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Attimi

Sbuffo di indifferenza

Immagine fotografica di Eletta

Lei sarà accanto per lungo tempo. Non c’è, dunque, più motivo per tenerla. Non servono più lacci e trame: quei fili invisibili che trattengono e legano.

Lui s’accomoda in poltrona: vecchie e logore ciabatte e uno sbuffo ch’esce dalla pipa. Non servono lanci di pensiero: con chi sarà e cosa farà.

Lei è lì, con il suo esile corpo, rannicchiata con il libro e il notes su cui scrive. Saperlo è accomodante pigrizia: basterebbe stendere un braccio per toccarla. Basterebbe emettere qualche lenta parola per avviare una quieta conversazione.

Perché darsi il disturbo di una nuova visione, di un inconsueto scenario? Inforcare un paio di nuovi occhiali per vederla, vederla davvero, lei così com’è ogni giorno, ora che sono insieme in quella casa gelida.

Ciò che sta sotto gli occhi non si vede più. “L’angolo meno visibile è quello sotto il cono di luce – così gli diceva sempre l’amante.

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Comunicazione, Linguaggio,

Confronto

Sono cresciuta leggendo il lunghissimo ( 5000 pagine ) diario di Anais Nin e la biografia di Lou André Salomè. Mi è sempre piaciuto sapere di alcune donne che hanno avuto modo di confrontarsi con uomini in un fertile terreno culturale e intellettuale.

Come ho già scritto e detto più volte a me piace il confronto, il dibattito, la discussione, la conversazione. Su ogni tema. A largo raggio. Adoro porre il mio punto di vista e conoscere un diverso punto di vista. Argomentare le mie ragioni e sentire le argomentazioni altrui.

In questa piattaforma mi piace proprio l’interazione. Il commento, contributo, parere. Il dire.

Per questo oggi vorrei porvi una domanda.

Se siete in una relazione di coppia, e scrivete in un sito, avete modo di confrontarvi con il vostro, o la vostra, partner?

Mi spiego meglio: quando scrivete un post lo leggete al vostro lui o alla vostra lei? O, se non ne parlate, lui o lei vi chiede: – Cosa hai scritto oggi?

Per quanto mi riguarda ho vietato la lettura diretta dei miei blog alla persona con cui sono in relazione. Ma, francamente, mi lascia un po’ perplessa l’assoluta indifferenza che noto per cui non c’è mai, ma proprio mai, una domanda, una curiosità rispetto a quel che vado scrivendo qui o là o là.

– Di quale argomento ti sei occupata in questi giorni?

– Cosa hai scribacchiato oggi?

Mai. Come se io non scrivessi. Capita anche a voi questa sensazione che all’altro, alla fine, non interessi proprio quello che scrivete? Indifferenza o una sottile invidia? A quale scopo non chiedere mai?

Riprendendo il punto da cui sono partita: adoro la condivisione e la conversazione. Entrambe le parole hanno un ” con ” che significa “insieme“.

Se sto con, insieme a una persona mi piacerebbe avere un minimo di condivisione e confronto. Anche se non legge i miei post, rispettando il mio volere, mi piacerebbe che ogni tanto chiedesse. Che mostrasse un minimo interesse nei confronti di questo campo che occupa la mia vita e i miei interessi.

Per fortuna qui trovo persone che “perdono tempo” a leggermi e commentarmi. Dove là c’è il deserto ( mai una domanda una curiosità una interferenza ) qui c’è una foresta rigogliosa.

Oggi si celebra la giornata contro la violenza sulle donne. Ho scritto nell’altro blog sul tema. L’indifferenza verso una passione del partner, la totale indifferenza, non è forse anche una piccola sottile forma di violenza? Non è forse più sana e fertile la compartecipazione?

Voi osserverete: Eh, ma se sei stata tu a vietare la lettura, cosa pretendi?

Già: ho chiesto di non essere letta perché Eletta ama scrivere liberamente quello che le passa nella testa senza censure. Sapere che lui mi legge implica già una limitazione della libertà espressiva.

Questo non significa che le porte siano sbarrate al campo. Infatti mi capita sovente di leggergli dei commenti o degli articoli di amici blogger. Ma, nonostante questo, rimane l’assoluta totale indifferenza.

Che ne pensate?