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Ho una canzone

Ho una canzone per ogni amore, tranne uno. Forse perché amore non è.

Ho Vasco che urla “Ma dove vai? Ma dove vai tanto oramai sei mia…” Per l’uomo che si pensava come Vasco

https://youtu.be/7kV8P5HbkrA

e Bella Stronza di Masini per quando arrivava con la musica a palla che usciva dalla portiera aperta.

Ho La Cura di Battiato per chi ha parlato di cura, ma cura non ne ha avuta in realtà.

E ho Giorgia. Tutta Giorgia e tutte le sue migliori canzoni per il ragazzo con il ciuffo sugli occhi che la seconda volta che ci siamo visti – e ho ballato per lui nella stanza con la volta di mattoni – mi ha accompagnato a casa sotto la luna piena, che si rifletteva nell’acqua placida del lago, e lui mi ha detto : Ti amo.

https://youtu.be/w7XSO6dVsWw

Quando sento una di queste canzoni io ritorno immediatamente al momento e atmosfera di quei tempi con questi uomini. È inevitabile.

Tranne per uno per cui non c’è canzone, non c’è ricordo, non c’è nulla. Probabilmente perché non c’è stata e-mozione che ha mosso note ritmo musica.

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Alla Scala

Alla Scala sono andata la prima volta con un abito di raso blu a vedere Madame Butterfly. Ero piccola.

Alla Scala sono poi tornata diverse volte ospite di un innamorato che aveva il palco. Erano concerti. Ricordo il rosso cupo e l’oro e il mio oscillare tra la musica e lui – così vicino… da inebriarmi del suo profumo.

Poi la Scala è tornata a me attraverso il regista di un film che ho intervistato.

Ora è da molto che non vado. Ricordo quando frequentavo l’Accademia il fermento che precedeva la Prima della Scala. Lo sentivi nell’aria.

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Attimi

Il primo giorno dedicato alla musica

Oggi è un giorno dedicato alla musica.

Il primo giorno di ogni anno, per tradizione e rito, ascolto il Concerto di Capodanno trasmesso in TV a pranzo. Oggi dal Teatro della Fenice di Venezia.

Non ci pensavo nemmeno al Concerto di Capodanno stamattina quando ho deciso, dopo un breve giretto sotto la neve, di riordinare i miei cd.

Ormai è due anni che vivo in montagna e non ho mai messo a posto l’angolo musica.

Così mi son messa al lavoro con alcool e straccetti morbidi a pulire uno per uno i cd e i contenitori, le custodie, le copertine… con Edo che diventava euforico nel vedere tutto questo luccichio argento. Ha pensato bene di installarsi nella scatola predisposta per mettere i cd sciolti…

Mentre pulivo e riordinavo naturalmente ascoltavo musica. Prima jazz – che a me piace molto e di cui ho scoperto dischi nuovi ancora incellophanati… forse regali dimenticati. Poi ho messo Zucchero: Miserere, per cambiare sound e muovermi.

https://youtu.be/iBv-qqqjY_A

Mi piace molto ascoltare la musica. Per me è vita. Non potrei vivere senza musica.

Il mio ultimo compagno, che ai tempi – quando non lo conoscevo – suonava in una banda, non ha mai voluto ascoltare musica insieme a me. Nella sua casa regnava il silenzio per ore e ore. Una volta che mi son messa a cantare le parole di una canzone di Venditti mi ha strappato di mano il libretto come per dire:

– Taci.

Così con lui non ho più cantato né ascoltato musica. Con lui la musica non esisteva.

Io invece a casa – o a spasso in passeggiata – ho sempre musica con me. E spesso ballo. Quando c’è un ritmo che mi piace e proprio non riesco a stare ferma. Perché la musica è emozione che ti entra nella pelle.

Considerato che oggi è un giorno dedicato alla pulizia del mio angolo musicale, ho cercato nelle mie librerie un libro di Barenboim che mi era molto piaciuto. Non l’ho trovato ( troppi libri)…

Comunque ho trovato sul mio vecchio blog, sempre in uso e utile, questa riflessione del maestro. Per chi vuole:


Ascoltare musica è diverso dal leggere un libro. Quando leggiamo creiamo le nostre associazioni personali. Dobbiamo tener conto solo di noi stessi e del libro.

Quando ascoltiamo musica, poniamo attenzione alle leggi del suono, del tempo e dello spazio a ogni nota.

Quando ascoltiamo un brano musicale durante un concerto, non possiamo ripetere – rileggere, per così dire- una frase che non abbiamo compreso appieno.


