Categorie
Cinema

Colore e film

Uno degli aspetti che più mi affascina di un film è la cura nella fotografia e nel colore.

Esattamente come in qualsiasi opera artistica ben riuscita, anche nella narrazione filmica deve esserci un buon equilibrio cromatico, una scelta pensata ponderata e consapevole nell’uso e nell’accostamento cromatico da parte del regista.

Ci ho pensato quando ho visto il film Little Joe. Rosso e verde. Questi i due colori costantemente presenti dall’inizio alla fine del film, anche nei particolari: come un secchio sull’erba, nei bottoni del camice, nelle sedie della asettica mensa nella serra, nelle pareti delle stanze, nei colori dei capelli dei protagonisti.

È lo stesso schema cromatico utilizzato da Alfred Hitchcock nel film: La donna che visse due volte nel 1956. Il colore in questo film ha un ruolo molto importante sia sul piano narrativo che tecnico. Il rosso rubino e il verde smeraldo sono stati usati dal regista per mettere in scena le antinomie che evidenziano il tema della doppiezza, gemellarità e falsità del doppio ruolo della protagonista.

Secondo alcuni storici della lingua all’origine della parola colore ci sarebbe il verbo celare. Le apparenze dei fenomeni celerebbero la vera essenza delle cose. Perché il colore in sé non esiste. Il colore si mette fra noi e la vera essenza di ciò che esiste. È così nel film di Hitchcock ed è così nel film Little Joe.

Categorie
Cinema Libri

La porta

Appena ho visto la prima inquadratura del film ho capito che si trattava di un personaggio che avevo già incontrato. Spazzava la neve.

Poi ho capito: era un film tratto da The Door di Magda Szabó. E la protagonista della trama è l’anziana Emerence.

Ho trovato il film ben fatto anche se nel romanzo mi sembrava ci fosse meno luce, più cupezza. Molto brava Helen Mirren nella sua aspra severità.

Mi era molto piaciuto il romanzo e ho molto apprezzato il film. Tempo ben speso. In questo periodo in cui tutto mi dà noia.

Categorie
Cinema

È stata la mano di Dio

Grande delusione per il film di Sorrentino: È stata la mano di Dio.

Lo aspettavo con trepidazione perché, come ho scritto, io adoro Sorrentino e la sua produzione cinematografica.

Non sono una critica cinematografica sono solo una spettatrice. E questo film mi ha deluso, anche un po’ annoiato e non commosso. Non mi ha mosso emozioni. Non vi ho trovato la leggerezza, il sogno, la fluidità dei film precedenti.

https://youtu.be/6o0sbv7s79U

Qualcosa di inutile, di incrostato, qualche scena di troppo. Niente magia. Qualche mostruosità artefatta che non diventa felliniana.

Si dirà, come si è detto, che è un film verità diverso dai precedenti perché scava nel dolore e nel passato del regista. Sarà, ma a me è mancato il lirismo, la poetica e la coerenza narrativa e la fluidità di Youth, della Grande Bellezza e di This Must Be the Place.

https://youtu.be/mHnQNyI2ino

Categorie
Cinema

Final portrait

Un bellissimo film di Stanley Tucci. Racconta le lunghe sedute per un ritratto, allo scrittore americano James Lord, ad opera dell’artista Giacometti.

Bellissime luci e atmosfere e materie grigio bianco azzurre. Luci fredde.

Bellissima l’intensa interpretazione di Goffrey Rush.

L’idea della fatica nella creazione artistica di un ritratto. Lunghe interminabili pose in cui l’artista Giacometti incide con lievi intensi tratti le linee del volto per poi cancellare e poi rifare. Continuamente. Tormento e ricerca.

Nello sfondo una Parigi con la vita dei bistrot e prostitute. Picasso e i cubisti relegati in un circolo cieco.

Categorie
Cinema

Finalmente

Dal web

Finalmente un bel film e finalmente una magnifica interpretazione. Parlo di Glenn Close, protagonista del film “The Wife – Vivere nell’ombra”.

Sarà la stanchezza per questo ultimo anno, ma è davvero un bel po’ che non mi piace niente. Tutto mi annoia, non mi avvince. Libri vincitori di prestigiosi premi letterari che trovo piatti insulsi con una scrittura che non ha guizzi, film davvero scadenti, serie tv che non mi fanno scaturire il desiderio di vedere la seconda puntata…

Per trovare un buon film mi tocca ri-vedere un buon film come è successo giorni fa con Harold e Maude. Esilarante.

Dal web

Insomma sono diventata ancora più difficile e incontentabile.

Finalmente ieri ho visto un bel nuovo e recente film. Mi ha richiamato ” Scene da un matrimonio” di Bergman. Per le dinamiche della coppia. Per il groviglio emotivo affettivo così drammaticamente raccontato.

Dal web

E poi Glenn Close è davvero da Oscar per l’interpretazione. Intensa. Meravigliosa.

Un film che racconta, per chi non lo avesse ancora capito, quanto fa una moglie per il proprio compagno oltre che raccogliere i suoi vestiti da terra.

Categorie
Cinema

Still life

Ci sono film che mi commuovono profondamente per il tacito garbo, il tratteggio sottile, la pacatezza delle scene, il tema sotteso.

Si parla di vita e morte, di pieghe e gesti accurati, di cibo e solitudine, di rispetto e amore.

Sono i film che preferisco, rimangono “dentro” per sempre come certi romanzi.

Categorie
Cinema

Otto e mezzo #Fellini

Incredibilmente non avevo mai visto Otto e mezzo di Fellini.

Per fortuna ho visto che era presente nella cineteca di Rai Play. Ne avevo colto due o tre scene l’altra sera, cambiando i programmi sulla TV, ed ero letteralmente restata incantata.

Incantata dal bianco e nero. Incantata dall’atmosfera surreale onirica estetica. Incantata dal disordine narrativo. Incantata dalla bravura di Mastroianni e dalla scenografia.

Così ho deciso di cercarlo e, finalmente, vederlo. Vi ho trovato la matrice di tutti i registi che amo: Hitchcock, Bergman, Sorrentino… tanto per citarne alcuni.

La giovinezza – Youth di Sorrentino. Era già lì. Addirittura scene quasi identiche per atmosfera nell’albergo delle cure termali. Quelle donne nel piano sequenza come icone o statue. E quelle scene in bianco e nero con l’orologio e il carro che perde la bara… di Bergman nel film “Il posto delle fragole” così simile per evocazione alla sequenza in Otto e mezzo col padre che entra nella fossa al cimitero.

E il richiamo estetico di Fellini verso la luce di Caravaggio e le composizioni artistiche di molte opere classiche… fino al Surrealismo di Magritte e all’ iper-realismo di Hopper.

L’ho guardato incantata. Rapita. Meraviglioso film che racconta la vita in modo apparentemente così frammentato e sfrangiato eppure in modo così potente. Una continua autoanalisi con incursioni nel subconscio nella notte nell’immaginifico.

Un film capolavoro. Imperdibile. Felice di averlo trovato.

Categorie
Cinema

Sparisci sgorbio

https://youtu.be/WNxiBeqFFtA