Che ci facevo a mezzanotte al Palazzo Mezzanotte non mi è dato sapere. Ma, per quegli stranissimi incroci del destino, ero là con il ragazzo col ciuffo sugli occhi e le nostre mani legate a battere il tempo del concerto jazz con un pianoforte di fronte all’altro.
Faceva caldo quella sera a Milano come fa caldo ora. Vampate di calore salivano dall’asfalto. Ma noi eravamo leggeri e felici. Di essere lì a battere il tempo insieme.
Quel ragazzo aveva un destino preciso nella mia vita. Aveva un compito che quella sera – nel Palazzo Mezzanotte – non avrei mai immaginato.
Era il mio Guerriero. Il Tagliatore di teste. Colui che recise con un colpo netto di spada il filo. La catena.
ricordi, ancora ricordi. Corto ma intenso è questo racconto
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Grazie 🌹
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ci sono, ma si inquadrano dopo, ci vuole un po’ di vita in mezzo 🙂
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Sì ci sono sempre i motivi dell’accadere. Buona serata cara Paola
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