
A te:
perché rifiuti il mio corpo
per lunghissime ore,
io dono uno stiletto.
Penetrerà nella tua schiena
mentre sosti per infinite ore
rapito.
Ho sognato di volare,
volavo leggera,
lontano dai pesi di piombo
del tuo umore nero.
Per troppo tempo muta e ferma, accovacciata ai tuoi piedi.
Serva e schiava dei tuoi capricci,
del tocco distratto.
Neppure lo spazio del letto
neppure la colma rossa del divano.
Ombroso uomo rapito lontano
dalle rapaci mani del tuo passato.
Incapace di lanciare nel cielo del domani.
Non lascerò senza castigo
la tua indifferenza.
Me ne andrò
fuori dai giochi perversi.
Tra i fili del desiderio.
Stanca di elemosinare carezze.
Libera volerò nel nuovo cielo notturno dove le stelle.
Vedremo l’effetto che farà lo stiletto nella tua carne, l’aguzza punta.
Tu mio aguzzino sarai punito per ogni secondo e secolo di dimenticanza.
4 risposte su “A te”
Molto bella, Eletta. Complimenti!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie Marcello 🌹
"Mi piace"Piace a 1 persona
molto bella, complimenti! 👍👏👏
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie Max 🌹
"Mi piace"Piace a 1 persona