Gentilezza amorevole




Guardo oltre il mio confine

E mi accorgo

Non sto chiuso nel mio privato recinto

Tutte le possibilità considero

Intimamente accolgo

Le persone che bussano alla mia soglia

E tengo conto dei loro bisogni

Evito di piangermi addosso e apro le porte alla vita

Amplio il mio ristretto orizzonte

Modificando ogni istante il mio modo di agire

Organizzo il mio tempo anche per gli altri

Respingo ogni malessere

Evolvendo

Verifico se la ciotola di chi ho dinnanzi è vuota

Opero per dare bene

Leggo gli sguardi e mi accorgo della loro tristezza

Evito di fare del male e opero per regalare attimi di bene

Non servono sforzi sovrumani per trasformare ogni attimo in un attimo di gentilezza amorevole.
Un sorriso, uno sguardo, un gesto. Nell’indifferenza si muore. Chi non riesce a donare gentilezza amorevole è come una farfalla eternamente chiusa nel suo bozzolo che diventa il suo sarcofago.
Non opera la metamorfosi. Non impara dal dolore ad aprirsi e cambiare rotta. Ha le ali rattrappite e doloranti. Perché vede solo il proprio io chiuso nella ragnatela filata dalla sua bocca.
La metamorfosi è una trasformazione personale. Non è possibile operarla dall’esterno, forzarla.

8 pensieri su “Gentilezza amorevole

  1. Riguardo l’ultima frase, in pratica, se uno nasce tondo non muore quadrato…
    C’è stato un tempo in cui cercavo di far capire le mie ragioni, riguardo all’essere vegano. Cercavo anche, stupidamente, di convincere altri a diventarlo. Poi ho realizzato che, se dentro lo sei, lo diventi da solo, sennò è tutto fiato sprecato. Questo penso si possa far valere in ogni campo e situazione. Dall’apertura verso il prossimo al rispetto per l’ambiente…
    Bello il gioco nel testo.

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