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Attimi

Una stanchezza

Ho sognato che mi facevano un’operazione e il medico mi dava 20 giorni di riposo. Nonostante la Luna del Lupo sto dormendo come un sasso. Come se dovessi recuperare tutta la stanchezza accumulata.

Perché siamo così stanchi? Le ragioni per capire questo diffuso senso di sfinimento.

Questo l’articolo sul Corriere online per chi lo può leggere.

I motivi? Troppi: pandemia, guerra, crisi ambientale ed economica, rapporti affettivi deteriorati o in crisi… Cambiamento climatico. Ieri ho preso il sole in giardino: a gennaio a milleduecento metri ero fuori in maglione.

Forse, nel mio caso, sto ancora smaltendo lo stress del trasloco/acquisto di una nuova casa. Tutto non è ancora completamento sistemato, ma il più è stato fatto.

Adesso mi sento più tranquilla. Comincio a rilassarmi. I nervetti tesi e contratti cominciano a distendersi. Non ho più l’agenda piena di appuntamenti e cose da fare. Posso ricominciare a scegliere quello che mi fa stare bene.

Buone dormite dunque. Che il sonno rigenera.

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Benessere

Finalmente una sdraio

Sembra incredibile che si possa gioire per una sdraio ma – per la pandemia – questo piccolo piacere mi è stato negato per due anni.

Stamattina, finalmente, dopo la colazione mi sono potuta sdraiare a contemplare il lago. Meraviglioso.

Mi rendo conto che io sono una delle poche persone che sa vivere. Eliminando ogni piccola noia inutile, tanto c’è già la vita a regalarne a iosa, e godendo delle piccole gioie come una sdraio su un prato verde di fronte a un piccolo lago…

O come ora, seduta su un masso a dipingere massi…

Con i piedi nell’acqua gelida del torrente…

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Attimi

La meditazione come medicina

Lago rosso di bauxite
Lago rosso di bauxite

Per la vacanza al mare ho portato due libri fisici, cartacei. Questo che sto leggendo l’ho preso a caso, era il primo di una pigna in corridoio. Fa parte di una collana del Corriere della sera dedicata alla Scienza e Mindfulness.

Ogni tanto fa bene riflettere sulle cause del benessere e malessere. A pagina 183 viene detto:

Nella psicologia buddista la salute mentale è semplicemente definita come un decremento degli stati insani della mente e un aumento degli stati sani della mente.

Qualità insane come

l’odio

l’attaccamento

l’invidia

la confusione

la rigidità

la dipendenza

e la preoccupazione.

Le qualità, invece, che definiscono la salute umana includono:

la flessibilità

la chiarezza

l’amore

l’assenza di paura

e l’agio.

Volutamente ho scritto i termini staccati e uno sotto l’altro perché è bene riflettere – a livello di consapevolezza – su ogni parola e sul riverbero che ha per noi.

Sono flessibile come un giunco o rigida? Sono a mio agio o provo disagio e paura? Ho la mente confusa o chiara? Provo odio o amore?

Il libro che è una trascrizione degli interventi di illustri scienziati e operatori di psicologia comportamentale e buddisti quali il Dalai Lama e Kabat-Zinn, offre un largo specchio di analisi e riflessioni e descrizioni su come le diverse terapie che lavorano con soggetti depressi utilizzano metodi per migliorare lo stato di salute e benessere dei soggetti. Su che cos’è la depressione e come è difficile uscirne senza averne ricadute.

La base su cui lavorare al di là dei metodi è la motivazione. Chi ogni giorno si sveglia senza voglia di vivere è già morto. Chi continua con le ruminazioni mentali, il ripiegamento sul proprio sé, la tristezza e il vuoto se non viene aiutato difficilmente guarisce. Perché la depressione è una malattia.

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Attimi

Stare nel flusso creativo

Il nostro Ego desidera essere riconosciuto, splendere, lasciare tracce per sempre.

Ma noi non siamo immortali e quello che facciamo, anche a livello creativo, prima o poi non ci sarà più: svanirà.

Leggevo stamattina sul quotidiano a cui sono abbonata della bella iniziativa delle donne uncinettine che hanno ricoperto il ponte a Savignano sul Rubicone con metri e metri di mattonelle colorate. Bellissima iniziativa nata in pandemia. Le immagino curve sul loro lavoro con le mani tra i fili. Il tempo perso nel flusso creativo. Un tempo prezioso, non solo per il simbolico risultato finale, ma soprattutto perché ha regalato sospensione dal dolore.

Da Pinterest

A me piace scrivere e disegnare dipingere non tanto per il risultato finale, che può essere più o meno apprezzabile, ma per la sospensione del tempo che mi regala. Un vero relax, una sorta di stato senza pensiero, un senso di pace e benessere.

