Con gli occhi vacui ad ogni oscillazione ri-leggeva ri-luttante le pagine con la grafia graffiante. Vi trovava rime e terrori di strazianti rabbie. Le pagine erano specchio di terrificanti errori e di inquietudini ruminanti. Le guardava come sudicie pozze senza luna. Non rammaricava tutto il dolore ritrovato. Meditava perdendosi in catene di pensieri sul suo essere ignara. Ignara della cupa piattezza e dell’impenetrabile muro. Con grande sforzo chiuse le righe.
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8 risposte su “Pagine”
Molto densi questi versi: restano addosso, come ipregnati. Sensazione stranissima…
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Densi come le pagine…
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ho immaginato che fosse la rilettura non di un romanzo ma del proprio diario a sufficiente distanza dagli avvenimenti in modo che il proprio vissuto le risultasse quasi incomprensibile.
ml
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Esatto. Hai capito il senso. Rileggere cose scritte anni prima produce sorpresa, ma come dice Neda scrivere scrivere scrivere aiuta a diluire e far evaporare emozioni
Buona serata caro
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pagine in cui riflettersi, mettendo a nudo le nostre emozioni….
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Sì, fa bene scrivere pagine senza pensarci…
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Capita, alle volte, di non riconoscersi
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A me molto spesso, il tempo e la distanza emotiva non permette di riconoscerci
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