Mira Mirò

Mira Mirò. Con l’accento – o no – sulla O. Segni scarabocchi asterischi e giocolieri. Segni liberi e pensieri. Strade strette – strette e fini con accenni di colline. Occhi e tuorli gialli e rossi. Gatti e baffi sbuffi e pizzi. Ghirigori senza fine. Tutto naviga – e attraversa – una tela stemperata. Ocra e gesso di lavagna. Nulla è statico e ancorato nel tuo spazio smisurato. Aquiloni e stelle e strisce. Zampe lunghe di vernice.

Blu indaco col rosso che si espandono di sotto. Un gallo che becchetta, un accenno di civetta. Un rastrello e un ombrellino. Gira il verde in un giardino.

Cade l’ombra di un aeroplano sull’accenno di una mano.

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