Bouganville

Bougainville – ho detto alla signora


né ginestre gialle né genziane blu


mentre passeggiavo sulla via dell’amore


e nella mente frullavi solo tu.



Solo un gabbiano dal volo radente


forse eri tu – mutato nell’aspetto


si è mischiato tra molta gente

e
quasi quasi

mi beccava il corsetto.



Sotto di me mugghiava forte il mare


contro neri scogli schizzava all’insù.


Il vento m’ha detto: – Non t’infuriare.


M’infurio io, tu sei una Furia in più.



Scendeva la pioggia cadeva cadeva


acqua dal cielo, acqua persa nel blu.


Rubar dei fiori laggiù non si poteva


nel parco marino quale pianta eri tu?



Un’agave lanciava la sua lunga spada


obliqua e sparata sull’alta sponda.


Io mi chiedevo, facendo la strada


se la tua mente fosse già

su un’altra fronda.



E più da te mi allontano


– in paesi abbarbicati sui dirupi –


più passa il tempo e più ti sento strano


in nere foreste, abitate da lupi.



Tra mille cose, per tenerti occupato,


fuggi l’idea di me presente e viva.


Stare con te – dici – è tempo sprecato.


Rinneghi l’idea ch’io sia fuggita e rida.



Neppure t’avessi davvero ferito al petto:


avevo sol bisogno di distrarmi un po’.


Lasciar candide lenzuola sfatte a letto?


Che t’importa se ciò che dico,

poi non lo fo?

Immagini fotografiche e testi di Eletta Senso

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