
Ieri, visto la pioggia, nel pomeriggio ho riordinato. Sono saltati fuori dei taccuini. Io scrivo sempre. Pare che abbia bisogno di fermare la realtà, che mi scorre come acqua nelle dita, attraverso la scrittura.
Ho trovato pagine di un antico amore. Quando apro un libretto e comincio a leggere mi ci vuole un po’ per capire di quale momento si tratta, di quale fase. Essendo una smemorata non trattengo date e ricordi che vanno sovrapponendosi in strati archeologici. Devo quindi scavare per trovare tracce.
Due taccuini erano relativi a un periodo di folle innamoramento. La frase “ti amo” era continuamente presente nella trascrizione di alcuni messaggi che io e lui ci inviavamo. Era un uomo che scrive e ama la scrittura come me. Direi che la nostra è stata una passione proprio basata sulla scrittura.
Un passaggio direi cinematografico mostra lui che passeggia nella città con in mano un taccuino interamente scritto da me e piange di gioia e commozione. Forse per questo nel sogno di stanotte ero in una sala insieme a due persone e dicevo: – Vi avviso: alla visione di questo finale di film non potrò fare a meno di piangere. Ho sempre pianto ogni volta che l’ho visto.
Non so se capita anche a voi, ripensando ad alcune storie amorose del passato anche piuttosto recente, di provare un senso di straniamento. Come se, appunto, si vedesse un film in cui non siamo noi i protagonisti. Per me è così. Mi pare incredibile di aver baciato, non dormito per l’agitazione, aspettato con trepidazione il momento dell’incontro con una persona che ora è nulla. Eppure in quella fase della mia vita era tutto.
Non so se buttarli quei tre taccuini trovati ieri, e già scampati alla moria del trasloco ( ne avrò già gettati a decine ).
Prima trascrivo alcuni messaggi e notazioni. Prima che la nebbia svapori ogni cosa. Prima che siano inghiottiti nel bidone carta.
Non sono con te
Ma sono sotto il tuo cuscino
Amando il tempo delle tue tristezze
So che il tempo avrà il tuo respiro
E i tuoi occhi, solo i tuoi.
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C’è tanto amore acceso
sotto la cenere dei silenzi
che forse non basta il cielo
a svelarne il colore
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Quando ti senti stanca
Cercami a pancia in giù
Tu sai che m’avvito al tuo silenzio
Che si apre alla mano
Complice il sogno
Andare a pesca di ami tra le tue labbra
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