Pare che tutti oggi non siano nessuno se non lasciano tracce di effimero successo. Basta guardare qualsiasi trasmissione televisiva e arriverà sicuramente un ospite che deve pubblicizzare un suo libro o libercolo. Una sua opera.

Il nostro Ego ha bisogno di una ribalta. Come un bambino che fa un disegno e lo fa vedere alla mamma per avere elogi.

Il successo è nell’atto del fare non nel risultato o prodotto. Il successo è effimero. Quello che ci dona l’atto del creare invece permane in noi sotto forma di benessere.

Personalmente – in questa fase della mia vita – non mi interessa rovinarmi la salute pur di salire sulla ribalta e splendere. Mi importa invece scegliere quotidianamente quelle piccole attività che mi fanno stare bene. Nel silenzio senza clamore senza applausi senza riflettori.

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Bellezza

Qui

Qui ho tutto quello che mi serve. Acqua aria terra fuoco. E la luna in cielo.

L’acqua dei ruscelli.

L’acqua dei nevai.

L’acqua del ghiacciaio.

L’aria tersa del cielo in giornate come questa.

La terra profumata di pinete radure e boschi; la roccia forte delle cime dei monti. Finché la neve coprirà tutto di un bianco scintillante.

Il fuoco del sole che rende vivi i colori e scalda. A differenza di chi pensa che in montagna faccia freddo, io sento meno freddo qui che in città. Qui l’aria è più secca, meno umida, e se c’è il sole io cammino senza giacca d’inverno sulla neve. Ho preso il sole in canottiera a tremila metri. In città sentivo sempre freddo.

Qui ho tutto quello che mi serve: i quattro elementi e null’altro.

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Attimi

Come Penelope

Oggi ho cucito. Ho preso ago e filo, e per un’ora ho cucito.

Mentre cucivo pensavo. A Penelope e al suo fare e disfare – che è tutto un lavorare. Alle nonne e mamme di un tempo che avevano sempre le mani intente a sferruzzare cucire ricamare…

Attività che permettono alla mente un pensiero lento sciolto libero.

Gli uomini di un tempo, come mio padre e mio nonno, avevano altri mestieri e, probabilmente, anche loro una diversa pausa mentale.

Il lockdown ha riportato a fare lavori manuali: dipingere filare impastare… probabilmente c’era bisogno di una pausa per tutti i frenetici.

Chissà che non sia nato un nuovo pensiero lento, più riflessivo, più consapevole del tempo e del suo valore.

Chissà.

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Benessere

Alla fine

Alla fine siamo tutti in cerca di un senso. Utilizziamo metodi e strumenti diversi, ma tutti tendiamo a un miglioramento della nostra vita.

C’è chi la riempie di cose, chi esplora il mondo – ora che pare ancora possibile intraprendere viaggi – e c’è chi il viaggio lo fa all’interno di sé.

In determinate fasi facciamo ora una cosa, ora l’altra. C’è stato un periodo in cui comprare acquistare cose oggetti vestiti borse mobili monili sembrava darmi una parvenza di felicità, anche se effimera.

Ora non mi interessa più. Possiedo tutto il necessario e non mi serve altro. Già il trasloco di un anno e mezzo fa mi ha costretta ad allontanarmi per sempre da molte inutili cose.

Finalmente ho trovato un luogo dove stare bene. Perché sono immersa la natura con le sue mutevoli forme. Ora mi interessa fare un viaggio dentro di me per togliere altri inutili orpelli che mi frenano e incastrano in schemi incrostati. Il percorso è impervio. Non facile. L’obiettivo è stare bene.

Come ho già scritto tempo fa occorre temprare il temperamento. Per farlo occorre lavorare seriamente sul proprio sé.

Il nostro sviluppo psicologico può veramente progredire soltanto se ci accettiamo quali siamo e se viviamo con il necessario impegno la vita che ci è stata affidata” – G. C. Jung

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Benessere

Passa ore serene

Immagine fotografica di Eletta

Passa ore serene – mi scrive un amico di penna, e non di pena. Ore serene. Bisognerebbe augurarle a tutti in questo momento così delicato e stressante. Una psicoterapeuta ha affermato che, in questo periodo di emergenza e quarantena e distanziamento sociale, le nostre emozioni sono amplificate per sette volte.

Sette volte la paura, l’ansia, la tensione, lo stress, la preoccupazione… magari non è per tutti così. Lo è per me. Mi sento tesa, nervosa, preoccupata. Perfino le normali attività mi vengono a nausea.

Il dovere etico, ma anche semplicemente umano – per chi è dotato di un minimo di consapevolezza e umanità – sarebbe quello di alleggerire.

