
“Dialogo non è una parola tranquilla, anzi non è neppure una parola, ma tensione tra le parole. Contiene infatti quel dia che rintracciamo in dia-metro come unione dei massimamente distanti. Altro che scambio di parole. Il dia-logo è esasperazione del conflitto, unione degli incongruenti, dis-locazione dei luoghi”.
Da: Il gioco delle opinioni – Umberto Galimberti
Io che amo il dia-logo in questo senso, ho deciso di tacere. Non dire. Non chiedere. Non parlare. Non porre questioni. Non sapere. Non controbattere. Non interloquire. Non argomentare con chi è incapace di dialogo.
Io che amo il dia-logo e che mi nutro di comunicazione, tacerò da ora in poi con chi:
*Tace, nasconde, omette, non dice
*Non condivide, non chiede, non vuol sapere, non ascolta, non comprende
*Non è curioso, non ama togliere le maschere per sapere cosa c’è sotto
*Non intende farsi alterare dallo sguardo dell’altro
*Contempla solo il sottile quadratino del proprio punto di vista, é fisso nel suo limitato ring
Decido di abdicare al dia-logo solo dopo lunghi ponti comunicativi lanciati. Dopo momenti di estrema apertura e constatazione di estrema chiusura.
Dopo aver teso la mano e aver ricevuto sbadigli.
Dopo aver cozzato inutilmente contro una parete di dura pietra.
Avete orecchie, ma non udite. Avete labbra, ma non parlate. Avete occhi, ma non vedete.
Cercherò altre persone che amano il dialogo come me.
11 risposte su “Dialogo non è parola tranquilla”
la bella amarezza del testo conferma l’assunto del titolo, dialogo non è una parola tranquilla.
iniziare un dialogo è un atto di coraggio che espone a molteplici rischi, può essere l’esordio di una sintonia insperata ma anche il “la” a una contrapposizione sempre più feroce o peggio a un silenzio devastante.
ml
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Hai descritto in modo mirabile le possibili conseguenze 🌷
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Sta succedendo anche a me, di non “dare” spazio affinche’ l’altro abbia modo di manifestare solo frustrazioni e lamentele fini a se stesse , oppure esercizio di potere . Un bel passo da compiere . Che mi ha richiesto coraggio . Ma che oggi definisce il mio confine . grazie
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Grazie a te per aver condiviso 🌷
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cominciare un dia-logo è alquanto difficile perché presuppone che le due persone si parlino e si ascoltino senza prevaricare sull’altro. In questo Galimberti ha ragione: non è mai un aspetto facile.
Bella serata
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Buongiorno 🌷
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Buon pomeriggio
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Il dialogo era facile, quando non esisteva questa “comunicazione on-line”. Ricordo le infinite discussioni, dissertazioni, chiacchierate che si facevano in treno noi ragazzi mentre si andava a scuola, o durante le passeggiate, o mentre si leccava un gelato seduti su una panchina… qui, in questo mondo del web, nel quale non si guarda negli occhi nessuno, difficile un dialogo. Tanti monologhi ci sono, e non si sa mai ciò che è reale o fasullo, raramente c’è verità. Ci si nasconde sotto un’immagine, uno pseudonimo, un’icona e già questo preclude la fiducia.
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Hai ragione. Io a tavola non accetto nessuno con lo smartphone e anche in casa mia per un caffè o un aperitivo. Guardarsi in faccia e chiacchierare cosa c’è di meglio? Buona serata cara 🌺💞🌷
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Quando ho realizzato che, con certe persone, il dialogo iniziava sempre e solo da me (e non ho mai capito quale fosse il loro problema nel parlare chiaro, specialmente dopo anni di “amicizia”, a questo punto tra virgolette), ho tagliato i ponti e magia: leggerezza, sollievo e tempo per altri dialoghi con chi si impegna quanto me nella comunicazione!
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Hai fatto bene: inutile perdere tempo per cavare una parola da una rapa 😎😅
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