
Il tempo ha un ritmo jazz. Non è lineare. Ha variazioni improvvise per cui un giorno impenna il caos e il caso con virate spericolate. Cosa capiterà? Non ci è dato saperlo.
Nel mare calma piatta sale uno tsunami che tutto sconvolge. E ogni cosa centrifuga in fughe e schizzi come un frullatore impazzito.
In questo tempo sospeso non resta che ricordare una storia zen di cui ho spesso scritto. È la storia di un monaco buddista a cui capitano eventi in successione. Viene accusato, ingiustamente, di aver messo incinta una ragazza che abita vicino. Lui non batte ciglio e dice: – Ah.
I genitori della ragazza gli chiedono di sposarla. Lui li ascolta, la sposa e dice: – Ah.
Cresce il figlio come se fosse suo. Quando più tardi, non ricordo dopo quanto tempo, la ragazza trova il coraggio di dire ai genitori che lui non è il padre, ma un ragazzo di cui è innamorata, il monaco viene congedato e tutto quello che dice è:
– Ah.
Accettare tutto quello che ci prepara il Fato con lo spirito di questo monaco imperturbabile non è facile, ma cercare di avere questo spirito… aiuta.
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