Ritmo del tempo

Il tempo ha due diversi ritmi a seconda della cornice soggettiva.

Lento, lentissimo, sospeso, molle come gli orologi di Dalí:

Lento, ovattato come sul fondo melmoso dello specchio lacustre. Fermo. Tra sonnolenti pesci.

Dolcemente ozioso con un’aria esausta e sgualcita: composto dal leggero contrappunto dei riti quotidiani, sempre uguali e confortanti. Il caffè l’aperitivo le notizie la tavola – rotonda o quadrata – la fetta di torta con il the.

Oppure: veloce ossessivo con tamburi e rumori metallici e clacson nei ruggiti e fremiti del traffico cittadino nel sole mai veramente limpido nelle noie e guai imprevisti nel telefono che squilla schioccante e liquido. Che squilla. Riallacciare reti contatti rivedere amici e parenti difendendosi dagli strilli aprire la posta pagare le giacenze riaprire le imposte togliere la polvere che si deposita col manto temporale. Fare fare fare. Franano addosso tutte le cose sospese come oggetti scagliati a terra. Aprire l’agenda barrare gli impegni man mano che si fa. Barrare sbarrare brancolare. Smuovere dal torpore arti e artifici per sopravvivere tra fittizi dialoghi.

13 pensieri su “Ritmo del tempo

  1. Sì ,il tempo vale in durata per quello che lo percepiamo. E anche la distanza: lunghi i viaggi di andata, troppo brevi quelli di ritorno, ma questo vale per le mete amate e ambite, altrimenti è il contrario. Ottime riflessioni. Io, potendo scegliere, sono per il tempo colato dagli orologi di Dalì, per i ritmi lacustri e per un briciolo di noia ogni tanto, da centellinare per conto mio.

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  2. Le nostre vite racchiuse nei tuoi versi. da Agostino a Berson: che cos’è il tempo? Lo conosciamo bene; ma, se ce lo chiedono, non sappiamo dire che cosa sia…

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