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Cinema

Colore e film

Uno degli aspetti che più mi affascina di un film è la cura nella fotografia e nel colore.

Esattamente come in qualsiasi opera artistica ben riuscita, anche nella narrazione filmica deve esserci un buon equilibrio cromatico, una scelta pensata ponderata e consapevole nell’uso e nell’accostamento cromatico da parte del regista.

Ci ho pensato quando ho visto il film Little Joe. Rosso e verde. Questi i due colori costantemente presenti dall’inizio alla fine del film, anche nei particolari: come un secchio sull’erba, nei bottoni del camice, nelle sedie della asettica mensa nella serra, nelle pareti delle stanze, nei colori dei capelli dei protagonisti.

È lo stesso schema cromatico utilizzato da Alfred Hitchcock nel film: La donna che visse due volte nel 1956. Il colore in questo film ha un ruolo molto importante sia sul piano narrativo che tecnico. Il rosso rubino e il verde smeraldo sono stati usati dal regista per mettere in scena le antinomie che evidenziano il tema della doppiezza, gemellarità e falsità del doppio ruolo della protagonista.

Secondo alcuni storici della lingua all’origine della parola colore ci sarebbe il verbo celare. Le apparenze dei fenomeni celerebbero la vera essenza delle cose. Perché il colore in sé non esiste. Il colore si mette fra noi e la vera essenza di ciò che esiste. È così nel film di Hitchcock ed è così nel film Little Joe.

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Attimi

Tavolozza

Immagini grafiche di Eletta

Mi piace la tavolozza: deposito di colori. Tracce del loro passaggio.

Mi piacciono i colori forti. Detesto il grigio che è noia, anche nelle sue stupide sfumature che hanno avuto tanto inutile successo.

Mi piace il verde mela, il verde acido ( una camicia verde acido, di un famoso stilista, l’ho messa e rimessa e ora, che l’ho passata a mia figlia, la mette e rimette lei…).

Mi piace il blu pavone e il fucsia. Mi piace il rosa shocking e il rosso geranio. Mi piace il verde bosco muschio e il turchese.

Maglioncino di Kenzo stilista morto lo scorso ottobre

Indossare un colore è indossare energia. Infatti sul nero totale di questo periodo ho bisogno di mettere pennellate di colori saturi. Basta una giacca una collana un foulard di seta.

Detesto i marroni e il beige. Quest’ultimo – a mio parere – sbatte l’incarnato quanto il grigio.

Detesto il giallo. Non ho nulla di questo colore tranne un peloso maglione zafferano.

Ho voglia di uscire andare camminare incontrare vestita di verde mela. Invece sono chiusa in casa vestita di nero.

Quando finirà questo perenne lutto mi farò un bagno di colori e l’energia tornerà a circolare.

Da Pinterest

Intanto qui stamattina predomina il bianco perché nevica.

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Colori

Giallo Giuda o giallo canarino

Il freddo, il vento e la minor luce hanno aperto le danze per il foliage.

Per ora predomina il giallo, anzi per essere più precisa predominano i gialli. Molti, diversi, mutevoli.

secondo una tradizione che inizia nel XII secolo, il giallo è sinonimo di falsità, di inganno e di menzogna, perché è sentito una degenerazione delle qualità luminose e morali dell’oro. Nelle raffigurazioni medievali i traditori, i musulmani e gli ebrei indossano spesso qualcosa di giallo. Una clausula obbligatoria per Giuda, richiesta dai committenti dell’arte e riconosciuta senza pensarci troppo dalle masse analfabete che frequentano le chiese: se è giallo è Giuda”.

Da: Cromorama – Riccardo Falcinelli – Einaudi

Avrei dovuto tenerlo a mente – il connubio giallo falsità – al Corso di Comunicazione quando lui ha dipinto tutto il foglio di giallo, mentre io di verde… avrei dovuto pensarci prima di diventare la sua amante, ma non ero ancora così ferrata sul linguaggio e significato insito nei colori.

