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Ascoltare

Immagine fotografica di Eletta

Ascoltare: che grande virtù. Mettere giù un attimo quello che stai facendo per ascoltare chi ti parla. Lasciare un attimo lo schermo del tuo cellulare per guardare chi ti parla e ascoltare quello che ha da dirti.

Ascoltare un amico. Ascoltare il tuo partner. Ascoltare tua madre o tua figlia. Ascoltare un conoscente che ti racconta un pezzo di vita. Per sentirsi meno solo.

Per ascoltare occorre fermarsi. E guardare chi ti parla. Si ascolta col cuore e con una buona disposizione d’animo.

Detesto chi mentre parlo se ne va. A fare qualsiasi altra cosa in un’altra stanza. Soprattutto se ha tempo per andare a fare quello che deve fare in un momento successivo. Perché non siamo alla stazione e il treno parte.

Quando ho avuto ospiti ho sempre cercato di essere presente e ascoltare. Se ho ospiti a tavola predispongo il tutto in modo da non alzarmi ogni due minuti. Faccio in modo di essere presente a tavola per ascoltare le conversazioni e non perdermi un momento di convivialità perché devo andare a sciacquare le tazze…

Essere presenti e godersi una serena quieta simpatica conversazione è più importante di un andirivieni di piatti stoviglie e vivande.

30 risposte su “Ascoltare”

“Si ascolta col cuore” è tutto racchiuso qui!
Ogni cosa fatta con il cuore è migliore🤗
Chi cambia stanza non sta ascoltando, chi guarda il cellulare non sta ascoltando. Chi si alza da tavola continuamente non può ascoltare… anch’io mi organizzo in tal senso 🤗 comunque, di solito le amiche mi seguono in cucino, non per aiutare, ma per ascoltarci mentre la pasta cuoce 😉
Bell’articolo 😘

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Ho la casa comunicante con quella dei miei genitori che ora non ci sono più. Quando mia figlia stava ancora in casa con noi, mia madre piombava spesso in casa mia, senza neppure bussare, e mi rimproverava se mi trovava seduta ad ascoltare mia figlia, la quale mi aveva interrotto dal lavoro per chiedermi o raccontarmi qualche cosa. Un altro motivo di rimprovero per mia madre è che quando avevo ospiti in casa per pranzo, o per cena, in casa mia, non mi alzavo subito da tavola per sparecchiare, ma rimanevo a fare conversazione con gli ospiti. Non capiva che i piatti li avrei potuti lavare dopo, quando gli amici se ne sarebbero andati, o il giorno dopo se se ne andavano tardi, ma quei momenti di confidenze, risate, racconti, rimembranze, non ci sarebbero stati se io mi fossi alzata come a indicare che il pranzo finito segnava anche la fine dell’ospitalità.

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Sai: è stato così anche per me purtroppo. Mia madre badava molto alla forma della tavola, ma era un continuo andirivieni che mi ha sempre infastidita. Per questo io ho deciso di alzarmi il meno possibile e stare seduta ad ascoltare.
Grazie cara Neda

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Che fastidio quando escono dalla stanza! Concordo… Io se rischierei di ascoltare distrattamente preferisco dire di aspettare un attimo se sto finendo di fare una cosa (o magari anche già mandando un messaggio ecc), così poi posso ascoltare con più attenzione! Non sempre è apprezzato però 😂😂😂

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Io lo intendo se sto facendo una cosa breve e so che con l’altra persona c’è da parlare più a lungo o con attenzione… Almeno so che avrà la mia attenzione! Per come sono fatta sennò so che finirei a dire “sì sì…” e intanto penserei all’altra cosa che ho interrotto 😂
Ovviamente solo per chiacchierare, non per cose più urgenti o veloci!
Buona serata a te 💕💕

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Bene 😍 sì, l’importante è quello! 😊 Come anche la comunicazione tecnologica e la tecnologia in genere… Finché creano buona comunicazione sono un bene, dipende sempre da come vengono usate, ecc! Che mi pare ne parlammo anche qui 😊

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Concordo in pieno: ascoltare è alla base di buoni rapporti, nell’amore, nell’amicizia, nella famiglia. Solo ascoltando possiamo comprendere, consigliare, aiutare… Anche a ma piace essere sempre presente quando ho la fortuna di avere ospiti (ora evento impensabile). Privilegio cibi che non richiedano continue corse in cucina, ottime e gradite le quiches e le lasagne al forno…insomma niente cibi da preparare sul momento.
Trovo offensivo e umiliante il comportamento di quelli che se ne vanno dalla stanza in cui parliamo. Ugualmente imperdonabili quelli che accendono la televisione o alzano il volume.

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Parole molto interessanti e vere.
Oltre alla situazione che descrive (il mancato dialogo a tavola – verissimo), io noto una diffusa difficoltà ad interessarsi all’altro. Spesso, nonostante si crei un momento di dialogo, non si è predisposti ad ascoltare l’altro perché non esiste altro da noi, in partenza.
Siamo troppo concentrati su noi stessi, su quello che abbiamo noi da dire, sull’immagine che vogliamo dare, sulla nostra sete di attenzioni.
Ascoltare, probabilmente, presuppone l’accoglienza, la curiosità, un’amore verso l’altro che è piuttosto rare trovare.

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