
Il primo crocus è nato stamattina. Ormai l’inverno è decisamente finito.

Il primo crocus è nato stamattina. Ormai l’inverno è decisamente finito.
Stamattina con il cielo finalmente blu ho potuto fare una bella camminata. Ne avevo proprio bisogno.
Visto la nevicata di ieri, ho camminato solo lungo la strada asfaltata. Avrei preferito un sentiero tra i faggi e la pineta… ma meglio non rischiare.
Stare in mezzo alla natura permette una rigenerazione impossibile nel caos della vita cittadina.
Camminando e respirando il cielo, le vette, le rocce, l’acqua e la terra si va gustando e meditando. Senza schermi davanti agli occhi.
A casa sono rimasti gli apparecchi. Il computer, lo smartphone, la televisione.
Si cammina in silenzio. Ascoltando i rumori che la natura offre sommessamente. Non ci sono che pochissime macchine. Non ci sono persone. Il cielo è blu. L’aria frizzante.
Stare ore senza schermi è purificante. Anche perché in questo periodo il tema è monotematico.
Stare all’aria aperta fa bene. Se c’è la possibilità di fare un bagno di foresta tutto il nostro essere ne ricaverà ben-essere. Non vedo l’ora di tornare tra i miei amati boschi.
Si acuiscono i sensi nel panorama sensoriale. Tutto viene percepito con intensità: l’odore di corteccia, la carezza ventosa, la ruvidezza scabra della roccia, il calore del sole sulla pelle nuda, il cinguettio svolazzante tra i rami.
Benvenuta primavera senza schermi davanti agli occhi.
Prima vera arriverai
su rugiade rosso rubino
tra righe d’orizzonti
– mentre ricercheremo
una riservata normalità
– tra recinti rinchiusi…
Osserveremo rituali
di rimembranze rapite
– tra ruvide rilegature
di ritratti retrò
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