
Sul mio comodino ho sempre dei libri che sbocconcello ogni tanto. Attualmente non ho libri nuovi, per cui rileggo i vecchi che hanno le rughe e i segni del tempo, comprese le mie sottolineature.
Se il libro vecchio non è un romanzo, lo apro a caso e leggo, anzi rileggo. Con un amico incontrato qui discorrevamo appunto di quanto sia importante essere in ricerca, con uno spirito curioso, sapendo solo di non sapere.
” Per comprendere questo nesso tra trascendenza e libertà, che Jung sospetta quando dice:
Non io creo me stesso, ma piuttosto accado a me stesso”
, bisogna evitare di considerare la libertà come una proprietà dell’uomo.
Io non ho la libertà come ho una mano, un piede, un volto, io sono dominato dalla libertà quando evito di assolutizzare l’orizzonte della mia coscienza e dei sensi da essi stabiliti, e mi dispongo all’ascolto di ciò che mi trascende.
Non perché sono libero posso individuarmi o meno,
ma sono libero perché mi individuo,
perché rinuncio all’hýbris della coscienza, come la chiama Jung, alla sua tracotanza che, nel porre se stessa come l’assoluto, mi vieta ogni ulteriorità, ogni trascendenza.
Se individuarsi significa oltrepassare i limiti fissati dalla coscienza razionale, per integrare ciò che questa coscienza non ha accolto o ha rimosso, l’individuazione è un’operazione della coscienza simbolica che non si arresta al dato, ma accoglie il rinvio“
Da: La terra senza il male – Umberto Galimberti
Galimberti usa un linguaggio denso perché ha molte stratificazioni dovute alla conoscenza. Non è un linguaggio facile per chi non ha mai masticato filosofia. Qui mi interessa il rinvio. E mi interessa la tracotanza, l’hybris.
Ci sono persone talmente tracotanti da sfiorare il ridicolo. Dovrebbero fare quattro riflessioni sul senso. Anche leggendo studiando abbassando la testa e aprendosi agli eventi e ai simboli che accadono.
Per quanto riguarda il processo di individuazione è da sempre all’ingresso dell’altro mio sito. Individuarsi non è individualizzarsi. È, secondo la teoria psicoanalitica junghiana, cercare il proprio Sé.
Relativamente al processo di individuazione sono stati scritti tomi per cui impossibile qui sintetizzare.
“Il processo di individuazione è una prassi, non un itinerario teorico, per cui i simboli che ne scandiscono le tappe non rispondono a un sistema teorico di significazione, ma a un processo operativo di trasformazione“.
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