su

Immagine fotografica di Eletta – smartphone

In questo giorno di notizie allarmanti tiriamoci su con una bella trasmissione: Per un pugno di libri – Rai tre.

Sta iniziando ora. Mi piace perché è una delle poche trasmissioni in cui non c’è lo scrittore che pubblicizza il suo libro. Mi piace perché parla di libri in modo intelligente e divertente. Mi piace perché la conduttrice è incredibilmente simpatica e mi strappa sempre qualche sonora risata. Mi piace perché avvicina i ragazzi alla lettura attraverso dei giochi ben fatti.

Meno di un’oretta da dedicare a una trasmissione televisiva stranamente ben fatta.

Niente: stasera non c’è. Meno male che volevo rilassarmi…

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Attualità

Critica

https://www.la7.it/otto-e-mezzo/video/non-stai-ad-osservare-salvini-che-tiene-a-largo-le-persone-al-freddo-e-alla-fame-massimo-cacciari-a-27-01-2020-304395

Ieri sera una spumeggiante puntata di Otto e mezzo. Ospiti : Conte, Cacciari, Travaglio. Lilli Gruber davvero brava a incalzare e riprendere i fili del discorso. A me piace molto il filosofo Massimo Cacciari. Mi piace perché è acuto, intelligente e pungente. Mi piace perché è diretto. E mi piace anche perché perde la calma piuttosto facilmente.

Sentire, come ieri sera, un dibattito così attivo e caldo è fonte di gaudio per una come me, che ama il contraddittorio e la contrapposizione dei diversi punti di vista.

È come assistere a un duello con fioretto. Le domande, le risposte, gli attacchi e i contro attacchi. Poi nessuno sta a terra ferito a morte.

Questa è la bellezza di una sana discussione. Poter dire, poter ribattere, poter argomentare discettare ridifinire…

Perché ci sia un dibattito così vivo è assolutamente necessario che i presenti siano intelligenti. Senza intelligenza non può esserci contraddittorio.

Senza intelligenza non c’è neppure discussione, e neppure comunicazione. Solo il silenzio della solitudine monologante.

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Libri

Lacci e stringhe

Ieri ho finito Lacci di Starnone. L’ho iniziato la sera del giorno prima. Evidentemente è un libro che prende e ti porta via.

Tenere avvinghiato un lettore è già un bel risultato. Poi io sono una lettrice difficile. Niente romanzetti. Mi piace la bella scrittura.

Un mio amico guardando la mia libreria ha esclamato: – Ma è quasi tutta saggistica. Già.

Ora ho da finire tutti i libri che mi sono stati regalati a Natale. Alcuni sono preziosi perché hanno le pagine ancora da tagliare. Avendo avuto fino a ieri la mano sinistra fasciata, non sono riuscita a usare il tagliacarte. Naturalmente l’uomo orso a cui avevo chiesto si è scordato.

Così forse ora ci riesco. Con due mani meno l’anulare che, essendo ancora dolente, è fasciato.

Tutti i libri che mi hanno regalato sono di mio gusto. In più ne ho preso uno io piuttosto difficile, da assimilare molto molto lentamente.

Approfitto di questo spazio letterario per consigliare la visione ( a chi già non lo fa ) della bella trasmissione televisiva su Raitre il sabato alle diciotto: Per un pugno di libri.

È talmente raro che venga dato spazio nella tv italiana pubblica e nazionale alla cultura letteraria. Non alla promozione di libri: per questo non c’è spazio televisivo in cui non venga lanciato il nuovo libro di tizio e caio. Normalmente il tomo o libro sono messi in bella mostra e citati, con inchino sotteso, diverse volte. Vedi Fazio che io non sopporto: per lui tutto è fantastico.

Tra pochi giorni ci saranno lezioni sull’amore di Massimo Recalcati. Poiché l’argomento trattato da uno psicoanalista lacaniano interessa a un pubblico molto ristretto la Rai ha pensato bene di metterlo in un orario da gufi: Lunedì 28 alle 23 e 10. Per fortuna ( mi auguro ) sarà visibile anche su Rai Play.

Non mi perderò nessuna delle cinque puntate. Perché mi piace molto Recalcati: riesce a spiegare in modo semplice visioni alternative piuttosto complesse. Ai tempi ho letto I Seminari di Lacan e vi assicuro non sono così decifrabili. Recalcati è preparato. Ha una lunga esperienza di terapia della parola. Sa capire e comunicare le più tortuose dinamiche interpersonali. Il rapporto padre/figlio, il legame uomo/donna e in genere amoroso. Il suo primo successo editoriale: “Non è più come prima” è un libro interessante e, a quel tempo, scardinante il normale modo di intendere il rapporto d’amore.