Poi, con la rivoluzione industriale e con l’avvento della digitalizzazione e la nostra iperfrequentazione degli schermi il giallo usato da Giotto per dipingere il mantello di Giuda nella Cappella degli Scrovegni a Padova può sembrare molto simile al giallo della pelle dei Simpson o al giallo di una banana o del sole nella rappresentazione virtuale, ma in realtà si tratta di gialli diversissimi perché diversa è la materia su cui sono iscritte le loro lunghezze d’onda.

Un colore, come il giallo, risente anche della materia su cui giace: la buccia naturale di una banana, un cartone animato, un affresco, un disegno fatto con i pastelli da un bambino, un murales, un prodotto realizzato in plastica, un imballaggio in carta…

In realtà il giallo non esiste: esistono tutte le tonalità del giallo: zafferano, senape, limone, ocra, sabbia, canarino, paglia e molte altre.

Rimane il fatto che passeggiare in un bosco ora è immergersi con tutti i sensi nel giallo con tutte le sue meravigliose sfumature. Il giallo, anche in una giornata grigia come oggi, regala coriandoli di luce.

” Il giallo si può anche paragonare all’estate morente che dilapida assurdamente le sue energie dell’incendio delle foglie autunnali, di quelle foglie da cui ormai è scomparsa la quiete dell’azzurro, che è salito al cielo”.

Da Lo spirituale nell’arte – Wassily Kandinsky

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Colori Luoghi

Color Tiffany

Stamattina il lago era color Tiffany.

” Nel 1845 Charles Lewis Tiffany, il famoso gioielliere newyorchese, sceglie per la copertina da allora distintiva del suo catalogo una varietà di turchese diventata da allora distintiva del brand.

Con questo colore vengono realizzati tutti i materiali promozionali della Tiffany & Co. come le scatoline e le shopper per avvolgere i preziosi acquisti nei vari punti vendita sparsi nelle capitali del lusso.

Se nel XIX secolo la tinta è realizzata in modo artigianale dai tipografi che stampano per Mr Tiffany, oggi il colore ha un suo codice di riferimento: il Pantone 1837, anno di fondazione della azienda”.

Da: Cromorama – Riccardo Falcinelli

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Colori

Verde

Immagine fotografica di Eletta

Verde. Erba. Prati. Foglie.

– Regalati il verde. Così mi aveva detto una ragazza nella sala del trono.

Ora mi pare impossibile di aver potuto fare a meno del profumo dei prati. Eppure allora l’erba non esisteva per me. Solo cemento grigio.

Ho scelto il colore verde al corso per coprire tutto il foglio. Avevo bisogno di onde calme. Ero destabilizzata. In basso, sotto la campitura verde, avevo scritto questa parola che meglio rappresentava il momento. Tutto ondeggiava e non avevo punti di appoggio.

In quei lontani momenti mai avrei immaginato di vivere un giorno circondata dal verde. Immersa. Apro la finestra sulle tonalità fresche ombrose del verde dei pini e dei larici, del mio giardino, delle nuove piccole piante del mio orto.

E in questo verde, finalmente, trovo le mie radici.

Il verde, insieme al blu e l’azzurro, fa parte dei colori freddi perché queste tinte ricordano la freschezza delle foreste, del mare e dell’acqua.

Non a caso i nomi delle tonalità del verde ricordano proprio i boschi e i vegetali: verde muschio, smeraldo, felce, verde pino, felce, erba, menta, verde foresta, palude…

Sono colori che calmano e sono, quindi, indicati per le zone della casa addette al riposo come la camera da letto o lo studio.

Il verde è il mio colore preferito, e il vostro qual è?

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Colori

Vestire i colori

Mi piace vestire i colori. Ogni mattina scegliere – dalla tavolozza armadio – le mie tinte. Non è indifferente scegliere il colore dei vestiti. Il colore emana.

Mi è capitato, più di una volta, di dover tornare a casa per cambiare i vestiti perché i colori stonavano, non erano in armonia con il mio stato emozionale.

Quando sono neutra ( non particolarmente agitata ) adoro il nero, che come si sa, è mancanza di colore o voragine di ogni colore. Tra l’altro lo trovo molto essenziale e chic.

