
Dolcezze del peccato tra neri pizzi, e trame.
Non si osa muoversi – per paura di perdere l’attimo di sublime silenzio.
Proibito mormorare.
Dentro la cornice tutto tace.
Corpi distesi e muti.
Tutto è ormai sciolto: la neve gli ormeggi i lacci le trecce.
Stanno disciolti gli zuccheri svaniti nelle tazze blu.
Scivolano le lunghe dita sciamaniche tra bianche cosce. Fruscio. Scegli un suono pesciolino scendi piano nel ruscello.
Argentei salici di cristallo.
Cavernosa oscurità con lame e fessure.
Disciolti i corpi vibrano tremano.
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