
Uno degli aspetti che amo delle parole è l’etimologia. Il significato recondito dovuto all’etimo, alla radice, alla genesi e sviluppo. Spesso non pensiamo a cosa si nasconde in una semplice parola. Come in questo caso: non avevo mai veramente fatto caso che in carnefice ci fosse questo sottostrato: carne e fice.
” La sessualità non è la carne, è il desiderio. Ciò a cui tende non è l’eiaculazione, ma è l’incontro con l’altro, perché solo desiderando l’altro o sentendomi oggetto di desiderio altrui, io mi scopro come essere sessuato.
Carnefice è chi distrugge la scena
Chi scioglie il corpo dell’altro dalla situazione che voleva esprimere, dalle possibilità che lo circondavano, fino a ridurlo all’inerzia passiva della carne.
(…) il carne- fice gli fa gustare la sua carne per obbligarlo a sentirsi solo carne“.
Umberto Galimberti – Il corpo
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