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Storiella zen

Un’anatra entra in un bar, si siede sullo sgabello davanti al bancone e aspetta.
Il barista si avvicina e chiede: – Cosa posso servirle?

  • Avete dell’uva? – domanda l’anatra.
  • No, non ne abbiamo.
  • Avete dell’uva?
  • No. Questo è un bar. Non teniamo l’uva.
  • Avete dell’uva? – insiste l’anatra.
  • Senti, anatra – grugnisce il barista – l’uva non ce l’ho, ma te lo dico io cos’ho… una pistola. Chiedimi un’altra volta dell’uva e ti faccio saltare le cervella. Capito?

L’anatra sorride, scende dallo sgabello, esce e s’incammina per strada. Entra in un altro bar, si siede su uno sgabello davanti al bancone. Il barista si avvicina.

  • Ha una pistola? – domanda l’anatra.
  • No. Questo è un bar. Non vendiamo pistole – dice il barista.
  • Avete dell’uva?

Questa storiella insegna come ci difendiamo dal cambiamento in ogni modo possibile, come continuiamo caparbiamente a chiedere dove non possiamo ottenere, a bussare a porte che non ci saranno aperte.
Questa storiella mette in rilievo la rigidità, la fissazione, la mancanza di flessibilità, l’attaccamento al mondo delle nostre proiezioni.
Questa storiella rileva la difficoltà e la sofferenza ad operare un “vero” cambiamento.

Mi auguro sia di buon auspicio per intraprendere nuove strade che non portino ai soliti bar per chiedere la solita uva.

14 risposte su “Storiella zen”

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