
La continua incessante pioggia li bagna.
Pare che tra poco arriverà l’estate con le sue eccessive temperature – anche qui.
Questa è la mia prima primavera nella nuova casa.
Tutto per me è una scoperta. Aprire e chiudere le innumerevoli finestre sul prato fiorito, scoprire che i ragnetti stanno filando tele con increspature leggere sugli infissi esterni ( e occorre correre ai ripari), percorrere il perimetro esterno per verificare che tutto sia a posto.
La stufa finalmente spenta.
Mi chiedo il fresco che sapranno donarmi questi muri nella calura estiva. Lo spazio esterno del giardino mi regala i primi fiori di zucchina gialli e dorati. Gli attrezzi del giardino dormono nell’ombra. Il mio libro dell’Orto sul tavolino in sala con i miei appunti sulle semine. Il mio libretto con le fasi lunari. I miei inutili innumerevoli libri accatastati alla parete. Pare che io non abbia letto nulla. Pare che nulla io abbia imparato.
Abito questa casa da otto mesi e sempre l’amo – così come amo questo luogo intatto. Ogni legno, steccato, giardino, fiore, ruscello, pietra, odore, animale, cielo. La lama fredda della luna e i cunei di luce che giocano al tramonto. L’unghia di cielo che immagino al risveglio. L’abbraccio fecondo della terra dove affondo la vanga per la dimora delle rose.
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