Buffoni a corte


Stamattina desidero condividere con voi questa storiella.

Un re traeva grande diletto dal suo buffone di corte. Dopo una serata particolarmente piacevole, il re diede al buffone una borsa di monete d’oro e disse:
– Non c’è alcun dubbio che tu sia il più matto del mondo!

Il buffone chinò il capo e disse:

– Vostra Maestà è molto gentile, ma io conosco qualcuno più matto di me.

Replicò il Re:

– Allora me lo devi far conoscere. Portalo qui!

– Non è ancora il momento, Vostra Maestà, ma a tempo debito ve lo farò conoscere.

Molti anni passarono. Il re si ammalò e i medici non riuscirono a curarlo. Si accorse anch’egli di star morendo. Era spaventato e atterrito e mandò a chiamare il buffone perché lo facesse divertire.

Il buffone arrivò e disse:

– Ah, Vostra Maestà, stavo giusto venendo a trovarvi.

– Davvero? Perché?

– Ricordate quando vi dissi che conoscevo uno più matto di me?

– Sì, disse il re e nei suoi occhi balenò una scintilla di vita nonostante le condizioni in cui versava.

– Ora posso presentarvelo, se desiderate.

– Sì, sì, presentamelo subito.

– Siete voi, Maestà. Avete sempre saputo che un giorno sareste morto, eppure non avete fatto nulla per prepararvi a questo momento. Adesso siete spaventato e atterrito e non potete far nulla, perché siete debole e malato. Non sembra anche a voi di essere più matto di me?

21 pensieri su “Buffoni a corte

  1. Sono molto consapevole della morte ecco perché non vorrei fosse improvvisa, preferirei prepararmi spiritualmente, avere il tempo di salutare i miei cari e lasciare in ordine la mia vita. Ma nessuno vorrebbe morire soffrendo fisicamente, dover assistere alla sfacelo del nostro corpo è orribile.

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  2. sorrido amaro, perchè mi angoscia assai la morte e non c’è modo di prepararsi ad affrontarla.
    l’unica speranza è che accada di botto, da non fare in tempo a vederla negli occhi, una caduta in bici, un infarto fulminante, una disgrazia ma non il tempo lento e tremendo della consapevolezza.
    ml
    (vado a pedalare, bè speriamo non sia oggi la caduta!)

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  3. Non ho capito la morale? Come ci si prepara alla morte?
    Occorre vivere ogni giorno come fosse l’ultimo e come se noi fossimo eterni.
    Bella la ragazza nella foto. 🙂

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    1. Ho appena risposto a Rain, rispondendo anche alla tua domanda. È il contrario di quello che hai scritto: proprio perché considero la mia finitezza cerco di vivere ogni giorno al meglio, come se fosse l’ultimo. Se hai voglia leggi il commento precedente dove ho cercato di essere più esaustiva. Buona giornata ☺

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      1. Non capisco cosa avrebbe potuto fare di diverso il re della sua vita. Non ci si prepara alla fine, si può solo vivere al meglio il “durante”. Poi c’è chi questo “durante” lo riempie di gioia e divertimento e chi di laboriosa attività, ognuno è libero di scegliersi la vita che gli piace vivere. Quanto a prepararsi alla morte, tranne che preparar quello che lascia ai posteri, non vedo proprio che si possa fare.

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        1. Invece per me qualcosa si può fare: ricordarsene. E vivere al meglio, naturalmente secondo la propria filosofia di vita. La consapevolezza aiuta a prendere le strade che ci fanno sentire bene con noi e con gli altri.

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    1. La morte è uno dei tabù più forti del nostro tempo. Per quanto mi riguarda cerco di ricordare che non siamo immortali, che – purtroppo – può arrivare in ogni momento e, quindi, cerco di vivere ogni momento con gratitudine e consapevolezza. Cerco: non è detto che ci riesca. Ho volutamente messo in grassetto il focus della storia. Abbiamo molte vicende occasioni esperienze persone per cambiare. Siamo spesso ciechi sordi tranne poi piangere e lamentarci. Il libro da cui è tratta è: Risvegliati alla vita. Per risvegliarsi alla vita occorre considerare la nostra finitezza. Te lo consiglio è un’ottima lettura. L’autore è: Ken McLeod – Ubaldini Editore. Ciao e una buona giornata

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