Sulla punta della sedia

Ieri ho visto il film della Cortellesi: C’è ancora domani.

Bellissimo per il bianco e nero, il tema, la trama, l’interpretazione dei protagonisti.

Mi ha fatto venire in mente mia nonna: non l’ho mai vista seduta comoda. Era sempre sulla punta della sedia.

Non so quante volte ho sentito mia madre o mio padre dirle:

– Stai seduta tranquilla…

Ma lei aveva ormai nel sangue l’istinto di serva che la faceva alzare e correre per servire il maschio e tutti.

Per questo stava sull’angolo. Pronta ad alzarsi e fare a ogni minima esigenza.

Il film è uno sguardo limpido e disincantato sulla situazione del femminile, delle donne nel dopo guerra, all’alba della prima esperienza di voto loro concesso.

Terribile e danzante, per cui ancora più terrificante, la sequenza della violenza. Delle botte del maschio sul corpo della donna: floscia e inerte come un pupazzo.

Cortellesi è bravissima. Come Valerio Mastandrea.

Un film che rimane.

Da vedere assolutamente.

20 pensieri su “Sulla punta della sedia

    1. Cara Neda in ritardo ma ti auguro di aver passato una serena Pasqua… Che tempi. Hanno lasciato strascichi duri a morire… Purtroppo visto i femminicidi 😬 buona giornata cara

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  1. L’ho visto anch’io, e pur condividendo le lodi per la regia e le interpretazioni, oltre che per la sceneggiatura, l’ho trovato angosciante, nonostante quegli sprazzi di umorismo che sono stati sapientemente utilizzati per alleggerire il dramma. Mi ha commosso profondamente, e non è stata una visone facile.

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  2. l’ho appena finito di vedere anche io! Uno spaccato della vita delle donne in quegli anni. la conquista di andare a votare fu immensa e spettacolare! Anche mia madre ( nata nel 1923 e morta nel 2018 ndr) conosceva il sapore degli schiaffi..

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