Se si è in coppia una carezza e un abbraccio in più. Una gentilezza. Una cortesia. Se si hanno figli uguale. Essere migliori. Più tolleranti. Più pazienti. Più comunicativi. E saper giocare e inventarsi anche nuove attività insieme.

Parola magica: insieme. Purtroppo c’è già stata una giovane donna uccisa dal proprio uomo. Strangolata.

La stretta convivenza, con l’amplificazione dello stress, porta anche a fare del MALE.

Fare del male significa uccidere realmente o uccidere con le parole, con i comportamenti. L’indifferenza la mancanza di sostegno l’assenza comunicativa la tensione la negatività l’insulto in questo momento sono ancora più ingiustificati e sono MALE.

Penso a tutte quelle persone che devono convivere con il loro aguzzino. Magari lui non le ammazza realmente, ma le uccide giorno dopo giorno con comportamenti di non amore. Fa passare ore di angoscia. Altro che ore serene. Aumenta lo stress, il mal-essere, abbassando le difese immunitarie ( come scrivevo in un post precedente ).

La violenza, come ho già scritto diverse volte, non è solo quella fisica: c’è anche la violenza psicologica. Subdola, sottile, poco appariscente, ma ugualmente letale.

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Benessere

Ben essere

Immagine fotografica di Eletta

Tutto si mischia e si sovrappone. Da oggi arriva la pioggia dopo mesi di assenza. Qui è attesa neve domani e, naturalmente, temperature in discesa.

Si passa dalle farfalle ai fiocchi. Il lago riceverà acqua e potrà ancora rispecchiare il cielo.

Non metteremo maschere di Carnevale, ma altre. La situazione di allarme, come giustamente diceva Volo ieri sera ( Otto e mezzo ), può essere una buona occasione per valutare il nostro stile di vita ed, eventualmente, modificarlo. Come nella fiaba dei tre porcellini e il lupo. Dipende dalla casa che abbiamo costruito: se è stata costruita con superficialità e materiale inadatto o no. Come mangiamo, cosa mettiamo quotidianamente in atto per il nostro benessere e la nostra salute, quanto riflettiamo – e di conseguenza agiamo – sulla nostra fragilità e impermanenza.

Abbiamo una casa resistente? Ogni giorno, al di là dei momenti di emergenza straordinari, sappiamo mettere in alto nella nostra scale valoriale, due o tre comportamenti etici? Cosa c’entra l’etica adesso? C’entra.

…quello che ognuno di noi deve fare anzitutto è essere in salute. La salute è il nostro primo dovere. Naturalmente mi riferisco alla salute di un essere umano che è corpo, psiche e spirito, la quale quindi si esprime come benessere del corpo, della psiche e dello spirito, del tutto in linea con l’Organizzazione mondiale della sanità per la quale la salute è « uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità ».

Da Essere migliori – Vito Mancuso

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Anima Bellezza

Aiutati che…

Immagine fotografica di Eletta

Aiutati che il ciel ti aiuta. Non so perché mi è venuto in mente questo detto. Forse perché sto facendo un serio lavoro di riequilibrio. Sono sostanzialmente piuttosto scettica relativamente a tutte quelle teorie diciamo new age. Ma, talvolta, accadono strane coincidenze perturbanti che, come minimo, fanno pensare.

La domanda fondamentale è: a quale scopo?

Perché proprio ora e non prima accadono incontri letture meditazioni ad hoc? Cosa devo cogliere qui e ora?

Non è facile assecondare una trasformazione, lasciarsi andare al flusso del cambiamento. Sorgono diverse resistenze.

C’è un libro che avevo già letto anni fa che prepotentemente è tornato. Alcuni messaggi prendono sentieri diversi finché arrivano. Vedremo cosa ha da dirmi di nuovo, forse perché nuova sono io.

Il tema fondamentale sul quale sto riflettendo è: qual è lo scopo della mia vita. Qual è il senso di Eletta Senso nell’Universo ( e della donna che ci sta dietro ).

Un altro tema è: come trovare benessere in tutto ciò che faccio. Come stare bene. Come togliersi da tutto quello che mi provoca male.

Sono qui nella mia nuova casa tra i monti a cercare di capire perché sono qui. Tenendo conto che, come si sarà capito leggendomi e guardando le mie fotografie, sono davvero felice di questa scelta perché anche fare due passi per buttare la spazzatura qui significa riempirsi gli occhi di bellezza, ma in origine la scelta aveva un diverso obiettivo e scenario e percorso che non includeva solo me.

Ora sono qui da sola a capire a quale scopo i venti direzionali mi hanno spinto fin qui. Qual è il mio senso qui e ora in questo nuovo ambiente.