Ieri mattina ho comprato un bellissimo telo di stoffa indiana, una sciarpa così ampia che può diventare un pareo o un sari, intrecciando i due lembi dietro il collo. Non mi serviva, ma ho dovuto prenderlo perché avevo bisogno di indossare quei colori. Togliere il nero.
Anni fa ho letto “Autobiografia del Blu di Prussia” di Ennio Flaiano.
Mi piace molto indossare e “leggere i colori”. Mi piace sentirli, vederli, immaginarli, visualizzarli nelle pagine letterarie di grandi scrittori come Nabokov, Joyce:
” Scintillante bronzo azzurrochiava il fiocco e gli occhi azzurrocielo di Blazzurro”
Joyce – Ulisse
o nelle pagine di Virginia Woolf o della Dickinson o di Sylvia Plath, tanto per citare qualche nome di scrittori e scrittrici che tanto amo. L’elenco completo sarebbe molto lungo.
Mi piace trovarli, insieme alle opere pittoriche in cui sono profondamente colati, nel mirabile racconto di Calasso:
“La folie Baudelaire” dedicato proprio all’arte pittorica o nell’acuta analisi dell’opera :
“Lo spirituale nell’arte di Kandinskij”.
Uno scrittore che ho trovato qui, aprendo questo candido spazio in WordPress, sta dedicando dei post al colore viola.
orearovescio.wordpress.com
Kandinsky, al riguardo, così scrive:
“Se quando il rosso si avvicina allo spettatore nasce l’arancione, quando si ritrae nel blu nasce il viola, che tende appunto ad allontanarsi da chi guarda.
Il viola dunque é un rosso fisicamente e psichicamente più freddo.
Ha in sé qualcosa di malato, di spento ( cenere di carbone ), di triste.
Non a caso é adatto agli abiti delle donne anziane.
I cinesi lo usano addirittura come segno di lutto.
Assomiglia al suono del corno inglese, delle zampogne, e quando é profondo, al registro grave dei legni ( per esempio il fagotto ).
Viola e arancione, che si ottengono sommando al rosso il giallo e il blu, hanno una forte instabilità.
Quando i colori si mescolano tendono a perdere l’equilibrio.
Sembra di osservare un funambolo che deve stare continuamente attento a bilanciarsi fra due parti”.
Da: Lo spirituale nell’arte – Wassily Kandinsky 1910
Tagli tonali diversi per rivisitare la forza vibrazionale dello spettro cromatico.
Per chi non ricordasse le addizioni cromatiche dei colori primari:
Giallo + rosso = arancione
Giallo + blu = verde
Rosso + blu = viola
I colori, come la luce da cui nascono, alla fine sono tutto nella vita ( anche se negli ultimi tempi sono andate a ruba le sfumature di grigio: pessimo colore ).
Quindi è con grande piacere che, tempo fa, ho letto il libro di Flaiano dedicato a un vero colore.
“Nel Blu di Prussia vedi la dissoluzione morale e intellettuale, non soltanto la dissoluzione organica, la quale è sufficientemente bene espressa, per esempio dal verde o dal giallo.
Ennio Flaiano
Tempo fa scrivevo:
“La scelta di un colore o di una linea, di una parola o di un suono non dipende dall’arbitrio dell’artista.
L’abbandono dell’imitazione verista non comporta una libertà soggettiva assoluta. L’adozione di una certa forma avviene anzi in base a una legge fondamentale, che Kandinskij chiama principio della necessità interiore.
Necessaria è quella forma che sa parlare all’anima e sa raggiungere l’anima delle cose”.
Wassily Kandinsky- Lo spirituale nell’arte
Questo elenco è stato creato leggendo più di settecento pagine della raccolta : “Poesie ultime e ritrovate” – Luzi – Garzanti i grandi libri Poesia
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La tavolozza di Luzi:
Il nero
D’azzurro
Il turchino e il viola
Fu nero, nero nerore
Occhi acquamarina
Lo sfolgorio d’oro
Nel platino e nell’oro
Bianca radiosità
Verde fiume
Verde erba
Verde quasi turchese
Verdissima distanza
Bianche barriere
Semicerchio d’oro
Gomitolo oro- verde
Fiore azzurro
Trasparenze turchesi
Acquemarine
Luglio celeste
Verde, poi verderame
Verde Cupoannerante
I chiodi d’oro
Apice oro- brace
Le terse azzurrità
Garze di viola
Una pàtina verdognola
Bianche torri
Tra il rosa e il viola
Azzurro-aria cangiante
Verde chiaro- marino
Pacati blu
Cobalto
Azzurre già marine
Un’azzurrità
Brunito è l’oro
Cinerino
I gialli treni
E celeste
Bianco lattescente
Verde- tenebra
Rosso
Rosso oro e arancio
Un segno nero
Verdenero
La brulicante azzurrità
Nero-viola
Vario turchino
Oro di frumento
Celeste territorio
Di cobalto
Il nero abisso
Profonde nerità
Verdissima montagna
Quell’azzurra e nera
Turbinio pluricolore
Nero. Nero meno nero
Nell’oro e nel turchese
Il verde cupo
Il confine d’argento
Onda azzurra
D’aria verde
Aria rosa
Il vento turchino
I tuoi azzurri
Fiore celeste
Lato azzurro
Bianco viso
Uccello turchino
Rosee scogliere
Biondo velo
Azzurra profondità
Giocondo rossore
Le brune terre
Verde perenne
Fossa d’oro
Figure sbiancate
Tra nero e ametista
Aria ancora azzurra
Iridescente
Al mio grigio
Luna nera
Cosparso cilestrino
Argentee stille
Ramoscello bruno
Nere ali
Iridescenze violette
Vapori azzurri
Foglie gialline
Vasi rossicci
Sole bianco
In azzurra fuga
Verde deserto
Bianchi roseti
Piedi d’argento
Verdi torrenti
Guance rosa
Astro viola
Unico biancore
Rosso dei papaveri
~Non ho trascritto tutte le volte che viene nominato il nero e l’azzurro: sicuramente i colori più presenti. Insieme al verde e all’oro.
Pochissimi accenni all’arancione, al rosso. Sicuramente Luzi prediligeva i colori freddi in tutte le loro marine e vegetali tonalità. Con molti riferimenti al viola, colore dell’interiorità e della ricerca spirituale.
Ma, analizzando la poetica, quel che appare più evidente è il continuo contrasto luce/ombra.
Luce smagliante cristallina celeste e buio, nero, pece.
“Luce __ Luce che mi manchi”.
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Note al termine di questa interessante ricerca:
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