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Psiche,

Ombra

Salendo al lago per la mia solita colazione ad un tratto, sul percorso, ho visto la mia OMBRA.

Quindi ho un corpo: non sono eterea. La luce per fare ombra deve incontrare materia non trasparente.

Quindi non sono trasparente. Non sono aria. Esisto. Anche se qui e altrove mi nascondo sotto un nickname. Per tutelarmi. Mi piace essere in incognito ed avere la libertà di osservare e scrivere senza paura di querele o persone che si offendono.

Ho detto tremila volte al mio compagno di non leggermi: per una questione di EQUILIBRIO. Io non leggo lui. Perché non scrive in un blog. Non scrive sui muri, non scrive lettere, biglietti, non scrive nulla. Invece lui, testardamente, mi ha sempre letta.

– Ma lui ti legge?

Mi ha chiesto Paola. Incredula che lui potesse leggere quello che scrivo senza capire. Invece è così: per anni lui ha letto senza veramente capire. Ma questa è un’altra storia.

Ho cercato qualcosa sul tema Ombra. Avendo un debole per Jung, ho cercato sui pochi libri che ho qui in montagna, perché gli altri sono rimasti nella “sua casa” e non li potrò consultare per mesi.

Chi guarda nello specchio dell’acqua vede per prima cosa la propria immagine. Chi va verso se stesso rischia l’incontro con se stesso. Lo specchio non lusinga: mostra fedelmente quel che in lui si riflette, e cioè quel volto che non mostriamo mai al mondo, perché lo veliamo per mezzo della persona, la maschera dell’attore.

Questa è la prima prova di coraggio da affrontare sulla via interiore, una prova che basta a far desistere spaventata, la maggior parte degli uomini.

(…)

Infatti l’incontro con stessi è una delle esperienze più sgradevoli, alle quali si sfugge proiettando tutto ciò che è negativo sul mondo circostante.

Chi è in condizione di vedere la propria Ombra e di sopportarne la conoscenza ha già assolto una piccola parte del compito: ha perlomeno fatto affiorare l’inconscio personale.

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Psiche

La figura viva 

Ieri sera ho letto una frase che ritengo bellissima. 

La figura viva ha bisogno di profonde ombre, per apparire plastica “.

Jung 

Io la trovo bellissima anche così, estrapolata dal contesto. Nel contesto si parla di Anima e Animus, di Sé e Inconscio. Naturalmente non pretendo che tutti abbiano approfondito questi termini della cultura psicologica e psicoanalitica. 

É che un uomo completo accetta e integra anche la sua parte Ombra. A volte ci pensiamo dei, a volte demoni. Siamo semplicemente esseri umani, con tutto il nostro complesso sistema di equilibrio tra la maschera sociale che presentiamo al mondo e il nostro vero, profondo Sé che é la nostra essenza vera, difficilmente e mai razionalmente catturabile.

Chi noi veramente siamo non è solo quello che mostriamo. La parte inconscia ci guida, fa i capricci, influenza la nostra vita più di quanto crediamo. Vi é mai capitato di svegliarvi male per un sogno che lascia una scia emotiva nefasta sul giorno? Oppure, al contrario, bene. 

Ci sono molte persone che credono di essere quello che sono, senza curarsi di cosa davvero li muove. La parte psicologica viene scartata come inutile. Non si danno neppure la briga di capire che cosa davvero li porta a reiterare certi comportamenti. 

A me piace cercare di capire. Approfondire, analizzare, sollevare un poco il velo. Non è semplice: é una ricerca continua. Quello che per ora so é che io ho una parte in luce che é viva e plastica solo grazie alle mie ombre. Questo mi permette di accettarmi per ciò che sono, senza deificarmi o demonizzarmi. Una persona che ora sta vivendo il suo limitato spazio temporale su questa terra e che cerca ogni giorno, faticosamente ma costantemente di individuarsi.