Mattina bianca


Quando nevica c’è un silenzio di cristallo. Ci si accorge del candore prima di scostare le tendine. Si sa che Madame Neige è arrivata a mutare ogni cosa.

Ieri, dopo molto tempo, mi sono concessa un lungo massaggio da una brava fisioterapista.
A poco a poco si sono allentate le tensioni. Mettere il proprio corpo nudo e inerte nelle mani di un’ altra persona non è facile. Infatti ci sono persone che non amano i massaggi. Questione di intimità, ma non solo.

Dipende anche da quanto per noi è importante il corpo.
Dipende da quanto sappiamo abbandonare la mente.
Dipende da quanto sappiamo davvero rilassarci e farci coccolare come quando eravamo piccoli.

Nel massaggio ci sono due persone che interagiscono: chi fa e chi riceve.
Il massaggio funziona solo se c’è interazione e non contrapposizione.

Se il massaggiatore non è dentro nel massaggio, chi lo riceve lo sente. Massaggiare un corpo, infatti, non è solo toccarlo e manipolarlo: è scambiare energia.

Se chi riceve il massaggio non è pronto a riceverlo, se si oppone allo scambio di energia, le tensioni non si sciolgono: il massaggio non servirà a nulla.

Sto parlando di massaggi terapeutici: fatti da persone preparate. Non di quelli nei villaggi turistici, in spiaggia o in centri con signorine asiatiche. Tanto per intenderci.

Ogni tanto a me piace mettere al centro il mio corpo e darlo in pasto a sapienti mani. Mi sento per un’ora coccolata e accudita a livello sensoriale epidermico olfattivo come quando ero piccola da mia madre.

C’è molto più di un massaggio in un massaggio ben fatto e ben vissuto.
Il massaggio è un messaggio al corpo: con un codice sensoriale e non verbale, perciò più profondo.

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