
Riprendendo un tema che ha aperto un delizioso piccolo dibattito ieri: il bisogno compulsivo di fermare ogni istante del nostro quotidiano con lo smartphone per poi condividerlo.
Lo faccio anch’io: ma con i paesaggi. Perché adoro il mutare d’abito incessante del paesaggio, i vestiti multicolor della natura a seconda delle stagioni.
Ieri ho fermato la macchina per vedere e poi fotografare questa piccola radura che sempre mi incanta: il prato raso verde che poi si imbiancherà di brina e neve, e che ora mostra il suo fulgore smeraldo tra gli arancioni e gialli.
Fermarsi a guardare, ammirare, contemplare. Dare uno stop al correre.
Poi, eventualmente, fissare l’attimo per eternizzarlo ed, eventualmente, condividerlo.
Ora, mi pare, che tutto venga voracemente ingoiato senza sapore per condividere, prima ancora di aver guardato gustato contemplato.

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