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Colori

Grigio

Detesto il grigio. Non mi vesto mai di grigio e non lo consiglio mai alle amiche: sbatte e abbatte l’incarnato, che tu sia bionda o bruna. Ho solo un pantalone di cashmere grigio che non metto praticamente mai.

Sarà che amo i contrasti e la nettezza e il grigio non è altro che mescolanza di nero e bianco. Preferisco il nero. Va bene comunque e basta un accessorio per esaltarlo.

Il grigio invece mi piace nel paesaggio. Nuvole e nebbia che creano un velo che copre e svela e trasforma. I tronchi più neri e i rami sfuggenti. Solo una parte visibile e perciò più visibile.

Lo stesso che nella seduzione femminile: non è l’ostentazione del nudo che appare affascinante, se mai oscena, ma il piccolo particolare appena intravisto sotto gli abiti: la porzione di spalla quando il maglione cade per caso di lato, o quel pezzo di gamba tra lo stivale e la gonna.

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Scrivere

Grigio silenzioso e immobile

Ci si sveglia la mattina in uno stato indefinito e nebbioso, latteo. Non si sa che strada prendere. Non si ha voglia di gettare sul lastricato inutili parole. Il ferro è già stato battuto, ma la barra non si è piegata. Le piaghe alle mani fanno male. Stanno i palmi inerti sul bordo, aperti. Bussa e ribussa alla porta che mai si apre. Il grido di Sileno frulla nella testa. Siamo come uccelli in gabbia. Come Sisifo trasportiamo inutili massi. 

Ci sono mattine che nulla ci chiama fuori alla luce. Spenta anche la fiammella interna. 

Ho terminato ieri, due giorni di febbrile lettura, ” Grottesco” di Patrick McGrath. Pur non essendo rinchiusa nel fossile del proprio corpo ( come il protagonista e voce narrante del libro ), a volte osservo quel che capita fuori come se fossi chiusa in un gabbiotto da cacciatore. Immobile e muta ad attendere un fruscio, un battito d’ali. 

Farò una doccia, mi metterò al collo, con tre serpentini giri, la sciarpa colorata e cercherò di tracciare percorsi turchesi macchiettando le macerie grigie. 

Il grigio è silenzioso e immobile. La sua immobilità, però, è diversa dalla quiete del verde, che è circondata e prodotta da colori attivi. Il grigio è l’immobilità senza speranza. 

Più diventa scuro, più si accentua la sua desolazione e cresce il suo senso di soffocamento. 

Se diventa più chiaro, è percorso invece da una trasparenza, da una possibilità di respiro che racchiudono una segreta speranza. 

Questo grigio è formato dalla mescolanza ottica di verde e rosso, cioè dalla mescolanza spirituale di una passività compiaciuta e di una fervida attività”.

Da: Wassily Kandinsky – Lo spirituale nell’arte