Giorni dedicati alla creazione dell’orto.
Il pezzo di terra, opportunamente arato da un vicino che ha le macchine, ora andava recintato. Paletti e rete.
Poi andava rastrellata la terra vergine: mai coltivata prima. Era piena di pietre. Così ieri ho passato ore a chinarmi a raccoglierle e metterle nel confine.
Non ricordavo com’è il corpo della terra: morbido e friabile. Quando ero piccola sono cresciuta, giocando, nell’orto di mio padre. Ho così imparato a sentire l’odore dei frutti e degli ortaggi appena colti. Un odore e un sapore che non ho più trovato nella verdura e frutta acquistata.
Oggi dopo il lavoro di sezionatura delle diverse celle sarà l’ora di prendere le piantine e di metterle a dimora.
Sono davvero felice come una bimba di avere finalmente un mio orto da curare.
L’anziana vicina venuta ieri a guardare mi ha detto: È proprio vero che l’orto – come diceva mia madre – ha bisogno di una cura quotidiana. Non deve essere trascurato nemmeno un giorno.
È quello che farò, per avere un ottimo raccolto.
Non ricordavo la fatica della terra. Dopo una giornata di lavoro si dorme come sassi.
Le pietre nella terra. Togliendole e accumulandole sui bordi hai replicato il gesto antico dei nostri contadini che con quelle pietre tolte a fatica dalla terra costruivano mirabili muretti di confine tra una proprietà e l’altra.
ml
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Infatti: piccoli muretti a secco
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Altro che Tavor ;). Un po’ ti invidio. Io ho due o tre vasetti sul balcone
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Anch’io prima coltivavo sul terrazzo… ora sono proprio felice del mio orticello 🌱🌱🌱
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