Vecchi pullover 

La mia amica mi vuol passare gli uomini “usati” esattamente come si passano i pullover.

Li usa prima lei: vede se funzionano, se i meccanismi non sono inceppati, se le rotelle son ben oliate. Poi, se non funzionano a dovere, li abbandona nella discarica. 

Ogni tanto ne tira fuori uno: è un po’ ammaccato, ma può fare ancora la sua bella figura. Allora decide di presentarmeli. Ogni volta dice che è sicura che è l’uomo che fa per me. 
Questi innumerevoli uomini, che finiscono nella sua personale discarica, hanno comunque una venerazione perenne per la loro aguzzina: rimangono a lei legati da un filo sottile forse per una sorta di masochismo implicito.

Perché la mia amica non è che li abbandona per sempre: lascia sempre aperta una porticina; non serra i portoni; non chiude i cancelli. La sua agenda è fitta di nomi, il suo cellulare trilla a ogni minuto. Son gli uomini abbandonati nella discarica che si animano al suo richiamo che tornano al suo profumo…
Non si sa mai: nei tempi bui, nei tempi di magra, con la crisi che corre… meglio non buttare via per sempre e riciclare le cose vecchie. “Non buttare via niente, niente, dicevano quei nonni appena usciti da una povertà congenita”.
Ecco: la mia amica pur buttando via gli uomini “usati”, non li dimentica “per sempre”. Perché i vecchi bottoni, quelli di madreperla poi, posson sempre servire e quei capi passati di moda… Con il fatto che la moda gira e si sa che tutto torna un giorno potranno tornar utili. 

Quindi – dopo l’uso – li getta nella sua personale discarica, che più di una discarica assomiglia a un ripostiglio: stanno lì impilati e impalati fino al suo ritorno in mezzo alle ragnatele. Sanno che prima o poi vedranno ancora la luce. Per lo meno quando alla mia amica verrà in mente che Giovanni, Flavio, Filippo o Giuseppe potrebbero andare bene per Claudia, Serena, Ginevra o a Eletta… 

In quel momento la dea del ripostiglio arriva con il suo fantastico sorriso e li richiama in vita e loro, a turno, accorrono. Per lei farebbero di tutto. Pur di vederla ancora una volta acconsentono a improbabili improponibili appuntamenti con le sue amiche.

Non so come dire alla mia amica che se ho bisogno di un pullover vado in un negozio e me lo compro da me. Lei è così felice di fare quest’opera di carità. E’ una volontaria del servizio di riutilizzo delle vecchie cose usurate consunte e consumate. 

La sua frase preferita è che “gli amici non si dimenticano”, dimenticando il piccolo particolare che di ex amanti e non di amici si tratta.

16 pensieri su “Vecchi pullover 

  1. Per prendere in considerazione l’idea di riciclare un uomo sul meracato dell’usato bisogna avere la certezza di non innamorarsene mai.
    Ovvio che vale anche a parti invertite (un uomo che ricicla le sue “felpe”, ad esempio).
    Quel che più mi colpisce è questo suo modo di disporre degli altri/e e non mi riferisco al riciclaggio, ma alla supponenza/indifferenza con cui propone i suoi “scarti ad altri, mi viene da dire “deprezzando ostentatamente” sia la merce in vendita, sia i compratori eventuali. Certo, magari non se ne renderà conto., ma può bastare come spiegazione (giustificazione)?
    Di sicuro io mi terrei alla larga da una così: secondo me riciclerebbe qualunque cosa/persona, anche nell’amicizia, e magari riciclerebbe pure sua madre, se potesse.
    p.s.: ho spinto il pedale del cinismo nel mio commento, lo ammetto, però mi fa impressione una persona così, donna o uomo che sia, non fa differenza.

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  2. Non c’è realtà è vero. Dimentichiamo la realtà per abbracciare le nostre fantasie. Ciò non toglie che, fatta salva l’idea dell’uomo pullover (che detto da una donna, nella realtà o meno, la dice lunga sul suo modo di vedere l’altro) resta l’idea di una non donna colei che offre alle amiche il proprio usato.

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  3. L’idea dell’uomo pullover è bella letterariamente, ma nella vita reale mi fa ribrezzo. E mi meraviglio che esistano donne prive di gusto e di rispetto per la vita, da tenere chiusi in un armadio uomini il cui tanfo di marcio farebbe arricciare il naso a chiunque.

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  4. Visto il tipo di donna ( che assomiglia tanto a quella del precedente post, e’ forse la stessa?), questa tua amica, nell’ipotesi che un suo “pullover” ti andasse davvero bene, non perderebbe occasione per ricordarti (e ricordare a terzi!) che ti ha passato lei il pullover dopo averlo usato sgualcito.
    🙂
    ml

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    1. No, non è la stessa: la flora femminile è molteplice con diverse varietà, a volte della medesima famiglia 🌸🌸🌸🌹🌻
      Per fortuna i pullover me li trovo compro da me. Buona giornata acuto uomo 😜
      Eletta

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  5. E’ un coordinamento … pensano e agiscono a fin di bene e i loro uomini ci credono: una religione ha sempre bisogno di sacerdotesse e sottomessi fedeli … la fedeltà, timbrando il cartellino o badge, paga. E poi i giorni passano quasi sempre uguali, il cielo muta colori e nuvole e in fondo si vive una sola volta … anche con più amanti. C’è della filosofia a buon mercato … e la penuria in giro e tanta. Tante/i donne e uomini quando piove escono di casa senza ombrello. Che sguardo intenso e che bocca e labbra carnose la foto icona del post.

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