
A sottolineare, evidenziare, mettere sotto gli occhi i disturbi di comunicazione qui è anche saltata la linea dell’operatore telefonico.
C’è chi dice che in questo periodo di emergenza nazionale e chiusura totale è bene aprire totalmente i cuori e la comunicazione, il dialogo. Ho già scritto tempo fa che dia-logo è unione dei dia-metralmente opposti. Non è cosa tranquilla.
Capisco che la convivenza forzata non è sicuramente il terreno più agevole. Quando ero sposata non vedevo praticamente mai mio marito, lui era fuori per i suoi impegni lavorativi più di me. Era già un lusso se lo vedevo per cena perché spesso era via per giorni.
Oggi la pandemia ci ha portato in una situazione differente. A molti tocca stare con figli e consorte per tempi lunghi senza vie di fuga. Occorre quindi ri-imparare a convivere, capire, ascoltare e dialogare.
Per dialogare occorre rispettare.
Per rispettare occorre capire intuire vedere i bisogni dell’altro, oltre ai propri.
Se ci sono attriti ( teniamo conto che molti topi in uno spazio ristretto finiscono per essere molto aggressivi come ci spiegano diversi esperimenti )
se ci sono attriti è bene mettere in campo una dose maggiore di tolleranza e pazienza. Magari anche ricavandosi dei piccoli spazi fisici e mentali privati. Naturalmente sarà favorito chi ha una grande casa.
Il nostro astronauta italiano diceva, in una intervista, mi sembra da Fazio che anche nello spazio ristretto della navicella si deve imparare la pazienza, la divisione dei compiti e il dialogo.
Quando tornerà la linea posterò questa riflessione che ora è annotata sul notes dello smartphone.
Un uomo ha ammazzato la moglie con un colpo di fucile. Questo leggevo stamattina sui quotidiani.
Stare “insieme” in questo momento può portare una dose di insofferenza e aggressività incontrollata.
Nelle trasmissioni televisive che a volte vedo, viene stigmatizzata la storia più “romantica”: i coniugi anziani insieme da una vita a cui viene data la possibilità di essere nella stessa camera anche in ospedale; gli innamorati che si vedono dal balcone; il compagno che aiuta la donna a farsi i capelli.
Cose belle e romantiche. Poi c’è tutto il sommerso e non detto. Tutto questo riempirà gli studi di analisi psicologica dopo o le farmacie per l’assunzione di ansiolitici.
Come scriveva un mio amico in un commento a un mio post: in questo momento c’è uno spartiacque. Chi si ama davvero resiste e rinforza il rapporto. Per gli altri c’è la fuga, la separazione, l’abbandono.
Come ho già scritto: se non ora, quando?
10 risposte su “Disturbi di comunicazione”
Eletta Senso quando ti leggo m’illumino d’immenso , a parte la rima che il più delle volte può apparire banale , davvero adoro leggerti non solo per come scrivi ( impareggiabile ) ma per il modo compiuto con cui affronti tanti argomenti.
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Grazie Giovanni e buona serata 🐞 sempre gentilissimo
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Indubbiamente, è un periodo test: forse resistono solo coloro tra i quali c’è una alchimia di fondo, che nulla, né spazio né tempo, abbia potuto scalfire. Probabilmente, e qui sono d’accordo con te, c’è bisogno di molto più cuore… altrimenti la sola testa non ce la fa.. Ciao Eletta 🙂
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Ciao Ben 🐞 hai proprio ragione: c’è bisogno di più cuore perché la testa non ce la fa 😉
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Lo sai anche tu, ama chi ha più cuore, anche se è bene amare anche con la testa… 😉
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Per me è stato così. Imparare il dialogo in famiglia, cosa che avevo dimenticato o forse mai appresa. Allo stesso tempo evitare di farsi erodere dalle relazioni tossiche coi colleghi a lavoro. Nella maggior parte dei casi, affrontiamo dialoghi e situazioni con gente di cui non ci importa umanamente un fico secco, ma con cui dobbiamo convivere per forza di cose. La quarantena ci ha dato la possibilità di riequilibrare alcune cose.
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Affinare le arti del dialogo è d’obbligo in tutte le diverse situazioni della vita lavorativa e affettiva… l’importante è non trovare muri di gomma. Detesto chi non sa dialogare. 😀
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Esatto. Per dialogare bisogna essere in due. Altrimenti si finisce nel soliloquio o nella teologia. In ambedue i casi parli con te stesso.
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Mi considero una privilegiata, ho una casa abbastanza grande dove non ci sovrapponiamo e un marito con il quale vado ragionevolmente d’accordo. Diffido dei vecchietti insieme da millemila anni che si tengono per mano e si guardano negli occhi. O li hanno pagati o sono un unicum
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Ah, ah. Mi hai fatto ridere con “li hanno pagati”… Ci sono trasmissioni che vivono su queste storie agrodolci 😀
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