Categorie
Attimi

Accesso diretto

Opera grafica di Eletta Senso

Cronaca di una giornata all’insegna del “stai calma… respira, anche se hai la mascherina…”.

Ieri per fare il terzo vaccino la sottoscritta ha impiegato un’ora e mezza. Più di un’ora prima di accedere al santo piano con medici e operatori. Il resto fuori in fila con davanti agli occhi – oltre al danno la beffa – dal 27 dicembre accesso diretto solo per le prime dosi.

Noi, poveri imbecilli alla terza, con il nostro appuntamentino digitale preciso fino al minuto (io 10,52) fuori ad aspettare nella lunga coda che passassero i ritardatari dell’ultima ora.

Mi pare che la mia pazienza ieri sia definitivamente finita nei confronti dei così detti novax che, finalmente, si sono decisi per il sí.

Categorie
Attimi

Arrivano

Arrivano a frotte, passano in gruppo i vocianti: felici di essere in un paesaggio da fiaba, dimentichi di tutto.

Dopo due giorni di nevicate è tutto bianco e immacolato, cristallizzato dalla temperatura siberiana. Così sciamano nelle viuzze rese ancor più strette dai cumuli trascinando bob e bimbi.

Qualche giovane innamorato immortala la bella in mezzo a tanta bellezza.

La coda di automobili che salgono è interminabile e in piazza, dopo tanto tempo, sento odore di traffico. L’aria è meno pulita. Fino a martedì qui eravamo a zero contagi mi auguro che l’invasione degli allegri turisti di giornata non abbia sfornato qualche nuova variazione e variante…

Categorie
Attimi

Una settimana fa

Da Pinterest

Una settimana fa mi hanno operata e ormai da 10 giorni ho il braccio destro ingessato.

Qualcuno mi ha scritto che sono tosta. Infatti in genere sopporto l’inciampo la momentanea disabilità per cui ogni piccola operazione quotidiana risulta complicata.

Ma il periodo è – da un anno – veramente difficile e cupo e ci si mette anche il governo in crisi e le nuove limitazioni… Sono già limitata in tutto e la cosa che più mi manca è poter andare. Per un mese niente guida perché con il braccio destro imprigionato dal gesso non è proprio possibile scalar marce.

Le vacanze saltate questa estate, nessun viaggio, nessun cambio d’aria. L’unico albergo che ho visto è quello che mi ha ospitato la notte prima degli esami… del pre ricovero.

Vivere in un piccolo centro montano vuol dire anche non avere luoghi di incontro se non limitati. Ma in questo periodo beffardo neanche le scuole delle grandi città sono ormai luoghi di incontro. I luoghi di incontro sono stati azzerati mortificati negati limitati dal malefico virus…

Tutto è fermo e immobilizzato come il mio gesso in questo nero inverno. Avrei bisogno almeno di sole, di luce. Dove abito la montagna fa ombra fino a febbraio e per trovare il sole dovrei trovare un’anima buona che mi porta su. A bermi un’ora di sole per la vitamina D che aiuta l’assorbimento del calcio che serve per la calcificazione delle ossa ( pare che in questo momento io ne abbia proprio bisogno).

Di camminare a piedi neanche si parla perché qui, quando sono scesa in Ambulanza, ha nevicato ininterrottamente per 5 giorni. Le strade, ormai pulite, hanno muri di neve che restringono la carreggiata.

Mi manca poter fotografare con la Reflex, mi manca poter scrivere disegnare dipingere, mi manca poter guidare e andare via anche solo a fare un giro distraente nei piccoli borghi dei dintorni che spesso ho immortalato.

Occorre essere molto forti resilienti e tosti per non avere una crisi di nervi in questo momento. Penso sempre a chi sta peggio di me, ma difficilmente basta ad alleviare la fatica. La fatica di vestirsi, la fatica nel dormire con il braccio in posizione antideclivio, la fatica di stare molte ore in casa.

Ci vorrebbe un amico a darmi aiuto e conforto. Un’anima buona che mi facesse distrarre andare sollevare da questo pesante ingombro di gesso su cui nessuno apporrà firme colorate.

Ma, a parte voi: amici virtuali, un amico vero qui non c’è.

Come mi allaccio gli scarponcini 😳
Categorie
Attimi

Mi preparo

Mi preparo al Natale con delle luci perché di luce ho bisogno non avendo fede. La luce del sole mi scalda ancora la mattina lungo la passeggiata in questo novembre anomalo con garofani selvatici in fiore e farfalle bianche.

Mi preparo al Natale cercando bacche e rami da intrecciare per fare ghirlande perché solo facendo la mia mente si distrae un attimo dal pensiero ossessivo pervasivo incombente di un mio caro in terapia intensiva.

Solo camminando solo raccogliendo solo facendo solo progettando piccole cose solo vivendo con le mani a fare costruire smontare pulire assemblare spostare creare io riesco a non pensare ad allontanare per qualche istante l’ansia la preoccupazione l’angoscia.