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Tornare nel blu

Fare un tuffo nel cemento asfalto traffico metropolitano permette di godere meglio e a pieno il ritorno nel blu. Nel silenzio. Nel verde.

È proprio vero che non si apprezza se non ciò che manca. Lo dicevo sempre a mio marito : – Ma come fai tutti i giorni a fare chilometri in coda per recarti al lavoro? Lo chiedo ora a mia figlia. A me é bastato un giorno per andare in tilt.

Mai come ieri, dopo aver provato cosa significa viaggiare in tangenziale, ho sentito come profondamente sana la mia scelta di vivere nella pace e nel silenzio della montagna.

Come ho già scritto qui: mi diverto a guidare sui tornanti. Perché ad ogni curva si apre uno spettacolo nuovo. Un panorama. Niente cartelli cambi di corsia traffico code tir che ti passano a fianco… qui il massimo che ti può accadere è di trovare tre semaforini transitori per i soliti lavori… Ma le macchine che incontri sono così poche che normalmente ci si saluta perché ci conosciamo tutti.

Bene. Fatta l’esperienza ora mi godo l’aria tersa gli uccellini che cantano l’esplosione del verde primaverile. Il silenzio. Oggi ritiro le piantine dell’orto che ho ordinato. Poi ci sarà l’odore della terra.

6 risposte su “Tornare nel blu”

sono scelte. Si possono condividere oppure no. Io preferisco la pace – vivo ai margini della campagna senza traffico nelle vicinanze. La montagna l’adoro ma è troppo distante.
Se te lo puoi permettere guidare per i tornanti è qualcosa che non si può descrivere.

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