Mi piace molto, quando leggo, trovare i colori nelle descrizioni.
Mi piace sentirli, vederli, immaginarli, visualizzarli nelle pagine letterarie di Joyce:

Scintillante bronzo azzurrochiava il fiocco e gli occhi azzurrocielo di Blazzurro”
Joyce – Ulisse

o di Virginia Woolf, di Emily Dickinson, di Sylvia Plath: tanto per citare qualche nome di scrittori e scrittrici e potesse che tanto amo.

Mi piace trovarli, insieme alle opere pittoriche in cui sono profondamente colati, nell’analisi di Calasso:

“La folie Baudelaire

o nell’opera:

“Lo spirituale nell’arte di Kandinskij”.

L’ultimo libro che mi hanno regalato: Cromorama è in assoluto il libro più interessante è completo sul tema: Colore.

Tagli tonali diversi, storia e cultura, per rivisitare la forza vibrazionale dello spettro cromatico. Notizie accurate e documentate che non ho mai trovato in altri libri.

I colori, come la luce da cui nascono, alla fine sono tutto.
Non potremmo vivere senza i colori. Infatti non sopporto, visivamente, alcuni film di fantascienza proiettati in un mondo grigio e tetro, apocalittico. Ieri sera per la prima volta ho visto la nuova campagna pubblicitaria di Tim: un’esplosione cromatica surreale. L’ho trovata molto bella ( più del ballerino che danza che ormai ha stancato ).

https://youtu.be/d4Ydl0grFhA

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Scrivere

L’importanza del colore 

Ieri mattina ho comprato un bellissimo telo di stoffa indiana, una sciarpa così ampia che può diventare un pareo o un sari, intrecciando i due lembi dietro il collo. Non mi serviva, ma ho dovuto prenderlo perché avevo bisogno di indossare quei colori. Togliere il nero.

Anni fa ho letto “Autobiografia del Blu di Prussia” di Ennio Flaiano. 

Mi piace molto indossare e “leggere i colori”. Mi piace sentirli, vederli, immaginarli, visualizzarli nelle pagine letterarie di grandi scrittori come Nabokov, Joyce:

Scintillante bronzo azzurrochiava il fiocco e gli occhi azzurrocielo di Blazzurro” 
Joyce – Ulisse
o nelle pagine di Virginia Woolf o della Dickinson o di Sylvia Plath, tanto per citare qualche nome di scrittori e scrittrici che tanto amo. L’elenco completo sarebbe molto lungo.

Mi piace trovarli, insieme alle opere pittoriche in cui sono profondamente colati, nel mirabile racconto di Calasso:

 “La folie Baudelaire” dedicato proprio all’arte pittorica o nell’acuta analisi dell’opera : 

“Lo spirituale nell’arte di Kandinskij”.

Uno scrittore che ho trovato qui, aprendo questo candido spazio in WordPress, sta dedicando dei post al colore viola.

orearovescio.wordpress.com
Kandinsky, al riguardo, così scrive:  

“Se quando il rosso si avvicina allo spettatore nasce l’arancione, quando si ritrae nel blu nasce il viola, che tende appunto ad allontanarsi da chi guarda.

Il viola dunque é un rosso fisicamente e psichicamente più freddo.

Ha in sé qualcosa di malato, di spento ( cenere di carbone ), di triste. 

Non a caso é adatto agli abiti delle donne anziane.

I cinesi lo usano addirittura come segno di lutto.

Assomiglia al suono del corno inglese, delle zampogne, e quando é profondo, al registro grave dei legni ( per esempio il fagotto ). 

Viola e arancione, che si ottengono sommando al rosso il giallo e il blu, hanno una forte instabilità.

Quando i colori si mescolano tendono a perdere l’equilibrio. 

Sembra di osservare un funambolo che deve stare continuamente attento a bilanciarsi fra due parti”. 

Da: Lo spirituale nell’arte – Wassily Kandinsky 1910



Tagli tonali diversi per rivisitare la forza vibrazionale dello spettro cromatico.

Per chi non ricordasse le addizioni cromatiche dei colori primari:

Giallo + rosso = arancione

Giallo + blu = verde

Rosso + blu = viola 

I colori, come la luce da cui nascono, alla fine sono tutto nella vita ( anche se negli ultimi tempi sono andate a ruba le sfumature di grigio: pessimo colore ).
Quindi è con grande piacere che, tempo fa, ho letto il libro di Flaiano dedicato a un vero colore.

