
“Il contagio è un’infezione della nostra rete di relazioni”.
Questa una delle frasi del libro di Paolo Giordano che ho acquistato oggi. Una interessante riflessione sul nostro momento in presa diretta. Edito da Einaudi. Venti minuti di lettura che può aiutarci a capire meglio cosa sta succedendo. Il titolo: Il contagio.
“Il contagio ha già compromesso i nostri legami”.
Mai come ora è importante tener conto degli altri, paradossalmente perché gli altri sembrano come svaniti. Svaniti dalle strade, dalle fabbriche, dai negozi. Svaniti nel nulla. Il vuoto del distanziamento sociale deve essere riempito di un pieno affettivo.
“Acquistare un cuore saggio. Non permettere che tutta questa sofferenza trascorra invano”.
Acquistare un cuore saggio. Come se fosse facile: ma la parola magica è cambiare. O ora o mai più. Al di là delle urla beffarde e lupesche di Massimo Cacciari che scuote la testa. Ma cambiare chi? Che cosa? Dobbiamo finirla con questa retorica.
Invece no. È il momento della retorica. Se non ora, quando?
Acquistiamo, dunque, ora un cuore saggio. Un poco più saggio.
“Nel contagio siamo un organismo unico, una comunità che comprende l’interezza degli esseri umani. Nel contagio la mancanza di solidarietà è prima di tutto un difetto di immaginazione”.
Meravigliosa questa frase che tira in ballo l’immaginazione. Che sembra così assurda. Invece ci vuole molta immaginazione a inventarsi un modo nuovo di stare insieme, più composto e civile, mentre passano le bare. Più cortese e silenzioso. Più solidale. Più solido.
Proprio ieri ho preso in mano un libro di cui ignoravo l’esistenza ( nella mia libreria: perché a volte acquisto e dimentico ) che tratta proprio questo tema dell’interconnessione. È di Alan W. Watts e vi ho trovato una scritta che mi ha lasciata perplessa:
Preso sotto l’influsso dello psichiatra George – Ottobre 2010.
Mi sono chiesta: ma chi è George? E ancora non lo so.
20 risposte su “Riflessioni sul contagio”
Sembra proprio che non si possa mai “non dipendere”, in qualche senso: dev’essere spaventoso per chi non sa farci pace.
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Quindi facciamo pace. Se tutti lo facessero il mondo sarebbe più solidale. Buona serata Davide 🐞🐞🐞
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Anche a te, Eletta cara! 🙂
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Acquistare un cuore saggio lo trovo sublime😍
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Tu l’hai. Lo dimostri sempre. Un abbraccio 🐞🐞🐞
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… la mancanza di solidarietà è un difetto di immaginazione … spero proprio di no
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Lo speriamo tutti, cara Giuliana 🐞🐞🐞
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😊
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Nel contagio la mancanza di solidarietà è prima di tutto un difetto di immaginazione
È proprio vero…anche se noi a volte non ci sforziamo neanche tanto in tal senso
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Perché siamo a volte privi di immaginazione e progettazione. Nel senso di gettare oltre un ponte, una mano, un pensiero.
Purtroppo. Buona giornata 🐞🐞🐞
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È vero…magari anche perché troppo concentrati su noi stessi. Buona giornata anche a te 🏵
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“Il contagio è un’infezione della nostra rete di relazioni”.
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Anche. Come in una rete restano i pesci grandi, pregiati, se ne vanno i superflui. Buona giornata cara 🐞🐞🐞
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sono d’accordo con te e Giordano, è il momento dell’immaginazione. Per superare le barriere, per materializzare gli altri che non ci sono, per fare vicinanza e per scappare più lontano.
ml
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Che bella riflessione, sì anche per scappare più lontano 🐞🐞🐞 buona serata caro Massimo
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ora qui tutti a pensare a George 🙂
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😀😀😀 chissà chi era !
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E fa emergere ciò che già non andava bene da prima…
L’immagine è meravigliosa, fantastica! 😃
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Grazie Sara, buona serata 🐞🐞🐞
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A te! 🙂
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