L’ascoltatore deve modulare la propria concentrazione – se non addirittura la propria coscienza – per ricevere il materiale musicale che viene eseguito.


Per poterci immergere in un libro, dobbiamo crearci un’esperienza personale della progressione del tempo, o dell’illusione del suo scorrere all’intero del racconto; in musica, invece, questa qualità è un dato di fatto.


Si può sentire e non “ascoltare”, questo è chiaro, così come si può guardare e non “vedere”.


Per leggere un libro, però, non basta guardare le parole, bisogna vederle e convertire le parole stampate in elaborazioni mentali per comprendere il racconto.


Analogamente, la musica non basta sentirla, bisogna ascoltarla per comprendere la narrazione musicale.


L’ascolto, di conseguenza, è il sentire accompagnato dal pensiero, proprio come il sentimento è emozione accompagnato dal pensiero”.


Daniel Barenboim – La musica sveglia il tempo – Feltrinelli

Buon anno a tutti: che sia un anno pieno di musica.

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Attimi Intermezzo musicale

Bella stronza

https://youtu.be/9U1m7JDGasM

“Bella stronza” è una canzone di Marco Masini che mi è stata dedicata. Mi è stata dedicata in un giorno estivo da una automobile aperta con il volume al massimo. Se chiudo gli occhi posso sentire ancora l’odore di quella sera estiva.

Allora non osavo sciogliere i capelli che tenevo sempre legati in parte con una molletta in alto. Ero sicuramente bella e stronza. Come ora. Avevo una grande amica. Nello stesso identico periodo ci siamo innamorate di uomini nuovi.

Ricordo il giorno che alla nostra caffetteria le ho fatto vedere la lettera. Era scritta con una piccola scrittura piena. Palpitava.

La mia amica ed io andavamo a fare shopping. Riempivamo l’auto di cose. Abiti per farci prede irraggiungibili.

Avrebbe dovuto venirmi a trovare in montagna a Pasqua la mia amica ritrovata. Ma a Pasqua sarò da sola. Come un fossile fermato e impresso nella pietra. Me ne sto ferma e ho silenziosi battiti.

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Attimi

Intermezzo musicale. 

Intermezzo musicale. Da stamattina signore e signori ascolto musica. Musica a palla. Da stamattina stacco la spina e vado dove mi piace. Con il mio documento per le guardie reali. Perché ho voglia di camminare e ballare. Così ballo sopra il deserto lacustre. Ballo sola con la musica a palla nelle cuffiette. Ballo con canzoni bellissime e stupide. Me ne frego di tutti i signori controllori della buoncostume e mi scateno. Perché devo eliminare le scorie – radiotele attive. Devo togliere la nuvola nera e vivere. Assorbo il sole e giro al vento leggera come piuma. Io e la mia signorina stiamo bene insieme. Mi hai detto vieni su da me. Non senti il freddo che fa in questa città… Vaffanculo di Masini. Urlo vaffanculo come Masini. E mando al diavolo chi si permette di darmi noia in questo mondo di pipistrelli neri. Lasciatemi in pace. Piccoli mostriciattoli piagnucolosi giocate con i vostri giochini nel piccolo giardino del nido d’infanzia. Siamo in una guerra senza nemico. Non lo avete saputo voi che ancora osate? Lasciatemi in pace ora che già infuria la battaglia. Vedo fiorire il buono di noi. Vorrei illuminarti l’anima. Nel blu dei giorni tuoi più fragili io ci sarò. Lasciatemi ridere del romanticismo illusorio e ingenuo. Lasciatemi ridere dell’amore altruistico che non c’è neppure quando ci sfiorano le bombe dei numeri delle bare delle croci delle preghiere frettolose nel campo santo. Voglio vivere per te di sole e di azzurro. Cerchi riparo eterno conforto ti muovi a stento di quei violini suonati dal vento eroico coraggio di un feroce addio. Sono lacrime mentre piove. Con gli imbecilli non c’è pace perché non sanno qual è il confine. Osano gli arroganti dove non è permesso. L’anima vola le basta solo un po’ d’aria nuova. Non mi comprare niente. Se c’è una bella al mondo quella sei tu. Sei proprio carina davvero. Accidenti come sei bella sei bella come quando l’acqua viene giù. Sei la mia metà del cielo. https://g.co/kgs/fR2zPL

( P.s. chi mi legge sa che praticamente vivo come un eremita, quindi la mia camminata ( vado dove mi piace ) è stata nel completo deserto e munita di tutto l’occorrente. Lo dico dopo aver visto l’affollamento della Metro a Milano. Vivessi in un centro affollato anche stamattina sarei stata chiusa in casa così come impone la responsabilità. )