“Nel Blu di Prussia vedi la dissoluzione morale e intellettuale, non soltanto la dissoluzione organica, la quale è sufficientemente bene espressa, per esempio dal verde o dal giallo.

Ennio Flaiano
Tempo fa scrivevo:

“La scelta di un colore o di una linea, di una parola o di un suono non dipende dall’arbitrio dell’artista.

L’abbandono dell’imitazione verista non comporta una libertà soggettiva assoluta. L’adozione di una certa forma avviene anzi in base a una legge fondamentale, che Kandinskij chiama principio della necessità interiore.

Necessaria è quella forma che sa parlare all’anima e sa raggiungere l’anima delle cose”.

Wassily Kandinsky- Lo spirituale nell’arte 

Questo elenco è stato creato leggendo più di settecento pagine della raccolta : “Poesie ultime e ritrovate” – Luzi – Garzanti i grandi libri Poesia 

  1. La tavolozza di Luzi:

    Il nero

    D’azzurro

    Il turchino e il viola

    Fu nero, nero nerore 

    Occhi acquamarina 

    Lo sfolgorio d’oro

    Nel platino e nell’oro

    Bianca radiosità 

    Verde fiume

    Verde erba

    Verde quasi turchese

    Verdissima distanza

    Bianche barriere

    Semicerchio d’oro

    Gomitolo oro- verde

    Fiore azzurro

    Trasparenze turchesi

    Acquemarine

    Luglio celeste

    Verde, poi verderame

    Verde Cupoannerante 

    I chiodi d’oro

    Apice oro- brace

    Le terse azzurrità 

    Garze di viola

    Una pàtina verdognola

    Bianche torri

    Tra il rosa e il viola

    Azzurro-aria cangiante

    Verde chiaro- marino

    Pacati blu

    Cobalto

    Azzurre già marine

    Un’azzurrità

    Brunito è l’oro

    Cinerino

    I gialli treni

    E celeste 

    Bianco lattescente

    Verde- tenebra

    Rosso

    Rosso oro e arancio

    Un segno nero

    Verdenero

    La brulicante azzurrità 

    Nero-viola

    Vario turchino

    Oro di frumento

    Celeste territorio

    Di cobalto

    Il nero abisso

    Profonde nerità

    Verdissima montagna

    Quell’azzurra e nera 

    Turbinio pluricolore 

    Nero. Nero meno nero

    Nell’oro e nel turchese

    Il verde cupo

    Il confine d’argento

    Onda azzurra

    D’aria verde

    Aria rosa

    Il vento turchino

    I tuoi azzurri

    Fiore celeste

    Lato azzurro

    Bianco viso

    Uccello turchino

    Rosee scogliere

    Biondo velo

    Azzurra profondità 

    Giocondo rossore

    Le brune terre

    Verde perenne

    Fossa d’oro

    Figure sbiancate

    Tra nero e ametista

    Aria ancora azzurra

    Iridescente

    Al mio grigio

    Luna nera

    Cosparso cilestrino

    Argentee stille

    Ramoscello bruno 

    Nere ali

    Iridescenze violette

    Vapori azzurri

    Foglie gialline

    Vasi rossicci

    Sole bianco

    In azzurra fuga

    Verde deserto

    Bianchi roseti

    Piedi d’argento

    Verdi torrenti

    Guance rosa

    Astro viola

    Unico biancore

    Rosso dei papaveri

    ~Non ho trascritto tutte le volte che viene nominato il nero e l’azzurro: sicuramente i colori più presenti. Insieme al verde e all’oro.


    Pochissimi accenni all’arancione, al rosso. Sicuramente Luzi prediligeva i colori freddi in tutte le loro marine e vegetali tonalità. Con molti riferimenti al viola, colore dell’interiorità e della ricerca spirituale.

    Ma, analizzando la poetica, quel che appare più evidente è il continuo contrasto luce/ombra.

    Luce smagliante cristallina celeste e buio, nero, pece. 

    Luce __ Luce che mi manchi”. 


  2. Note al termine di questa interessante ricerca: